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WEC, 6 Ore del Bahrain: doppietta per Audi. A Dumas, Jani e Lieb (Porsche) il titolo piloti

Nov 19, 2016
WEC, 6 Ore del Bahrain: doppietta per Audi. A Dumas, Jani e Lieb (Porsche) il titolo piloti

Audi si congeda dal WEC nel migliore dei modi possibili: una doppietta. Ad imporsi nella 6 Ore del Bahrain, al termine di un weekend emozionante e melanconico per la casa di Ingolstadt, è stata la R18 e-tron quattro n.8, affidata a Lucas di Grassi, Loic Duval e Oliver Jarvis, davanti alla vettura gemella, la n.7, nelle mani di André Lotterer, Benoit Tréluyer e Marcel Fassler. Grande commozione – più che comprensibile – per tutti i piloti dei Quattro Anelli sul podio. Con la gara a Sakhir, cala il sipario sull’esperienza endurance di Audi, 13 volte vincitrice della 24 Ore di Le Mans negli ultimi 18 anni; la vittoria rappresenta il finale ideale, visto l’indubbio contributo dato al WEC dalla casa di Ingolstadt.

Terzo gradino del podio per la Porsche 919 Hybrid n.1, affidata a Brendon Hartley, Timo Bernhard e Mark Webber; per l’australiano quella del Bahrain è stata l’ultima gara in carriera. Seguono la Toyota TS050 Hybrid n.5, affidata a Anthony Davidson, Sébastien Buemi e Kazuki Nakajima; e la vettura gemella, la n.6, nelle mani di Kamui Kobayashi, Stéphane Sarrazin e Mike Conway. Sesta posizione per la Porsche 919 Hybrid n.2: con il risultato ottenuto a Sahkir, Romain Dumas, Neel Jani e Marc Lieb si laureano campioni del mondo piloti.

L’Audi R18 e-tron quattro n.8, scattata dalla pole position e affidata a Loic Duval, ha preso la testa della corsa in partenza ed è riuscita a guadagnare un vantaggio di oltre nove secondi sulla concorrenza nelle prime fasi della gara. Alle spalle della vettura al comando, Timo Bernhard, sulla Porsche 919 Hybrid n.1, e Marcel Fassler, sull’Audi R18 e-tron quattro n.7, sono stati protagonisti di un’accesa lotta per il terzo posto, vinta da Fassler, riuscito anche a sopravanzare anche la Porsche 919 Hybrid n.2 affidata a Neel Jani prima di lasciare la sua vettura al suo coéquipier, André Lotterer.

Dopo soli 52 minuti di corsa, arriva il colpo di scena: la Porsche 919 Hybrid n.2 è stata costretta ad effettuare una sosta per rimediare ad una foratura, rientrando in pista in sesta posizione. Nella seconda ora di gara, cambio al comando tra le due Audi: a prendere la testa della corsa è stato Lotterer, sulla R18 e-tron quattro n.7. Più indietro, Mark Webber – all’ultima gara sulla Porsche 919 Hybrid n.1 prima del ritiro – e Sébastien Buemi, sulla Toyota TS050 Hybrid n.5, sono stati protagonisti di un’avvincente battaglia per la terza posizione; ad avere la meglio è stato l’australiano.

Nel corso della terza ora di gara, la Audi R18 e-tron quattro n.8, affidata da Lucas di Grassi, subentrato ad Oliver Jarvis, ha preso il comando dopo la sosta della vettura gemella, la n.7, che ha visto il cambio pilota tra Lotterer e Tréluyer. Nella quarta frazione di corsa, la R18 e-tron quattro n.8 ha approfittato di un regime di full course yellow per rientrare ai box per il cambio gomme e il rifornimento, consegnando così il comando alla n.7. A meno di due ore dal termine della corsa, Duval, sulla R18 e-tron quattro n.8, ha sorpassato Tréluyer, sulla gemella n.7.

Nella classe LMP2, vittoria per l’Oreca 05 Nissan n.26 della G-Drive Racing, di Roman Rusinov, Will Stevens e Alex Brundle. Completano il podio la Ligier Nissan JS P2 n.43 della RGR Sport by Morand, nelle mani di Bruno Senna, Ricardo Gonzales e Filipe Albuquerque, e l’Alpine A460 Nissan n.36, preparata da Signatech Alpine e affidata a Gustavo Menezes, Nicolas Lapierre e Stéphane Richelmi.

È stato Gustavo Menezes, sulla Alpine A460 Nissan n.36 della Signatech Alpine, ad avere il comando della corsa nelle prime fasi di gara, davanti alla Ligier Nissan JS P2 n.43 della RGR Sport by Morand, affidata a Bruno Senna. Il brasiliano è riuscito a balzare al primo posto effettuando un triplo stint al volante della sua vettura. Lapierre, subentrato a Menezes sulla Alpine A460 Nissan n.36, tornata al comando dopo la sosta di Senna, ha subito il sorpasso di Pipo Derani al volante della Ligier Nissan JS P2 n.31, preparata da Extreme Speed Motorsports. Alla fine ad imporsi, però, è stata la vettura della G-Drive.

Vittoria per Aston Martin nella classe LMGTE Pro: ad imporsi è stata la Vantage n.95, nelle mani di Nicki Thiim e Marco Sorensen; seguono le due Ferrari 488 GTE di AF Corse, la n.51 affidata a James Calado e Gimmi Bruni e la n.71 di Sam Bird e Davide Rigon. Con il risultato odierno, Ferrari si aggiudica il titolo costruttori GT. Nelle prime due ore della corsa, a mantenere il comando è stata la Aston Martin Vantage n.97, affidata a Darren Turner prima e a Jonny Adam poi.

L’imprevisto, però, era in agguato: nel corso della quarta ora di gara Adam ha perso la ruota anteriore destra, con tutta proabilità non fissata correttamente, precipitando in classifica e accendendo le speranze iridate della Ferrari. In LMGTE Am, ad avere la meglio sulla concorrenza è stata la Porsche 911 RSR n.88, affidata a Khaled Al Qubaisi, David Henemaier Hansson e Patrick Long. A vincere il titolo di classe, però, è la Ferrari F458 Italia n.83, di Rui Aguas, Francçois Perrodo ed Emmanuel Collard.

Foto: Ford, Porsche, Toyota, FIA WEC, Manrico Martella, PURE WRC AGENCY

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