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Veicoli storici: tornano le targhe originali

Dic 23, 2020
Veicoli storici: tornano le targhe originali

Tra le tante norme che la Legge Bilancio 2021 (da approvare entro fine anno) porta con sé, ce n’è anche una che sarà particolarmente gradita ai tanti appassionati di veicoli storici, auto e moto: in sede di Commissione, infatti, è stato approvato con voto unanime (per una volta, maggioranza ed opposizione si sono trovati concordi…) l’articolo che prevede la possibilità per i veicoli di interesse storico e collezionistico, al momento dotati di targhe e carta di circolazioni diverse dalle originali in seguito a reimmatricolazione, di ottenere una targa e una carta di circolazione conformi ai modelli di prima iscrizione.

Il testo è stato presentato dai deputati leghisti Massimiliano Capitanio e Giovanni Tombolato e dai loro colleghi senatori Stefano Corti e Gabriella Saponara, che hanno così commentato l’esito del voto in Commissione: «Auto e moto storiche sono un patrimonio da preservare: consentire ai collezionisti l’uso della targa della prima immatricolazione è un modo per venire incontro a un mondo spesso dimenticato, sebbene siano migliaia le richieste avanzate in tal senso alla Motorizzazione civile. Con l’approvazione del nostro odg al Decreto Semplificazioni sarà possibile apportare modifiche al Codice della Strada per consentire ai cittadini l’immatricolazione dei veicoli di interesse storico con l’utilizzo della targa della prima iscrizione al Pra, ovvero ottenere una targa nel formato e nella grafica del periodo storico di costruzione o circolazione del veicolo».

L’articolo 49-bis introdotto nel Decreto semplificazione al Senato prevede che l’intestatario di un veicolo storico potrà richiedere la restituzione del documento di circolazione originale, in occasione del rilascio del documento unico di circolazione, dopo pagamento di un contributo: una soluzione che apre di fatto l’accesso a migliaia di potenziali richieste da parte dei collezionisti, che produrrà comunque nuove entrate nelle casse dello Stato.

L’intero pacchetto di norme comprese nella Legge di Bilancio è in attesa di approvazione da parte del Senato: essendo però i tempi molto stretti, è facile prevedere che si tratti di un “testo blindato“, non suscettibile di modifiche e quindi destinato ad essere approvato con la stessa formulazione con cui è passato in Commissione Bilancio.

Come a dire che la nuova norma dovrebbe essere operativa a partire dall’ormai davvero prossimo nuovo anno.

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