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Crediti deteriorati, banche italiane nel «mirino» dell’Fmi

Ott 6, 2016

WASHINGTON - Le banche italiane restano nel mirino del Fondo monetario, che, pur riconoscendo gli sforzi fatti dal Governo sul fronte dei crediti deteriorati, sostiene che questi potrebbero non essere sufficienti ad assicurarne lo smaltimento nelle quantit e nei tempi necessari per rafforzare il sistema bancario.

Gli economisti dell’Fmi sono apparsi invece molto pi circospetti nell’esaminare le difficolt di Deutsche Bank, che in questi giorni hanno scosso i mercati finanziari internazionali e che lo stesso Fondo nei mesi scorsi aveva definito la banca globale con il pi alto potenziale per creare rischi sistemici.

Nel rapporto sulla stabilit finanziaria globale, l’Fmi ricorda le diverse iniziative prese dalle autorit italiane per rafforzare il sistema bancario, dalle misure per migliorare l’efficienza e la rapidit delle procedure di insolvenza, anche stragiudiziali, alla garanzia pubblica sulle tranche senior delle cartolarizzazioni bancarie basate sui prestiti in sofferenza, alla creazione di Atlante, alla riforma del trattamento fiscale delle perdite su prestiti. Tuttavia – afferma lo studio – gli sforzi del Governo per facilitare il miglioramento del credito e l’acquisto delle sofferenze potrebbero non essere sufficienti. L’Fmi sollecita anche una valutazione della qualit dei bilanci delle banche pi piccole, che non sono sottoposte all’esame della Banca centrale europea. Inoltre, la riforma delle insolvenze andrebbe estesa alle sofferenze esistenti, non solo alle nuove. Il rapporto fa poi un quadro dei piani per il Monte dei Paschi di Siena e sostiene che affrontare le sfide delle banche deboli importante per ridurre la pressione sul settore bancario in generale.

I problemi del settore bancario negli Stati Uniti e specialmente in Europa sono molto radicati, secondo l’Fmi, tanto che, anche dopo una ripresa del ciclo economico, un terzo di 280 banche esaminate, che hanno un attivo totale di 8.500 miliardi di dollari, resterebbe debole e non sarebbe in grado di generare profitti sostenibili. Il Fondo monetario sembra schierarsi con la Banca centrale europea nella diatriba con i rappresentanti delle banche, che sostengono che le loro difficolt vengono dalla politica dei tassi d’interesse troppo bassi. Il settore, secondo l’Fmi, ha bisogno invece di profonde riforme strutturali, che, in Europa, migliorerebbero la redditivit per oltre 40 miliardi di dollari l’anno.

Sui crediti deteriorati, l’adozione di regimi di insolvenza che riducano i tempi di pignoramento farebbe s che il costo, in termini di capitale, di rimuovere dai bilanci gli Npl, pari a 80 miliardi di euro, si trasformerebbe in un guadagno di 60 miliardi di euro. Il progresso sarebbe particolarmente pronunciato nel caso dell’Italia.

Ma il Fondo denuncia anche che in Europa le banche devono diventare pi efficienti. Ci sono troppe filiali con troppo pochi depositi e troppe banche con costi di raccolta ben al di sopra della concorrenza, ha detto nel presentare il rapporto Peter Dattels, vicedirettore del dipartimento mercati dei capitali, echeggiando un tema del presidente della Bce, Mario Draghi. Alle fine le banche deboli dovranno uscire dal mercato e alcuni sistemi bancari dovranno contrarsi, ha sostenuto Dattels.

L’economista apparso pi cauto nel valutare le difficolt di Deutsche Bank, che saranno al centro di molti colloqui nelle riunioni di questi giorni a Washington e forse di un incontro fra l’amministratore delegato John Cryan e il Dipartimento di Giustizia Usa che ha avanzato una richiesta di 14 miliardi di dollari come multa per scorrettezze nel collocamento di titoli cartolarizzati, multa su cui in corso un negoziato. una di quelle banche – ha affermato Dattels – che devono continuare un aggiustamento per convincere gli investitori che il suo modello di business sostenibile e che ha affrontato i rischi operativi generati dalle vicende giudiziarie. Il dirigente dell’Fmi ha ribadito che Deutsche Bank una banca grande e interconnessa e quindi importante dal punto di vista sistemico, sia in patria sia a livello globale. Siamo fiduciosi che le autorit tedesche ed europee stiano monitorando la situazione e lavorando perch il sistema finanziario resti robusto.

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