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Istat, a novembre la disoccupazione cala all’8,9 per cento. Crescono gli occupati

Gen 8, 2021

MILANO – Segnali positivi dal mercato del lavoro a novembre. Secondo i dati diffusi oggi dall’Istat, il numero degli occupati è cresciuto di 63 mila unità rispetto al mese precedente mentre il tasso di disoccupazione, cioè il numero di persone che cercano un impiego e non lo trovano sul totale della forza lavoro, è calato all’8,9% (il 29,5% se si considera la sola disoccupazione giovanile).

Il dato sugli occupati resta in netto calo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-390 mila) ma evidenzia comunque segnali di miglioramento che coinvolge quasi tutte le categorie. Il numero sale sia tra dipendenti (+34 mila) sia tra gli indipendenti (+29mila). Tra i primi salgono quelli a tempo indeterminato (+73 mila) e calano quelli a termine (-40 mila), mentre è ancora in vigore il blocco dei licenziamenti che di fatto rende possibile alle aziende soltanto non rinnovare i contratti in scadenza.

Guardando invece al dato per fasce di età, gli occupati crescono soprattutto nella fascia degli over 50 (+60 mila) mentre calano soltanto in quella tra 25 e 34 anni.

Molto marcato nel mese di novembre il calo dei disoccupati, sceso di 168 mila unità, con allo stesso tempo un forte incremento degli inattivi, chi non ha un impiego e non lo cerca, saliti di 73 mila unità

Intanto sempre l’Istat ha evidenziato nel terzo trimestre un balzo del reddito e del consumo delle famiglie, dopo la caduta del secondo trimestre legate alle restrizioni Covid. In particolare reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato del 6,3% rispetto al trimestre precedente, mentre la spesa per consumi finali delle famiglie è cresciuta del 12,1%. Di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 14,6%, in diminuzione di 4,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, ma in crescita di 6,5 punti rispetto al terzo trimestre del 2019.

Guardando all’andamento dei conti pubblici, l’istituto ha certificato poi che nel terzo trimestre 2020 il rapporto deficit-Pil è balzato al 9,4% dal 2,2% nello stesso trimestre del 2019. “In termini assolut – ha rilevato l’Istat – , il peggioramento dei saldi è dovuto sia alla riduzione delle entrate, sia al consistente aumento delle uscite, dovuto alle misure di sostegno introdotte per contrastare gli effetti dell’emergenza economica e sanitaria su famiglie e imprese”.

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