ROVEREDO IN PIANO. Si è presentato in Questura, con le mani insanguinate e con dei tagli, dicendo di aver avuto una colluttazione con un ladro. Invece Giuseppe Forciniti, infermiere di 33 anni, aveva ucciso la compagna dopo un litigio.
Omicidio a Roveredo in Piano, in provincia di Pordenone, dove a perdere la vita è stata Aurelia Laurenti, ex candidata alle elezioni comunali di San Quirino, di 32 anni. Ad accoltellarla, più volte al collo, è stato il compagno, che subito dopo aver commesso l’omicidio, è andato in Questura ma fornendo una prima versione dei fatti diversa da quello che era successo.
LE TESTIMONIANZE
Gli agenti, infatti, insospettiti dalle mani insanguinate e dal racconto dell’uomo, hanno chiesto chiarimenti: solo a quel punto l’infermiere ha ammesso di aver avuto un litigio con la donna. .
Omicidio a Roveredo in piano: trentenne accoltella la compagna e si consegna in Questura
Immediato l’intervento degli agenti nella villetta che la coppia condivideva, in via Martin Luther King, a Roveredo. Purtroppo però, all’interno dell’abitazione, la polizia hanno trovato il corpo senza vita di Aurelia. Aurelia era mamma di due bambini che, da quanto si è appreso, al momento del delitto erano dai nonni materni.
Sul posto anche il pubblico ministero, Federico Facchin. Forciniti è stato arrestato per omicidio volontario pluriaggravato. Si tratta del secondo femminicidio, dopo quello di Padova, avvenuto a poche ore dalla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro la donna.
L’assassino, che si è costituito in Questura a Pordenone, si chiama Giuseppe Forciniti, ha 33 anni, ed è originario di Cosenza. Si era trasferito in Friuli molti anni fa. Insieme con la compagna era andato a vivere a Roveredo nel 2013, nella villetta dove attorno a mezzanotte è avvenuta la tragedia.