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Facebook contro le news false, Zuckerberg: ”C’è ancora molto da fare” – La Repubblica

Nov 19, 2016

INCHIODATO dai fatti, il numero uno di Facebook ammette che la guerra alle notizie false e tendenziose è appena cominciata. C’è ancora molto, moltissimo da fare e il ”piano di attacco” del social network è affidato a un post firmato da Mark Zuckerberg in persona, nel quale – oltre ad ammettere di avere scarse munizione per fare fronte alla valanga di ”fake” che si mimetizzano tra le news ”veritiere” veicolate, il fondatore fa sapere che a Menlo Park si sta lavorando a un sistema migliore di rilevamento contro la ”disinformazione”. Un bel dietrofront per mr. Zuck, in sostanza, rispetto alle dichiarazioni rilasciate all’indomani della discussa elezione del neopresidente Donald Trump, dovuta in gran parte – secondo i più critici – non solo all’uso pilotato dei social da parte del tycoon ma anche all’incapacità di Facebook (lasciando da parte Twitter e Reddit) nel filtrare i contenuti inattendibili, in grado di orientare l’opinione pubblica e di guidarla fino alle urne.

Una vera ”valanga” di bufale che il lettore non può che faticare a distinguere, visti i numeri. La conferma è in un recente report di BuzzFeed su come negli ultimi mesi le false notizie elettorali siano riuscite a scavalcare (in quanto a interazioni: share, reazioni e commenti) le più importanti news del momento diffuse da siti di informazione attendibili. Storie ”virali”, ma purtroppo che poco o niente avevano a che fare con la realtà. Così come accaduto per diverse dirette video, alcuni dei più seguiti Facebook Live dei mesi scorsi, rivelatisi poi niente altro che vecchi filmati messi online e spacciati come streaming.

In verità, nei giorni scorsi già si era alzato un muro di difesa contro l’enorme mole di bufale che trovano nei social network una cassa di risonanza notevole, soprattutto in clima pre elettorale. Partita da Google, reo di veicolare una percentuale altissima di link a fake in qualità di primo motore di ricerca al mondo, la crociata contro le falsità – stando alle indiscrezioni di qualche giorno fa – era data per partita anche nel quartier generale di Menlo Park, con una task force creata ad hoc. Nonostante l’allarme fosse scattato, Zuckerberg aveva però difeso i risultati della sua piattaforma, asserendo che il 99% dei contenuti diffusi erano da considerarsi perlopiù veritieri. Ieri sera il cambio di marcia, come dire: siamo in piena emergenza.

Nel post Zuckerberg spiega la strategia di Fb contro la ”misinformation”, a cominciare da una ”vigilanza più attenta”, grazie anche all’uso di tecnologie che permetteranno di riconoscere i casi in cui gli stessi utenti catalogano la notizia come un fake, flaggando i contenuti come notizie false. Quindi, rendendo più semplice la procedura agli stessi utenti che vorranno segnalarne uno come non attendibile. Poi, arriva il capitolo ”verifica”, sul quale Zuck sostiene di avere investito le forze e di volerlo fare ancora meglio.

Non mancheranno neppure gli ”avvisi” che allerteranno gli utenti che rischiano di incappare nelle notizie falsa. Ad occuparsene, fa sapere Zuckerberg, sarà una ”terza parte” della grande comunità blu, segnalando via via che gli iscritti leggono e condividono i contenuti in questione. Stessa vigilanza avverrà sulla scelta dei link correlati, in nome della qualità: così il News Feed non potrà più ”depistare” i lettori verso le lande più desolate della disinformazione. L’altro terreno spinoso che il social dovrà affrontare sarà quello delle false notizie di economia pilotate dallo ”spam finanziario” cui Fb sostiene di rinunciare volentieri pur di garantire un’informazione trasparente.

Infine, il team di Facebook continuerà – si legge nel post – a collaborare con i giornalisti e non solo per comprendere e fare propri i meccanismi che governano il fact checking. Insomma, anche se non è dato sapere nel dettagli come e con chi i dipendenti di Zuckerberg collaboreranno per ottenere tali risultati, è pur vero che ormai l’impegno è stato preso. E anche solo l’ammissione di colpa oggi mette l’utente del social nework di fronte alla possibilità che le notizie veicolate dal sistema non sono per forza vere, anzi. E questo aiuta a fare un po’ di chiarezza su quanto sia meglio non fidarsi del tutto di ciò che viene diffuso su Facebook e che spesso viene preso per vero solo perché in tanti lo hanno condiviso.

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