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«I miei scudetti per il Derby»

Gen 3, 2021

È stato l’anno perfetto?

«Ma sì, solo qualche rimpianto per il Derby. Anche questa volta avevo il cavallo più forte ma la vittoria mi è sfuggita ancora, peraltro di pochissimo. In finale Bepi Bi ha reso un po’ meno e io ho corso con la paura di fare brutta figura, lasciandogli i ferri leggeri: senza ferri va più forte e nel Mangelli abbiamo rimesso tutto a posto. Invece nulla da recriminare per il Lotteria: ho trovato cavalli che sono andati più forte e Vernissage Grif è arrivato un filo stanco all’appuntamento dopo un’estate ricca di soddisfazioni ma sicuramente pesante».

La soddisfazione maggiore qual è stata?

«Sicuramente la vittoria nella classifica guidatori: un traguardo che non mi aspettavo. La svolta è arrivata, in estate, quando ho stretto maggiormente il rapporto con Stefano Ciappi (ex manager di Enrico Bellei – ndr), che mi ha spinto a migliorare certi aspetti da driver ma anche da allenatore, relativamente alla programmazione. Gli ho chiesto di lavorare per me a tempo pieno e adesso è una figura fondamentale nella mia organizzazione: un valore aggiunto, anche perché mi alleggerisce di tante cose».

Ce ne sono state però altre, di soddisfazioni.

«Sono molto contento di aver fatto vincere un gran premio al mio idolo di sempre Orjan Kihlstrom (l’Unione Europea con Alrajah One – ndr), e il primo gruppo 1 a Max Castaldo (il Due Mari con Virginia Grif – ndr), che è un bravo guidatore, una brava persona e un amico, oltre che il Mangelli a Federico Esposito, che è come un fratello, e ancora il Triossi ad Andrea Guzzinati, che è un altro amico. Condividere è sempre bello: il mio primo ringraziamento va a tutti gli uomini di scuderia che adesso, con le corse che cominciano molto presto, a chilometri e chilometri di distanza, magari si alzano ancora prima».

Ci sono state pure importanti collaborazioni con l’estero.

«Philippe Allaire mi ha affidato Callmethebreeze, chiedendo che corressi con la mia giubba perché si riconosce bene alla tv… Lui ha detto “Prendi questo cavallo, l’obiettivo è quello di vincere il Mipaaf”, io ci sono riuscito ed è davvero il massimo che potessi sperare. E quando ho chiamato Jean Michel Bazire per affidargli Vitruvio, è stato bello sentirsi rispondere: “Per te volentieri, mandalo quando vuoi”».

A 45 anni, con una carriera diventata importantissima, c’è modo di progredire ancora?

«Io sono uno molto critico con me stesso, spero sempre di migliorare e imparare. E infatti con Ciappi ci siamo messi lì a smussare tutto quello che non andava bene, soprattutto da driver. Lui mi ha detto “Hai le mani buone, sei tra i migliori già così, ma talvolta pecchi di presunzione, specie dal punto di vista tattico”: ci siamo messi insieme a rivedere i video di corse che magari avevo gestito male e così ho messo a posto una serie di cose. Per il resto, negli anni ho trovato il mio equilibrio: non sono troppo felice quando vinco, non sono troppo triste quando perdo o le cose vanno storte, come per esempio la settimana scorsa a Taranto con Zaccaria Bar».

Guidare in Francia non ti appassiona, oggi però ti… tocca, con Vivid Wise As nel Bourgogne: c’è da garantirvi un posto nell’Amerique di fine mese.

«Conto di farcela in questa circostanza, anche se c’è stato il problema della neve che mi ha costretto a mandare il cavallo in Francia già giovedì in modo da lavorarlo sul posto venerdì. Dopo Face Time Bourbon e Davidson du Pont, il terzo cavallo della corsa è lui (si qualificano i primi tre arrivati – ndr). Abbiamo preso un numero centrale (il 4 – ndr), conto di trovare una buona pariglia e fare l’arrivo».

Tornando invece all’Italia, c’è invece chi si lamenta dei troppi cavalli che schierate nei gran premi. Addirittura c’è chi propone un numero massimo di partenti dello stesso allenatore.

«Assurdo… Se una squadra o un allenatore di calcio ha dieci Ronaldo, li fa giocare tutti insieme, non ne mette via alcuni perché ne ha troppi… Tuttavia il discorso riguarda solo i gran premi: nelle corse ordinarie ho quasi sempre un solo cavallo. Magari capita a Milano di averne due o più perchè hanno pochi partenti e i miei gli servono per far riuscire le corse».

Oggi con Vivid Wise As a Vincennes: gli altri big di scuderia come stanno?

«Per Vernissage Grif se ne parla a marzo: vedremo come impiegarlo, tenendo presente che in primavera non ci sarà il Lotteria in primavera.. Bepi Bi e Betta Zack riprenderanno a breve la preparazione. E poi cercheremo di riportare Urlo dei Venti ai suoi livelli. Piuttosto sono contento che Arazi Boko possa correre anche nel 2021: l’abbiamo ritirato a Taranto per un batterio accertato dopo i partenti, magari non sarà in grado di battagliare in gruppo 1 ai massimi livelli ma avremo modo di gestirlo al meglio nei gran premi meno impegnativi. Lui resta comunque la più grossa soddisfazione degli ultimi anni: è un’impresa, averlo portato a vincere ben quattordici gran premi in un’età così avanzata».

Dopo un 2020 con questi numeri, che traguardi ti poni per il 2021?

«Potessi scegliere, baratterei le classifiche con il Derby e il Lotteria: per un guidatore sono le corse più importanti e ancora mi mancano. Il Derby l’ho vinto due volte da allenatore, ma da driver è tutta un’altra roba. Parlando in generale, avremo tante A (Alrajah One, Axl Rose, Always Ek e Allegra Gifont su tutti – ndr) che si affiancheranno agli altri anziani: non sarà semplice gestire tutti in modo ottimale, sarà importante gestire bene il materiale soprattutto con un occhio alla Svezia, dove torneremo a far base a un certo punto dell’anno, così da aver più opportunità».

Il 2020 è stato un anno molto particolare a causa del Covid.

«Ha influito più che altro sulla nostra attività all’estero, limitando le trasferte in Francia e condizionando l’andamento della spedizione in Svezia. Però di conseguenza io mi sono spostato molto poco e così, rimanendo qui, mi sono ritrovato a vincere molto di più, conquistando alla fine le due classifiche».

La Svezia è stata una parentesi dolente.

«Mi è dispiaciuto di come siano andate le cose, con quel casino legato a Zarina Bi (le frustate dell’artiere nel pre-corsa, i provvedimenti disciplinari di Svensk Travsport, le azioni legali contro provvedimenti disciplinari esagerati – ndr). Una spedizione nata male, in fretta e furia per gli spostamenti legati al blocco da Covid, con i cavalli mandati là da un giorno all’altro e un’organizzazione sommaria. E poi il trasferimento forzato ad altri allenatori, con risultati mediocri e alcuni di loro da recuperare fisicamente una volta tornati in Italia: Bubble Effe per tutti. Per fortuna la vicenda s’è risolta a mio favore e così quest’anno torneremo lì al meglio, anche con materiale importante».

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