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Borse Ue, prese di beneficio dopo Yellen. Tokyo vola sulla promessa di stimoli

Ago 29, 2016

MILANO – Ore 10:00. Le possibilità che la Federal Reserve rialzi i tassi già nella riunione del 20 e 21 settembre sono cresciute dopo il discorso di Janet Yellen a Jackson Hole, nonostante la convinzione degli operatori che siano ancora necessari alcuni tasselli (a cominciare dal report sul mercato del lavoro di venerdì prossimo) perché si sciolgano definitivamente le riserve. Intanto, però, i mercati emergenti registrano la risalita delle chances di una stretta monetaria nella prossima riunione oltre il 40%, secondo i future sui Fed Fund, e il dollaro si rafforza: il Bloomberg Dollar Spot Index, misura della forza del biglietto verde contro le principali divise concorrenti, venerdì ha registrato il maggior balzo da giugno e oggi consolida la sua posizione, mentre le materie prime sono deboli.

Anche i listini europei trattano in terreno negativo, con Londra chiusa per festività e volumi di conseguenza ridotti: Milano amplia il calo dell’apertura all’1,1%, nonostante la tenuta del comparto bancario. Parigi cede lo 0,5% e Francoforte lo 0,75%.

In mattinata la Borsa di Tokyo ha chiuso in buon rimbalzo dopo che il governatore Haruhiko Kuroda, nel fine settimana, ha ribadito la disponibilità della BoJ ad incrementare gli stimoli monetari, qualora la situazione economica e finanziaria lo renda necessario. L’indice Nikkei ha messo a segno un aumento del 2,30% a quota 16.735,49 punti, con un guadagno di 376 punti. Sui mercati ha pesato anche l’indebolimento dello yen, che supporta l’export del Sol Levante: la valuta nipponica oscilla intorno a quota 102,30 sul dollaro.

Mentre le ultime attenzioni sono state integralmente catalizzate dalle aspettarive verso Yellen, sullo sfondo si avvicina la prima riunione post-vacanze della Bce di Mario Draghi (in programma l’8 settembre). Il governatore ha chiaramente legato le scelte della Banca centrale europea alle previsioni aggiornate in arrivo dagli economisti di Francoforte e il calendario delle pubblicazioni macro – inflazione a parte – non riserva dati così dirimenti da cambiare l’atteggiamento di Draghi alla prossima riunione. Per la giornata di oggi, l’agenda macro comprende la diffusione dei dati sulla fiducia delle imprese e dei consumatori italiani in agosto. Dagli Stati Uniti arrivano le informazioni su deflatore dei consumi, spesa per consumi e redditi delle famiglie a luglio.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è in leggero calo sotto 120 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,15%, nel giorno dell’asta del Tesoro di Bot a 6 mesi per 6 miliardi. Euro e dollaro consolidano le posizioni di venerdì: in apertura la moneta unica scambia a 1,1201 dollari.

Come accennato, con il recupero del biglietto verde le quotazioni del petrolio sono in calo, con il Brent che cede l’1,18% a 49,33 dollari al barile, ed il Wti a -1,36% a 46,99 dollari al barile. Wall Street riapre dopo la chiusura mista di venerdì, quando il Dow Jones ha perso lo 0,29%, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,13% e l’indice S&P 500 ha lasciato sul terreno lo 0,16%. In settimana, l’indice delle 30 blue chip perso lo 0,8%; quello benchmark lo 0,7% e quello tecnologico lo 0,4%.

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