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Mercedes Lotec C1000: roba per “ricchi piloti” che non trovano una C11 o CLK GTR

Dic 29, 2020

Quello in foto gallery e video, è “un mezzo” di quelli che meritano aggettivi forti. Come forte è il suo valore, per qualcuno milionario, per altri no. Forti le sue prestazioni, da record che non teme auto rivali italiane o inglesi. Oggi qualcuno potrebbe dire “vecchia hypercar tedesca” generalizzando dopo un primo sguardo. In realtà questa auto palesemente vicina al mondo Mercedes e alle vetture da gara nel Gruppo C come la C11 (che umiliò molti avversari, guidata anche da Schumi) è una hyper-chicca da collezione.

Modello unico assemblato da Lotec, azienda tedesca che nel passato ha realizzato proprio vetture da competizione a ruote coperte dei massimi livelli, la C1000 è un oggetto poco noto. Può anche sembrare parente della Mercedes CLK GTR ma non lo è proprio, fu prodotta su commissione a inizio anni Novanta ed è quindi antecedente, con ispirazioni diverse: quelle dal Gruppo C. Una commissione da un petroliere arabo, pare, che prevedeva di avere l’auto più veloce del mondo.

Ci vollero alcuni anni, ma quando consegnata l’auto fece notizia per i suoi dati tecnici ed economici. Prezzo circa 3,5 milioni, telaio monoscocca in carbonio, motore V8 Mercedes 5.6 Biturbo da 1.000CV. Trazione ovviamente posteriore, per fare lo 0-100 km/h in 3,2 secondi, ma soprattutto toccare e superare i 430 km/h. Non è mai stata prodotta in serie, nemmeno piccola come si pensava al debutto, od omologata nelle sue prestazioni da Guinness.

Nonostante tutto i collezionisti la tengono d’occhio. Contandone sia la distanza dal mondo della vera GT stradale Mercedes, che vale di più, sia il pregio di essere invece vicina al mondo delle precedenti gruppo C tedesche. Più epoca Sauber che Mercedes, ma è sempre “tanta roba” che al tempo era vincente.

A seguire due video, con protagonista la Mercedes Lotec C1000. Il primo è recente e virtuale: una fantasiosa gara con sfida a Monza per la C1000 contro rivali “massime” come Bugatti e Ferrari, dove la tedesca si difende bene. Il secondo è meno recente: una visione live e reale della vettura, che fa capire perchè quando messa in vendita è finita all’asta e ci è anche rimasta un po’ prima di trovare acquirente, che non la pagasse i milioni citati quando venne prodotta.

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