E’ vero: gli oggetti contraffatti, al di là della qualità della contraffazione, devono essere di norma distrutti. Ma ce ne sono alcuni che rasentano la perfezione e risultano del tutto simili all’originale da meritare di essere conservati. Deve averla pensata così l’Agenzia delle Dogane italiana dopo il sequestro di una finta “Ferrari Dino” che è stata al centro di una lunghissima battaglia legale. L’auto, infatti, così come preteso da Ferrari e come disposto nella sentenza di Primo Grado, doveva essere distrutta. Ma la Cassazione ha stabilito il contrario: potrà essere conservata, in base all’articolo 16 della legge 99 del 2009. Il veicolo finirà al Museo della Contraffazione, ma non sarà esposto al pubblico e sarà a disposizione solo per la formazione dei funzionari e degli aspiranti ispettori dell’Agenzia delle Dogane come “caso di scuola”. Un oggetto da studiare, quindi, per “affinare l’occhio” di chi sarà chiamato a scoprire in futuro nuove contraffazioni.