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Il Milan vuol essere un club per giovani

Nov 11, 2016

di Furio Fedele

venerdì 11 novembre 2016 09:50

MILANO – Largo ai giovani! Qui al Milan ormai la strada è tracciata, ben definita, in qualche maniera già imboccata: quando è possibile e ne vale la pena si spalancano le porte della prima squadra (almeno per quanto riguarda l’organico) per inserire baby di qualsiasi ruolo e razza. Vincenzo Montella ha potuto scatenarsi in questa sua importante missione anche qui al Milan. Dopo aver definitivamente valorizzato Locatelli (18 anni), Pasalic (21), concedendo al sedicenne Plizzari il ruolo di vice-bis di Donnarumma, il tecnico rossonero sta seguendo da vicino i due centrocampisti Zanellato e Vido e l’attaccante Cutrone. Questi innesti, già testati negli allenamenti a Milanello e in un paio di amichevoli, potranno diventare più presenti e invasivi nel momento in cui, grazie al mercato di gennaio, Montella riuscirà a ottimizzare il suo attuale organico «svecchiandolo » con cessioni più o meno eccellenti.

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OVER 30 – Ormai avere più o poco meno di 30 anni qui al Milan può diventare un problema se le condizioni di forma e il rendimento non sono a livelli di eccellenza. Ne sanno qualcosa Sosa, Honda e Zapata che ormai sono ai margini del progetto di Montella. Per loro si prospetta l’addio già a gennaio sempre che si trovino acquirenti interessati a scommettere su una loro seconda giovinezza. Anche Luiz Adriano e Vangioni non riescono a conquistare la fiducia di Montella. L’attaccante brasiliano, partito quest’anno come vice-Bacca, è stato prepotentemente superato da Lapadula che adesso addirittura insidia la leader- ship di Bacca almeno per quanto riguarda la titolarità nel derby. Ma tutti gli esuberi di questo Milan, comunque, sono avvantaggiati dalla possibilità di poter avere numerose chance in Italia e all’estero. Con l’indubbio di poter disputare la seconda fase sia della Champions che dell’Europa League. Ma a rischiare il «taglio» potrebbero essere anche Gabriel (24 anni) ed Ely (23) che intravedono attualmente la seria possibilità di trascorrere un’altra intera stagione a scaldare la… panchina. Fra l’altro Montella pretende di avere con sè giocatori motivati e stimolati, comunque non depressi e repressi che potrebbero contagiare con la loro negatività buona parte del gruppo. Il successo, almeno parziale, di questo Milan d’inizio stagione passa anche dalla tranquillità e dalla normalizzazione di un ambiente dove i cosiddetti bad boy non hanno più diritto di cittadinanza.

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