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Il disastro degli impianti sportivi: “Piscine di Genova Pra’, settemila euro di spese al mese, ristori minimi, non ce la facciamo più”

Gen 11, 2021

“Sembra che nessuno riesca a comprendere la gravità della situazione in cui versano le strutture sportive (palestre, piscine, impianti in generale), tutto quello che viene ipotizzato non è praticabile, i ristori, pochissimi e, ovviamente, inadeguati”. Marco Ghiglione, direttore della piscina di Pra’ è un fiume in piena. I Dpcm si susseguono, come i numeri dei contagi e dei vaccini somministrati o nemmeno arrivati, ma lo sport non agonistico è disperatamente bloccato.

“Non sappiamo con chi parlare” – prosegue – “non abbiamo interlocutori e nemmeno riferimenti: Comune e Regione ci hanno aiutato, azzerando canoni e riducendo Tari. Ma su Ristori loro non hanno competenza e ne sono arrivati per duemila euro nel primo lockdown e quattromila a tutt’oggi. Il silenzio che il Governo ci sta riservando è assordante, umiliante, mortificante, e tutt’altro che lungimirante”.

L’Aquacenter I Delfini di Pra’ è da sempre punto di riferimento del ponente, una struttura in continua evoluzione: negli anni ha aggiunto alla vasca principale, due piscine interne ed una esterna, il prato con lettini e ombrelloni, perché un impianto sportivo deve avere una funzione associativa importante, con un’attenzione particolare in alcuni tessuti urbani. Un bacino di utenza oltre le 200.000 presenze annue, con attività agonistica, corsi per gestanti, neonati, bambini, adulti, anziani, il settore a sostegno della disabilità e del recupero. E la presenza delle scuole del Municipio, elementari e medie.

Tutto fermo, invece. Novanta giorni dal 10 marzo al 25 maggio scorsi, altri settanta, a tutt’oggi.

“ Lo sport, come la scuola ha bisogno di un’attenzione maggiore” – aggiunge Ghiglione –“se è vero che, come ci hanno sempre ripetuto, l’attività fisica è fondamentale, oltre a tutto il resto, al mantenimento di un sistema immunitario forte, efficiente, sano. L’agonismo prosegue perché ci appoggiamo, pagando, ad altre strutture che sono aperte e dedicate. Nel 2020 abbiamo sostenuto ingenti investimenti per adeguarci alle procedure di contingentamento e sanificazione. Abbiamo venti dipendenti per i quali la cassa integrazione ci ha sostenuto e sessanta collaboratori che percepiscono il bonus, ma ancora per quanto? Incassi azzerati e costi fissi invece che non si possono azzerare come Tari, servizi di vigilanza, canoni e licenze, assistenza minima e per impianti grandi come il nostro, di proprietà pubblica, sono spese che arrivano a sette mila euro al mese. Stiamo dando fondo ai risparmi di questi anni”.

Gennaio per Pra’ è stato per quattordici anni il Trofeo di Nuoto G.S. Aragno, una manifestazione nazionale importante per numeri e contenuti, la società aveva comunicato la sospensione in attesa di una nuova data, oggi si parla di annullare la 15° edizione. “Ora che l’impianto è chiuso” – conclude il direttore – “e che nessuno si sta occupando di noi, siamo alla desolazione, non abbiamo più la forza nemmeno di pensare ad un’altra data. Vorremmo non smettere di lottare ma per farlo abbiamo bisogno di risposte, uniformità di trattamento e rispetto”.

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