Sono svariate le ipotesi che emergono per il nuovo Dpcm, che potrebbe essere affiancato da un decreto legge, con le misure che saranno in vigore durante le festività. A prevalere sarebbe la linea dura. I “punti fermi su cui si muoverà l’impianto”, per il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, sono due: “Limiti di orario e limitazione della mobilità tra Regioni”. Ossia coprifuoco alle 22 sempre e divieto di spostamento pure tra zone gialle. I ristoranti potrebbero restare sempre aperti a pranzo, anche a Natale, Santo Stefano e Capodanno, nella zona gialla. Il 31 dicembre, per evitare veglioni, quelli all’interno degli hotel potrebbero dover chiudere alle 18.
Natale, acceso in centro a Bergamo l’albero della speranza post-Covid
Dopo mesi di sofferenza per il coronavirus, Bergamo ha acceso l’albero di Natale in centro: un gesto più che mai di speranza per la città che più ha sofferto la prima ondata della pandemia.
Negozi chiusi alle 21 e stop, dal 21 dicembre, agli spostamenti tra le Regioni per raggiungere le seconde case. Sempre dal 21 gli spostamenti tra Regioni gialle potrebbero essere consentiti solo per far ritorno al proprio luogo di residenza, con una previsione che dovrebbe essere estesa ai luoghi di domicilio. Vietate le crociere nel periodo natalizio e confermata la chiusura degli impianti sciistici.
La deroga per i ricongiungimenti familiari Mercoledì il ministro Speranza incontrerà le Regioni, alle quali arriverà una bozza del Decreto per un’ultima valutazione, prima del Consiglio dei ministri alle 21. Oltre al Dpcm potrebbe esserci anche un apposito decreto legge. Uno strumento di rango superiore, più adatto – viene sottolineato – a dare copertura normativa alle restrizioni delle libertà personali previste: in particolare, per le deroghe alla mobilità tra Regioni. Il premier starebbe valutando l’ipotesi che gli spostamenti possano avvenire non solo per i residenti, ma anche per i ricongiungimenti familiari.
Covid, cosa potrebbe succedere in Italia dal 27 novembre al 7 gennaio
L’ipotesi di Conte sulla scuola: “In aula dal 14 dicembre” Sul fronte scuola, “per dare un segnale” i ragazzi delle superiori (nelle Regioni gialle) potrebbero tornare in aula il 14 dicembre. E’ l’ipotesi su cui il premier Conte avrebbe sondato i capigruppo di maggioranza, precisando che deve essere ancora sottoposta al Cts. Di tutt’altro segno la posizione della Commissione europea che nella bozza delle linee guida sulle misure anti-Covid per le feste di fine anno invita a “valutare di allungare le vacanze scolastiche” o di ricorrere ad “un periodo di apprendimento a distanza” come cuscinetto prima della ripresa delle attività.