• 9 Maggio 2024 1:56

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Decreto “Rilancio”: le proposte dei ministeri. Cassa estesa per 12 settimane, bonus baby sitter a 1.200

Mag 8, 2020

MILANO – Passato aprile, cambia nome il decreto che il governo punta a chiudere nei prossimi giorni per la ripartenza del Paese dopo lo choc della pandemia. Filtra un documento che fa riferimento al “decreto Rilancio” e contiene le proposte messe sul tavolo dai diversi ministreri, sui quali è in corso il lavoro dell’esecutivo.

Moltissimi i capitoli toccati in centinaia di pagine, dagli Interni alla Salute (con un piano da 1,4 miliardi per la sanità territoriale) passando ovviamente per i temi del lavoro e delle imprese. Si tratta di interventi ancora in via di definizione, con parti da revisionare e rilievi della Ragioneria. Il testo – che fonti del Mef catalogano come “un brogliaccio” che raccoglie le proposte “oggetto di discussione anche a livello politico” – riassume aspetti già sollevati in questi giorni e introduce correttivi o novità.

Lavoro e indennità

Per quel che riguarda le misure del lavoro, ad esempio, si prevede una estensione dai 60 giorni del Cura Italia a cinque mesi per i licenziamenti. Si amplia così il periodo nel quale sono preclusi i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo e si sospendono anche le procedure pendenti. Viene inoltre concessa la possibilità al datore di lavoro di revocare in ogni tempo l’eventuale licenziamento purché faccia richiesta di cassa integrazione salariale in deroga.


Quanto alla proroga per il trattamento di Cassa integrazione, si parla di 12 settimane e non di 18 come proposto inizialmente e partirebbe dai periodi che decorrono dal 23 febbraio fino al 31 ottobre: prevista una spesa di 1,2 miliardi. Arrivano anche semplificazioni: i datori di lavoro che non anticipano i trattamenti ordinari di Cig possono fare richiesta diretta all’Inps di pagamento della prestazione.

Alla voce delle indennità si trovano le conferme per i lavoratori domestici in una fascia compresa tra 400 e 600 euro, per coloro che ad aprile e maggio abbian subito riduzioni dell’orario superiori a un quarto, 400 euro per i contratti di lavoro di durata complessiva non superiore a 20 ore settimanali; 600 euro per i contratti di lavoro di durata complessiva superiore a 20 ore settimanali. Prevista anche l’estensione a stagionali e altre categorie.

Al capitolo dello spettacolo si propone l’incremento da 80 a 230 milioni del Fondo di parte corrente per le emergenze dedicato ai settori dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo, così da portare complessivamente le risorse per il settore ad una cifra pari a 280 milioni di euro.

Imprese, fondi speciali e bollette

Presenti anche le proposte di intervento a favore delle startup con 150 milioni per il Fondo di sostegno al venture capital, 80 milioni per il sostegno Smart&Start, maggiorazioni dell’incentivo fiscale all’investimento e la riserva di 200 milioni del Fondo di garanzia delle Pmi. C’è poi un fondo da 200 milioni per compensare i danni subiti dal settore aereo così come il potenziamento a 120 milioni del fondo al ministero dell’Ambiente per l’erogazione del bonus biciclette. Tra le idee anche i finanziamenti per lo sviluppo di funicolari, tapis roulant e bus elettrici nelle città. Maggiore, di 1 miliardo, il Fondo proposto al Mipaaf a tutela delle filiere in crisi, finalizzato all’attuazione di interventi di ristoro per i danni subiti dal settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura.

Uno stanziamento di 600 milioni messo a disposizione dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) è quel che serve a ridurre il peso delle bollette elettriche di mesi aprile-giugno per le piccole attività produttive e commerciali.

Incremento delle detrazioni relative a spese per riqualificazione energetica, misure antisismiche e installazioni di impianti fotovoltaici sostenute fino al 31 dicembre 2021, portandole al 120% sono il supporto del decreto all’edilizia. In parallelo, si propone di consentire ai committenti di ricevere uno sconto in fattura pari al 100% del costo dei lavori effettuati a fronte del trasferimento all’impresa che ha effettuato i lavori di un credito d’imposta pari al 120% del costo dei lavori.

Tra gli altri interventi ipotizzati, un fondo per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese titolari di marchi storici di interesse nazionale, una stretta sui reati penali per la liquidità incassata dalle banche con garanzia statale, la commisurazione del canone autostradale al traffico reale e una possibilità di sanatoria edilizia per gli enti locali.

Famiglia, bonus e fondo per i centri estivi

Per quel che riguarda la famiglia, salirebbe da 600 a 1.200 euro il bonus per il baby sitting che si estenderebbe anche ai centri estivi, nelle diverse declinazioni che vanno dai servizi integrativi per l’infanzia ai servizi socio educativi territoriali. La misura citata nel documento di lavoro – che non riporta rilievi della Ragioneria – prevede anche un incremento a 2.000 euro per il bonus in favore del personale sanitario.

Tra le altre norme, si prevede un incremento del Fondo per le politiche della famiglia per un importo di 150 milioni di euro per il potenziamento dei centri estivi diurni, mentre si assicura ai dipendenti del settore privato con figli minori di 14 anni la possibilità di continuare nel lavoro agile “a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione”. Per la ripartenza delle scuole, posta da 370 milioni complessivi per riapertura e pulizie.

Una diversa ipotesi riguarda il rimborso dell’abbonamento per i trasporti pubblici non usufruito per i pendolari che non hanno potuto usare i mezzi per l’emergenza Covid: dal bus alla metro, dal treno al vaporetto. Nel documento si precisa che la misura vale per servizi di trasporto pubblico con qualsiasi modalità di trasporto (ferro, gomma o via acqua) e riguarda il rimborso del corrispettivo versato per la parte di abbonamento non usufruita purché acquistato fino al 10 marzo 2020 e in corso di validità nei mesi di stop per l’emergenza.

Altri 900 milioni di euro per il 2020 sono assegnati al Fondo per l’efficientamento della filiera della produzione e dell’erogazione e per il finanziamento dei programmi nazionali di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti.

Turismo, credito vacanze fino a 500 euro

Sulla dotazione da 1,5 miliardi del Fondo per le emergenze nazionali per consentire il prosieguo dell’attività della Protezione civile, la Ragioneria segnala che al momento non si trova copertura finanziaria. Quanto allo turismo, anticipato dalle parole di ieri di Martella e Franceschini si ritrova nel documento un credito d’imposta a favore dei nuclei familiari con un reddito Isee non superiore a 35.000 per il pagamento dei servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive e utilizzabile dal 1 luglio al 31 dicembre 2020, in favore di un solo componente per nucleo familiare nel limite massimo di 500 euro. La misura del credito sarebbe di 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e di 150 euro per quelli composti da una sola persona. E’ una delle ipotesi previste nella proposta contenuta nel documento di lavoro per la messa a punto del decreto rilancio. Il credito sarebbe fruibile nella misura dell’90% come sconto e del 10% come detrazione.

Allo studio ci sono anche tre fondi con 130 milioni di dotazione complessiva, per occuparsi di sottoscrizione di quote per valorizzare immobili destinate alle attività turistiche, un secondo per la concessione di contributi e un terzo per la promozione.

Una delle ipotesi riportate è anche un tetto al prezzo di mascherine e disinfettanti, con l’obbligo temporaneo per i produttori di indicare il prezzo massimo di vendita consigliato. Il prezzo finale di vendita al consumo praticato dai rivenditori finali non può comunque superare gli importi fissati dal decreto: per le mascherine, in particolare, è indicato 1,50 euro per le chirurgiche e si sale di prezzo fino a 9,50 euro per le FFP3 con valvola. La violazione – riporta l’ipotesi – sarebbe punita con sanzioni amministrative e nei casi più gravi con la sospensione dell’attività di vendita. I controllo spetterebbero alla Guardia di Finanza.

Per lo sport, tra gli interventi si ipotizza un “Fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale” finanziato con un prelievo sulla raccolta delle scommesse sportive per un totale annuo dell’1 o dello 0,75 per cento.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close