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Balenottera morta a Sorrento, l’autopsia: “Non è lo stesso esemplare del video”

Gen 22, 2021

Arrivano le prime certezze. Sulla balenottera morta a Sorrento, la scienza inizia a fornire risposte ufficiali. Che però accendono un altro interrogativo. Se infatti l’animale è morto una settimana fa (tra giovedì e venerdì), quindi compatibilmente con gli avvistamenti in banchina, si riaccende l’ipotesi, come conferma una nota del Parco di Punta Campanella, che l’esemplare non sia lo stesso ripreso nei video divenuti tristemente virali.

Procediamo con ordine. Dopo il trasporto a Napoli con due motovedette della guardia costiera mercoledì mattina, la carcassa è stata affidata al professor Sandro Mazzariol, professore all’università di Padova e responsabile dell’unità d’intervento del “Cetaceans strandings Emergency Response Team” (Cert), squadra che si occupa in Italia e all’estero della gestione di spiaggiamenti di cetacei di grosse dimensioni.

L’operazione è durata 13 ore, dalle 7 alle 20. La prima conferma è che l’esemplare, coi suoi 19,77 metri di lunghezza, è il più grande mai registrato nel Mediterraneo.

Ancora non si conoscono le cause specifiche del decesso: non sono stati evidenziati fattori antropici o eventi esterni. Nessuna traccia, inoltre, di plastica nel suo stomaco. In un primo momento si era sospettato che il mammifero fosse morto a causa di un virus, il cosiddetto “Morbillo delle balene”, endemico nel Mediterraneo.

Per quanto la data di morte sia associabile a una settimana fa, si tende a escludere che il cetaceo disorientato nel porto sorrentino fosse lo stesso in esame, dato che questo è molto più grande.

Si riaccende così l’idea di due animali, che però non sono madre e figlia: la balenottera non aveva infatti partorito di recente. Si ritiene che esista un secondo esemplare tra i 7 e i 10 metri, un giovane adulto già indipendente, ma in qualche modo legato alla femmina morta, quindi in stato di stress e confusione.

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