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Dai prof influencer ai corsi online: i lockdown risvegliano l’interesse per le lingue straniere

Gen 26, 2021

La pandemia e il lockdown della scorsa primavera non hanno innescato solo un ritorno al fai-da-te casalingo, alla cucina, al magico potere del riordino o il boom di film e serie tv in streaming. Hanno anche messo il turbo a un enorme movimento che già esisteva da tempo: quello dell’apprendimento online delle lingue. Lo conferma una ricerca firmata da Babbel, piattaforma online per imparare le lingue, secondo cui un italiano su cinque ha approfittato della quarantena per (ri)mettersi a studiarne una.

L’isolamento stringente di quel periodo e anche le fasi attuali di restrizioni fra zone gialle, arancioni e rosse hanno dunque trasformato quel desiderio in una via di mezzo fra una soluzione per sfuggire allo stress quotidiano e un modo per sfruttare il tempo a disposizione, con l’obiettivo di migliorarsi. Come fare? Su Instagram come su TikTok, sulle piattaforme specializzate come Babbel, Duolingo o Aba English. Tramite app o con i podcast. Utilizzando strumenti che ormai siamo abituati a sfruttare per il telelavoro e la didattica o con videocorsi da scaricare che appunto spesso si mescolano alle risorse offerte dalle piattaforme come le dirette, i quiz, i gruppi privati di Facebook dove condividere dubbi ed esercizi. Metodi e strumenti sono infiniti.

Boom di iscrizioni, l’82% proseguirà anche dopo la pandemia

L’indagine firmata dalla piattaforma, di cui diamo conto in anteprima e svolta a dicembre su 14.500 persone da dieci paesi, conferma in effetti la dinamica: oltre al dato già visto, dall’analisi emerge che la maggioranza (l’82%) ritiene lo studio di una lingua online un’attività a lungo termine, da coltivare anche quando la pandemia ci avrà restituito la nostra vita (bisognerà vedere se riusciremo a mantenere l’impegno). Solo in Italia è stato registrato un aumento di abbonati del 300%. Il Bel Paese è quindi il terzo mercato europeo per crescita dopo Francia e Regno Unito.

Il 72% degli intervistati ha trovato più facile studiare le lingue in questo periodo rispetto agli anni precedenti ovviamente grazie al maggior tempo a disposizione ma anche grazie al minor numero di distrazioni e a una più spiccata motivazione. Non solo “self improvement” in ottica professionale (ABA English ha per esempio lanciato da poco una nuova campagna con oltre 200 lezioni live sui temi legati al mondo del lavoro) ma anche benessere psicofisico e ricerca di un po’ di sollievo dalla dittatura delle notizie sul virus.

Il 97% degli italiani che si sono lanciati in un corso di lingua online, nelle diverse modalità, spiega non a caso di averlo trovato utile a fronteggiare l’ansia da lockdown. Forse anche perché si recupera, pur a distanza, il rapporto con gli altri: messaggi, e-mail, videochiamate, più della metà degli intervistati (56%) ne ha tratto una sensazione di realizzazione, il 28% addirittura di felicità e il 13% di connessione con gli altri, così rara in questi mesi.

Il caso Norma’s Teaching

“Le persone mi fermano per strada e mi dicono tutte la stessa cosa: grazie per quello che fai” racconta veloce come in una delle sue clip la 28enne Norma Cerletti da Inveruno, fra Busto Arsizio e Magenta, su TikTok (362mila follower) e Instagram (468mila) nota col brand Norma’s Teaching. Proprio durante il lockdown – dopo aver lasciato il posto fisso in una scuola privata l’autunno precedente, aver aperto una partita Iva ed essersi ritrovata dall’oggi al domani senza lezioni e consulenze – ha lanciato il suo progetto sui social.

Brevi storie e clip con taglio sfidante e giocoso, un affollato ripasso in diretta con i follower il sabato e i quiz la domenica. Un successo talmente travolgente da spingerla ad aprire una società e costruire intorno alla figura di influencer di settore il suo business di corsi online, vendendone migliaia. “Su TikTok ci sono ovviamente i ragazzi, su Instagram invece un pubblico molto più ampio e dunque devo diversificare i contenuti – aggiunge la prof influencer – non vorrei dover essere grata alla pandemia, sembra davvero assurdo, ma in effetti senza il lockdown e anche le misure attuali magari certi passaggi non sarebbero avvenuti. Fatico ancora a crederci, a dire il vero. E sì, le persone apprezzano che, in un periodo come questo che sembra senza speranze, insista sul potere dell’apprendimento come prospettiva per un futuro migliore”.

Altri esperti, appassionati o professori hanno alimentato un’esplosione simile, da Sandro Marenco che insegna inglese e tedesco (281mila follower) e ha lanciato la sua rubrica #ripassiamoinsieme al 37enne americano Edmond in arte The Cool Professor (159mila follower su TikTok), che utilizza vari format che includono “la parola del giorno”, sketch buffi e contenuti originali. E ancora Silvia Onofri (26mila follower) che si dedica ai più piccoli, Liz Supermais (300mila follower) che insegna cinese, Shinhai Ventura, torinese di origini giapponesi che incanta i suoi 237mila follower insegnando il giapponese con la mamma, o Ilaria Giammarion (@spagnoloconilaria, 43mila follower), che illustra regole grammaticali, modi di dire dello spagnolo e chicche della cultura iberica.

Anche senza arrivare a questi numeri roboanti c’è un ampio sottobosco di professionisti, appassionati, giovani di seconda o terza generazione cresciuti in famiglie bilingue, interpreti, madrelingua o meno, che producono quotidianamente storie, post e tiktok con consigli, istruzioni sulla pronuncia, regole grammaticali soprattutto in inglese. In certi casi per procurarsi studenti a cui proporre lezioni frontali, in altri per vendere corsi, più spesso per puro divertimento e coinvolgimento.

Il paradosso: un’attività impegnativa proprio durante le chiusure

Eppure di solito studiare una lingua può essere comunque stressante. Lo conferma anche Norma Cerletti: “Quando i follower prendono un punteggio di 10 su 10 al quiz della domenica impazziscono di gioia e ogni giorno mi riempiono di domande, richieste, suggerimenti, prendono gli appuntamenti sui social con la massima disciplina”.

Potrebbe quindi stupire che in questa lunga e tribolata fase di isolamento lo studio, leggero in salsa social o più strutturato come sui siti specializzati, abbia funzionato anche da via di fuga e progettualità sul futuro: “L’isolamento ha prodotto una serie di conseguenze anche paradossali – spiega Ilaria Merici, psicologa e psicoterapeuta a Milano – la mente funziona per paradossi, quindi non sorprende che in una situazione di chiusura e distanza le persone abbiano sentito la necessità di intraprendere un’attività impegnativa, anche stressante, per evadere e riappropriarsi del futuro negato dalla pandemia.

Essere obbligati a stare fermi ci ha costretto ad avere a che fare con noi stessi, con le nostre paure, incertezze, situazioni inaccettabili, mancanza di libertà. Il bisogno di vitalità che ne è scaturito ha consentito a ciascuno di trovare il proprio spazio di creatività, anche in nuovi apprendimenti. Forse potremmo considerare la possibilità di rivalutare l’isolamento come opportunità e prevederlo in modo ritmico e costante. La società potrebbe farci una riflessione”.

Il lavoro sulla didattica e gli altri strumenti per chi vuole imparare o insegnare

E anche le piattaforme sono dovute correre ai ripari, modificando la didattica in modo al contempo più leggero ed efficace: “Se da un lato i ripetuti lockdown hanno portato molte italiane e italiani a scegliere di dedicarsi allo studio delle lingue con Babbel, è altrettanto vero che nel team di Didattica abbiamo voluto offrire fin da subito risposte ancora più adeguate al momento – spiega Sara Grippo, Senior editor didactics della piattaforma di base a Berlino attraverso la quale si possono imparare 14 lingue a partire da 7 diversi idiomi – oltre ad avere intensificato l’ottimizzazione delle nostre lezioni, soprattutto a livello principiante, per rendere l’apprendimento dei nuovi utenti ancora più piacevole, abbiamo anche aumentato la produzione di podcast, per un approccio che richiede l’impiego di minor energia mentale a chi impara e che permette di approfondire gli aspetti culturali legati a una lingua”.

I podcast sono un capitolo a sé stante, fra l’altro, da Better@English a Bbc-6 minute english fino a The Language Learning Show o lo storico English as a Second Language, lanciato addirittura nel 2005.

Ovviamente non mancano risorse più strutturate, per chi non ami perdersi nei ritmi sincopati dei social media: si può ricorrere per esempio ad applicazioni come Quiz Your English lanciata da Cambridge English per mettersi alla prova e sfidare persone da ogni parte del mondo sulla grammatica inglese. Oppure, per chi voglia fare il salto e prepararsi per una certificazione ufficiale, Exam Lift, tarata su esercizi giornalieri. Così come non mancano quelli per chi invece voglia organizzare dei corsi per i propri studenti, da Weekly a The Digital Teacher fino a Write & Improve, una piattaforma gratuita che analizza i testi scritti fornendo un feedback quasi immediato e suggerimenti per non ripetere gli eventuali errori.

La testimonianza: “Grata di vivere in quest’epoca”

“Non riuscirei a definire una semplice passione il mio studio delle lingue, perché saper parlare con persone provenienti da altri paesi, poterle comprendere, ascoltare e riuscire a interagire con loro per me è vitale – risponde Gloria Bucari, 27 anni, che usa Babbel da otto mesi sia per l’inglese che per apprendere francese e portoghese partendo da zero. Abita in provincia di Perugia, si è laureata in mediazione linguistica e sta completando gli studi con un master a Barcellona. “Mi sento parte di questo mondo e il bisogno di riuscire a comunicare con gli altri mi sembra più che naturale, tanto che a volte mi chiedo come mai non provino tutti ad imparare almeno una lingua diversa da quella madre. Se avessi a disposizione tutto il tempo che volessi, penso che lo utilizzerei per cercare di imparare tutte le lingue del mondo”.

E l’apprendimento a distanza, che sia via social o tramite piattaforme organizzate, non toglie il calore e la tensione dello scambio in presenza? “È certo che le lezioni in presenza sono più dinamiche e permettono il contatto diretto con le persone – spiega Bucari – tuttavia non dobbiamo vedere tutto questo come un ostacolo bensì come un’opportunità: seguendo dei corsi online potremmo avere a disposizione tutto il materiale di cui abbiamo bisogno a casa e riusciremmo a risparmiare tempo perché tutto quello che ci serve è accendere il dispositivo con cui studiamo e siamo pronti per cominciare. Sono molto grata di vivere in un’epoca in cui qualsiasi problema può essere risolto grazie all’aiuto della tecnologia: in altri tempi non si sarebbe potuto dire altrimenti. Possiamo avere tutto ciò che ci serve a portata di clic, basta solo cercarlo e, cosa ancora più importante, basta volerlo”.

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