la forzatura è un caso politico
Il provvedimento del governatore abruzzese riporta anzitempo l’unica regione rossa d’Italia nella fascia inferiore
di Nicoletta Cottone
Il provvedimento del governatore abruzzese riporta anzitempo l’unica regione rossa d’Italia nella fascia inferiore
7 dicembre 2020
3′ di lettura
É rossa per l’esecutivo, arancione per il governatore. L’Abruzzo sfida il governo con l’ordinanza n. 106 del presidente Marco Marsilio – esponente di Fdi, eletto con i voti del centrodestra – in vigore dal 6 dicembre, che riporta anzitempo la regione da zona rossa ad arancione. Una ordinanza “fai-da-te” che trasferisce in fascia arancione l’unica regione rimasta rossa nel Paese. Rossa per ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza in vigore dal 22 novembre, anticipata al 18 novembre dallo stesso governatore Marsilio. Una corsa in avanti, quella di Marsilio, che è subito diventata un caso politico, con accuse incrociate. Per il passaggio alla zona arancione, in base alle regole vigenti, bisogna rispettare le tempistiche per le fasce di rischio a colori previste per le regioni per arginare il contagio da nuovo coronavirus.
L’ordinanza di Marsilio che porta l’Abruzzo in zona arancione
Diffida in arrivo
«Se la regione Abruzzo decide autonomamente di andare in zona arancione da domani mattina (7 dicembre, ndr) sarà diffidata», ha già annunciato il ministro alle Autonomie regionali Francesco Boccia. In queste ore è in arrivo una lettera di diffida al governatore dell’Abruzzo in cui si chiede al presidente della Regione di ritirare l’ordinanza che anticipa di due giorni l’entrata della Regione in zona arancione. Secondo la messa in mora, se la richiesta non sarà eseguita, la responsabilità di eventuali nuovi contagiati nei luoghi che sarebbero invece dovuti restare chiusi ricadrebbe sotto la diretta responsabilità della Regione Abruzzo. Nessun avallo, dunque, dal governo alla forzatura del governatore. Marsilio, si legge in una nota dello staff, ha «ritenuto di doversi assumere la responsabilità di evitare che un’applicazione letterale delle norme vigenti provocasse all’Abruzzo un trattamento sproporzionato e dannoso». Secondo i calcoli legati all’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza la regione sarebbe arancione dal 9 dicembre. Il governatore aveva autonomamente anticipato di tre giorni, dal 21 al 18 novembre, l’ingresso in zona rossa con una ordinanza ad hoc. E la cabina di regia aveva riconosciuto l’anticipazione, che avrebbe portato la regione in zona rossa il 9 dicembre.
Fallita la carta della moral suasion
Marsilio inizialmente aveva tentato la carta della moral suasion, chiedendo al governo «di non applicare in maniera fredda e burocratica» le tempistiche. Aveva suggerito al ministro Speranza di «tener conto dei giorni in più che abbiamo fatto di zona rossa, anticipando le decisioni del ministero, e ad accorciare la durata di questa zona rossa». Aveva parlato dei dati incoraggianti della regione che in una decina di giorni è passata «da uno ‘scenario 4’, con Rt sopra a 1,5, allo ‘scenario 1’, con Rt inferiore a 1». Poi ha optato per il braccio di ferro con il governo, firmando l’ordinanza in vigore dal 7 dicembre che riporta subito la regione in zona arancione, tranne per gli effetti sulla scuola secondaria di primo grado che decorrono dal 9 dicembre. Dunque negozi aperti dal 7 dicembre e dal 9 torneranno in presenza le lezioni in seconda e terza media.
Non ci sono i tempi tecnici per applicare la sospensiva
«Avverso la presente ordinanza – chiosa l’ordinanza firmata da Marsilio – è ammesso ricorso giurisdizionale dinanzi al Tar nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso straordinario al capo dello Stato entro il termine di giorni centoventi». Il governatore conta sul fatto che non ci sono i tempi tecnici per applicare l’eventuale sospensiva del Tar, che arriverebbe comunque almeno il 9 dicembre, quando la regione sarebbe arancione anche per il governo. «Non è una forzatura dell’esecutivo nazionale, come Marsilio cerca di far passare – fa sapere il centrosinistra in Consiglio regionale d’Abruzzo – ma il regalo di Natale che lui ha fatto all’Abruzzo: quando ha forzato per portare la regione in zona rossa, conosceva bene i termini temporali della questione. Così sotto l’albero di famiglie e imprese c’è un danno enorme, nel periodo più proficuo dell’anno, divenuto tanto nero da far scendere la gente in piazza e mobilitare le forze sociali».
Contro Marsilio accanimento eccessivo
Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Francesco Lollobrigida scende in campo a fianco di Marsilio: «Il ministro Boccia, che voleva diffidare Gesù imponendogli di nascere prima, ora si accanisce in modo ingiustificato contro il governatore Marsilio reo di essersi assunto la responsabilità di cambiare colore con qualche ora di anticipo». E sottolinea il «grande senso della misura» di Marsilio, che «aveva scelto di decretare autonomamente l’Abruzzo zona rossa giorni prima rispetto al governo. Il governatore Marsilio ha inteso salvaguardare anche l’economia della propria regione e delle attività commerciali, permettendo di attivarsi in uno dei giorni nei quali la popolazione fa acquisti natalizi».