La Commissione UE ha sanzionato per 166 milioni di euro i colossi Sony, Panasonic e Sanyo per aver realizzato un cartello nel settore delle batterie ricaricabili.In verità è stata ritenuta responsabile anche Samsung SDI, ma grazie alla sua completa collaborazione in sede di indagine ha ottenuto l’immunità. In caso contrario sarebbe stata multata per 57.748.000 di euro. Sony, Panasonic e Sanyo hanno goduto di riduzioni grazie alla cooperazione dimostrata.
Si parla di un accordo per mantenere alti i prezzi delle batterie agli ioni di litio impiegate in smartphone, portatili, tablet e altri dispositivi elettronici. Nello specifico sono state scambiate informazioni sensibili riguardanti le forniture e i prezzi.
La Commissione ha scoperto accordi temporanei sui prezzi tra febbraio 2004 e novembre 2007 legati all’aumento dei costi del cobalto, le previsioni di acquisto e la domanda.
Tutte le aziende coinvolte hanno ammesso le responsabilità, quindi come ha ribadito la Commissione ogni azienda o consumatore leso potrà rivolgersi alla Giustizia del proprio paese. “Una decisione della Commissione costituisce una prova vincolante sugli accadimenti e sulla loro illegalità”, ricorda la Commissione.
“La Direttiva sul Risarcimento Antitrust, che gli Stati Membri dovranno implementare nei loro sistemi giudiziari dal 27 dicembre 2016, rende più facile l’ottenimento dei danni per le vittime di pratiche anti-competititve “.
In Italia l’attuazione della specifica direttiva purtroppo è ancora sotto esame preliminare. Non resta che attendere l’azione del nuovo Governo Gentiloni.