Percorrere 3.200 km a bordo di una Ferrari Testarossa? Già suona folle. Farlo in inverno, con pioggia e strade scivolose? Roba da temerari. Ma Harry Metcalfe, fondatore del canale YouTube “Harry’s Garage”, non è uno che si tira indietro. Era novembre 2016 quando ha deciso di partire. Destinazione: Costa Azzurra, dove lo aspettava la sua barca. Mezzo: non un SUV, non una station wagon. Una Testarossa. Icona degli anni ’80, famosa per il suo design e per il ruggito del V12. Di certo non per la praticità, soprattutto nel periodo più freddo dell’anno, irto di insidie dietro l’angolo.
Un viaggio fuori dal comune
Poteva prendere un’auto più comoda, più sicura, più adatta a una traversata del genere. Tuttavia, la missione avrebbe perso il suo scopo: provare le straordinarie doti di un modello intramontabile. Ancora oggi. “Sarebbe stato divertente”, ha raccontato nel video pubblicato su YouTube. Così, senza pensarci troppo, ha preso le chiavi della sua Testarossa e si è buttato nella spedizione.
C’era solo un piccolo problema. O meglio, un dettaglio che aveva sottovalutato: la Testarossa non è esattamente pensata per affrontare freddo e umidità. E lo ha scoperto molto presto. Prima di sfidare la sorte, aveva applicato una vernice specifica sulle parti esposte in alluminio. Un accorgimento utile per proteggere la carrozzeria dalla pioggia e dal sale. Purtroppo, non abbastanza per prepararlo a quanto lo attendeva.
Pochi chilometri, primo ostacolo: il riscaldamento non funzionava. Il motore, invece di scaldarsi, restava freddo e l’abitacolo era gelido. E Metcalfe è stato costretto a guidare avvolto in una coperta. “Era novembre, non dimentichiamolo. Non proprio il miglior inizio. Dopo una sosta notturna, ha cercato di capire il motivo del guasto. Si trattava di un problema tutto fuorché raro. Molti proprietari di Testarossa avevano già segnalato lo stesso difetto. Ma tornare indietro non era un’opzione.
Supercar inarrestabile
Difficoltà o no, la Testarossa ha tenuto duro più del previsto. La marcia è proseguita liscia, priva di intoppi meccanici. “È perfetta per i lunghi viaggi. Ha un serbatoio mostruoso da oltre 100 litri”, ha spiegato Metcalfe con una punta d’orgoglio. Tradotto: meno soste ai distributori. E poi c’era un’altra sorpresa. Per essere una Ferrari, il bagagliaio si è rivelato piuttosto spazioso. Perfetto per trasportare gli oggetti destinati alla sua barca in Costa Azzurra.
Dopo 3.200 km, Metcalfe è arrivato a destinazione. Missione compiuta. Da un lato, ha ottenuto conferma della tenacia della supercar anni ’80, dall’altro ha offerto una dimostrazione della sua innata caparbietà. Le difficoltà non lo hanno dissuaso, anzi, hanno reso l’impresa ancora più memorabile. “Non è la scelta più pratica, ma è stata un’esperienza incredibile”, ha commentato.
Il viaggio ha catturato l’attenzione di molti appassionati. Dopotutto, non è così comune vedere una Testarossa affrontare itinerari simili. Cosa resta? Basta un po’ di spirito d’avventura e intraprendenza: anche una Ferrari può diventare un’auto da viaggio. Anche in inverno. Anche su strade scivolose. Metcalfe ha celebrato il fascino senza tempo della Testarossa, usandola in un modo che pochi avrebbero osato immaginare. E, come sempre, è stata lei a rubare la scena.