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Antitrust indaga sugli aumenti dei biglietti ferroviari durante le festività

Dic 16, 2020

ROMA – Indagine dell’Antitrust sugli aumenti dei biglietti dei treni nei giorni delle festività. L’Autorità ha trasmesso una richiesta di informazioni a Trenitalia (Ferrovie dello Stato) e a NTV (la società che opera i treni veloci Italo) in merito all’offerta dei collegamenti e all’aumento del prezzo dei biglietti registrato nei giorni dal 15 dicembre 2020 al 15 gennaio 2021.

In particolare, l’Autorità ha rilevato che un incremento dei prezzi nei giorni precedenti e in quelli successivi alle misure di blocco degli spostamenti previste dal DPCM del 3 dicembre, che interessano il periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021.

Entro tre giorni Trenitalia e NTV dovranno comunicare i criteri utilizzati per determinare il numero di collegamenti e i posti disponibili sulle principali tratte nazionali, al fine di fronteggiare il prevedibile incremento della domanda nel periodo in questione, nonché i criteri con cui vengono determinati i prezzi, con particolare riferimento allo scostamento rispetto alla tariffa base normalmente applicata per ciascuna tratta.

La mossa dell’Autorità ha fatto scattare la reazione soddisfatta dei consumatori, che nei giorni scorsi avevano sollevato il caso. La Federconsumatori aveva ad esempio denunciato l’andamento dei prezzi per diverse tratte verso Catania, Reggio Calabria, Bari, Pescara e la Roma-Bologna, confrontando le tariffe applicate nel weekend 8-10 novembre con il periodo che va dal 23 dicembre al 7 gennaio. In media gli aumenti viaggiano tra il 20% e il 144% in più per i treni; il 14% e il 101% per i bus e fino al +188% per gli aerei. Sull’alta velocità da Roma a Reggio Calabria, l’associazione aveva annotato un salto tra i 44,90 e i 49,90 a novembre e gli 86-112 euro delle feste natalizie. In quell’occasione, Trenitalia aveva replicato rimarcando come la differenza nella simulazione fosse data dall’assenza di una tariffa promozionale durante la festività natalizia, in quanto già esaurite le disponibilità di posti relativi: un fattore che falserebbe il confronto. Anche il Codacons rivendica una analoga denuncia.

“Si faccia subito chiarezza – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ora che si è mossa anche l’Antitrust – E’ evidente che si tratta di una speculazione intollerabile rialzare i prezzi in modo esorbitante. I rincari ci sono sempre stati nei momenti di maggiore richiesta, così come negli orari di punta, ma non in modo così consistente. Inoltre è inaccettabile che avvenga durante un momento di così grande difficoltà per il Paese e per i viaggiatori”.

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