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Xylella, la Ue dà finalmente l’ok al reimpianto delle specie di ulivo non colpite dal batterio

Ott 19, 2017

LECCE – Arriva dall’Unione europea la notizia che l’olivicoltura salentina aspetta da anni: nell’area dichiarata infetta da xylella fastidiosa (l’intera provincia di Lecce e le propaggini meridionali di quelle di Brindisi e Taranto) potranno essere reimpiantate specie di ulivo diverse da quelle colpite dal batterio. Stando alle nuove misure di contenimento, varate dal Comitato fitosanitario Ue, le piante che dovranno essere eradicate a causa della malattia potranno essere sostituite da altre considerate più resistenti.

Tradotto in soldoni, significa che al posto dei cimiteri di ulivi disseminati in molte zone del Salento, tra una decina d’anni potrebbero esserci giovani uliveti sani, dai quali l’imprenditoria olivicola (che nell’agricoltura leccese occupa il settore più significativo) potrà trarre nuova linfa. Tali nuove disposizioni sono arrivate dopo un pressing di anni da parte dell’Italia e accolte con favore dal ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, che ha parlato di “risultato importante, frutto di un costante lavoro diplomatico fatto a Bruxelles”.

Oltre all’eliminazione del divieto di reimpianto (che era operativo dal 2015) l’Unione ha approvato anche altre due misure estremamente importanti per l’economia agricola salentina e per la tutela del suo territorio: la possibilità di non abbattere le piante monumentali non contaminate da xylella che si trovano nei 100 metri da una pianta infetta, a patto che vengano protetta dal vettore e ispezionata periodicamente, e la possibilità di movimentare le tre varietà di vite non suscettibili al batterio (Negramaro, Primitivo e Cabernet Souvignon) senza sottoporle alla costosa termoterapia. Quest’ultimo provvedimento consentirà ai vivaisti delle barbatelle di riprendere fiato dopo anni di commercializzazione rallentata.

Soddisfazione per le nuove misure è stata manifestata anche dal governatore Michele Emiliano e dall’assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo Di Gioia, secondo i quali “la Commissione ha riconosciuto l’enorme sforzo sostenuto dalla Regione Puglia nel monitoraggio del territorio e ha rivisto la dimensione delle maglie dello stesso nella zona cuscinetto consentendone la futura sostenibilità finanziaria ed operativa”. Proprio i monitoraggi, intanto, si sono estesi alla fascia immediatamente a sud di Bari, coinvolgendo i territori di Noci, Turi, Acquaviva, Gioia del Colle e Valenzano, nei quali è stata chiesta la collaborazione di cittadini e agricoltori affinché i tecnici dell’Arif possano entrare nei fondi per i prelievi.

Gli

ultimi alberi infetti da xylella sono stati scoperti nelle campagne di Ostuni, Ceglie e Fasano. Per Coldiretti Puglia “la modifica delle misure europee per contenere l’emergenza xylella consente di sembrare obiettivi che finora sembravano irraggiungibili”. L’associazione avvierà presto un crowfunding per aiutare gli agricoltori che hanno messo a disposizione gli uliveti per sperimentare i reimpianti al fine di individuare le specie di ulivi più resistenti.

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