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Capri, il disabile e il belvedere negato: “Ho il diritto di ammirare il mare”

Nov 28, 2016

“Non possono negarmi il diritto di vedere il mare”. Può solo intuirlo, Christian. E non lo accetta. Perché quegli scalini che lo separano da uno dei panorami più belli dell’isola di Capri sono un limite crudele e invalicabile per chi, come lui, è costretto su una sedia a rotelle.

Belvedere della Migliera, Anacapri: la punta occidentale dell’isola. Due chilometri tra vigneti e orti, una passeggiata che consente di apprezzare l’anima terragna dell’isola. Quindi, una finestra sul paradiso, con vista sui Faraglioni: negata, nel suo caso. “Riesco ad attraversare uno scivolo ripido, ma poi devo arrendermi. E guardare tutto da lontano: i gradini mi impediscono di avvicinarmi al belvedere. Così, devo accontentarmi del ricordo di quando, da piccolo, vi arrivavo spensierato e felice”.

Una subdola malattia degenerativa ereditaria, l’atrofia muscolare spinale, lo ha gradualmente immobilizzato: da dieci anni, Christian – che ora ne ha venticinque – è su una sedia a rotelle. Ma non ha mai rinunciato al suo sogno di libertà: “E’ tutto molto difficile, certo. E non posso svegliarmi al mattino scegliendo di andare a correre. Però apprezzo le piccole, i piccoli gesti. Ma non riesco ad arrendermi all’idea che debba mancarmi qualcosa che potrebbe essere alla mia portata”.

Il mare di Capri, l’azzurro, i Faraglioni. Basterebbe uno scivolo o un montacarichi per consentire a lui, che vive da cinque anni ad Anacapri, e ai turisti disabili che scelgono l’isola azzurra di accedere al belvedere della Migliera, apprezzando la grande bellezza. Le barriere architettoniche sono un limite oggettivo. Invalicabile. Ma lui rivendica “il diritto alla bellezza”.

E la questione diventa, immediatamente, un vero e proprio caso. “Io sono uno che non si arrende – spiega Christian – e dopo anni sollecitazioni, e a un mese da n esposto al sindaco di Anacapri, al quale non ho avuto risposta, ho sporto denuncia ai carabinieri. Non accetto che si dica che non ci siano motivi validi per cui io abbia il diritto di accedere al belvedere: è un regalo della natura, credo di averne diritto.

E come me Carmen, un’amica con la quale condivido la condizione di vivere su una sedia a rotelle: affacciarci su quel mare, perderci nell’orizzonte. Sognare, pensare, sperare. Ammirare i gabbiani che si allontanano, immaginare la libertà. Mi hanno spezzato le gambe, ma non accetto che mi si tarpino anche le ali”. Ed è per questo che Christian lotta per quei pochi metri che lo dividono dal mare di Capri. Rivendicando il suo diritto alla bellezza.

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