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I tre dossier del ministro Franco per il debutto a Bruxelles

Feb 15, 2021

ROMA – Sarà un battesimo del fuoco “da remoto” quello di oggi e domani del neo ministro dell’Economia Daniele Franco. Eurogruppo e domani Ecofin sono infatti in calendario per esaminare la situazione economica dell’Europa dopo la pubblicazione delle “Winter forecast” nei giorni scorsi sullo sfondo della pandemia, per fare il punto sul Next Generation Eu il cui regolamento è stato approvato e firmato in forma ufficiale dall’Unione europea la settimana scorsa e anche per cominciare a mettere la basi di un cambio di passo delle politiche nel momento in cui l’emergenza Covid sarà auspicabilmente superata.

A tutti e tre i dossier l’Italia è fortemente interessata. Il nuovo ministro dell’Economia cammina su un terreno conosciuto, oltre all’esperienza come direttore generale di Bankitalia, alla fine degli Anni Novanta è stato consigliere economico agli Affari generali della Commissione. Comunque sarà una prima presa di contatto con i colleghi dei paesi più influenti: dal tedesco Olaf Scholz, al francese Bruno Le Maire. Naturalmente sotto il segno di Mario Draghi che ha ricevuto unanimi consensi nelle capitali europee.

La situazione congiunturale in Europa, dicono le previsioni d’inverno diffuse la settimana scorsa, è “moderatamente ottimista” e si parla di “luce in fondo al tunnel” anche se tutto naturalmente è legato al successo della campagna vaccinale. Un quadro in chiaroscuro perché le previsioni pubblicate la settimana scorsa indicano una crescita dell’Eurozona del 3,8 per cento per quest’anno in contrazione rispetto alle stime di autunno che prevedevano un 4,2 per cento. L’Italia poi è sotto la media, al 3,4 per cento, e fa parte di quei paesi che avranno assolutamente bisogno del Recovery Fund per mettere in campo il rilancio. Di qui il tema della tempistica della presentazione del Recovery sul quale come è noto dobbiamo accelerare per essere pronti entro fine aprile (11 stati hanno già consegnato il Piano) e della ratifica da parte del Parlamento (lo hanno già fatto 6 Stati).

Senza contare il tema delle riforme che Commissione e partner affidano al nuovo governo: dalla giustizia alle pensioni. Una sfida per Daniele Franco che dovrà preparare i conti pubblici ad un’eventuale riscrittura del Recovery Plan e anche alla fine della sospensione del Patto di stabilità e crescita, causa Covid, prevista per la fine di quest’anno e che dal 2022, salvo una proroga richiesta già dal commissario italiano Gentiloni, ricomincerà ad essere all’ordine del giorno.

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