MILANO – Ore 10.00. Le Borse europee si rafforzano dopo un avvio debole, superando le preoccupazioni per i possibili ritardi nell’approvazione del piano di stimoli all’economia Usa. Un’ipotesi suggerita ieri dal leader della Maggioranza al senato, il democratico Chuck Schumer, secondo cui la nuova legge non sarà pronta prima di metà marzo. Sulla sponda domestica gli investitori guardano agli sviluppi della crisi di governo, con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che in mattina salirà al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Il mercato però sembra avere già digerito nei giorni le possibili conseguenze della crisi e in mattinata lo spread apre solo in lieve rialzo, con il differenziale Btp/Bund a 123 punti, di 122 della chiusura di ieri. Gli analisti di Unicredit si interrogano sulle scelte di Matteo Renzi, se supporterà un Conte ter o chiederà un cambio di premiership; in ogni caso, dalla banca pronosticano che le consultazioni di Mattarella saranno molto rapide (due giorni) per rispondere ai tempi straordinari che l’Italia vive.
In Europa, Milano guadagna lo 0,35%, Francoforte l’1% mentre Londra sale dello 0,5% e Parigi dello 0,6 per cento. In flessione invece i future sugli indici Usa, che proiettano Wall Sreet verso una partenza al ribasso. Un calo in linea con quanto osservato già in Asia, dove i listini si sono mossi tutti in territorio negativo, con Tokyo che ha chiuso a -0,96%.
Sul fronte delle valute l’euro di indebolisce al cambio con la valuta Usa. La moneta unica passa di mano a 1,2124 dollari contro 1,2176 della chiusura di ieri. In calo anche il cambio l’euro/yen a 125,79 yen mentre quello dollaro/yen si attesta a 103,74.
Tra le materie prime, quotazioni in calo per il petrolio, condizionato sempre dai timori di una ripartenza dell’economia bloccata dalla pandemai. Sul mercato after hour di New York, il greggio Wti cede lo 0,7% a 52,40 dollari al barile. Scende anche il Brent dello 0,7% a 55,48 dollari al barile.