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Scostamento di Bilancio, prove di dialogo tra governo e opposizioni – Il Fatto Quotidiano

Nov 26, 2020

Primo atto concreto di collaborazione tra governo e centrodestra sullo scostamento di Bilancio. La Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza con 552 sì. Sei gli astenuti e nessun voto contrario. Fi, Fdi e Lega hanno deciso di votare a favore insieme all’esecutivo.

Il primo a fare l’annuncio era stato l’ex Cavaliere Silvio Berlusconi, in linea con i discorsi fatti negli ultimi giorni in nome della “responsabilità istituzionale“. Intervenendo in collegamento telefonico con i deputati azzurri in mattinata aveva dichiarato: “Voteremo a favore perché il governo ha accolto tutte le nostre richieste”. E ha anche detto di auspicarsi che “lo stesso faccia tutto il centrodestra“. Poco dopo è arrivato il via libera dei colleghi Matteo Salvini e Giorgia Meloni: “Siamo pronti a votare Sì, come correttamente spiegato da Berlusconi sulla base di un documento informale del governo che accoglieva le nostre proposte”.

Il centrodestra aveva detto di essere intenzionato a condizionare il sostegno allo scostamento di Bilancio agli aiuti per gli autonomi. La risoluzione presentata infatti, “autorizza il governo a procedere ad un ulteriore ricorso all’indebitamento netto nella misura e per le finalità previste in relazione, a condizione che le risorse derivanti dall’attuale scostamento vengano destinate innanzitutto ad una sospensione dei versamenti fiscali e contributivi che vada oltre i settori dei codici ateco direttamente destinati dalle misure restrittive e riguardi tutte le aziende, le partite iva, i professionisti che hanno subito cali significativi di fatturato”. “Inoltre – si legge ancora nella risoluzione del centrodestra – chiede, anche attraverso un successivo scostamento di bilancio, di ampliare i contributi a fondo perduto a tutte le attività economiche che hanno subito consistenti cali di fatturato rispetto agli analoghi periodi del 2019, prevedendo un risarcimento univoco basato anche sui costi fissi con un algoritmo semplice che garantisca l’immediatezza dei ristori e la continuità d’impresa, anche valutando l’introduzione di un regime fiscale provvisorio a favore delle imprese già costituite, per tenerle in vita ed aiutarle ad essere competitive per la ripartenza, e disponendo il differimento dei termini della cosiddetta ‘rottamazione ter’”.

Il dibattito alla Camera– E’ iniziata intorno alle 10 nell’Aula di Montecitorio la discussione della relazione al Parlamento del governo sullo slittamento dal pareggio di bilancio. Al banco del governo sedeva la viceministra per l’Economia Laura Castelli.

“Ci troviamo in quest’Aula per la quinta volta in otto mesi a votare un nuovo scostamento di bilancio. L’equivalente di cinque leggi di bilancio in otto mesi. Misure che ci danno il senso del momento che stiamo vivendo”, ha detto Renato Brunetta, deputato di Forza Italia e responsabile economico del movimento azzurro, intervenendo in Aula a Montecitorio in merito allo scostamento di bilancio. “Forza Italia e tutto il centrodestra votarono a favore del primo scostamento di bilancio, dicendo che quelle risorse non sarebbero state sufficienti, ma servivano comunque a coprire le prime misure, le misure del ‘Cura Italia’. Nessuno ci consultò, ma noi votammo comunque a favore. Fine aprile, altro scostamento di bilancio, altro voto a favore di tutto il centrodestra, con grande senso di responsabilità: 55 miliardi per l’Italia. Ma anche in quella occasione nessun coinvolgimento da parte della maggioranza. Seguirono altri due scostamenti, nei quali il centrodestra decise per il voto di astensione. Fui il primo a dare quella linea”. “In questi mesi sono stati bruciati quasi 100 miliardi, spesso in inutili bonus e sussidi, i monopattini sono un esempio per tutti. È andato tutto bene? Assolutamente no. Ma noi come Forza Italia e come centrodestra non abbiamo cavalcato queste difficoltà, non abbiamo scelto il ‘tanto peggio tanto megliò. Siamo stati un’opposizione responsabile”, ha aggiunto.

“Noi”, ha detto in Aula il vicecapogruppo Fdi Tommaso Foti in Aula, “abbiamo valutato attentamente quale apertura di credito dare non alla maggioranza ma all’ipotesi per la quale è nel confronto che si può far uscire dalle secche l’Italia. Il nostro voto non è ispirato a secondi fini, e siamo fieramente all’opposizione. Non abbiamo desiderio di confusione o commistione di ruoli. Questo voto non è per voi, è per l’Italia”. Il voto potrebbe essere o astensione o anche un sì a secondo del parere del governo alla risoluzione delle opposizioni.

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