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WRC 2020. Rally Svezia. Eccezionali Elfyn Evans, Kalle Rovanpera, Toyota

Feb 16, 2020

Torsby, Svezia, 16 Febbraio. Quell’ultima prova l’hanno accudita come le cose sante. Addirittura eliminando la prova generale del primo passaggio per andare dritti al Power Stage, episodio finale di un Rally Svezia molto, troppo ridimensionato.

Garantito almeno il contesto “scenico” del Rally invernale per definizione, ma inconsuetamente “torrido”, non si è comunque potuto evitare che i chiodi delle gomme raspassero asfalto e terra. Anzi, in cinica concomitanza con l’avvio dell’ultima Speciale, dal cielo svedese piove. Grigio, acqua a fango, poca neve solo ai bordi delle strade, sembra di essere più in Galles che così a Nord.

Prova difficile e allagata, e il rischio, quei fossi ai lati, è reale! In ogni caso la Likenas 2 era ed è l’unica Speciale della Domenica e l’ultima del Rally. In palio i 5-4-3-2-1 punti del Power Stage, ma onestamente io non ci proverei. Almeno nel caso di Evans, non mi pare che il gioco di mettere tutta la gara a soqquadro valga la candela, ma io sto a malapena in piedi dove questi satanassi volano con quattro ruote attaccate a terra con grande fatica. Poco male. Gli elementi per fare della 68esima edizione un grande Rally non sono mancati.

Thierry Neuville, Hyundai i20 Coupé WRC

Thierry Neuville, Hyundai i20 Coupé WRC

L’ultima prova è a priori indecifrabile. Chi e perché andrà a prendersi dei rischi per quei pochi, maledetti e subito, non è affatto chiaro. Non fasciamoci la testa e vediamo, quindi, “live” come va a finire.

Ben sette “apripista” prima che si entri nel vivo. Suninen, Breen, Katsuta i più veloci (o meno lenti). Poi entra in pista Neuville, che pur non dando l’impressione di voler ribaltare il Mondo con la sua esecuzione, fa una evidente differenza sin dal primo dei tre split. 15 secondi più veloce di Suninen, poi tre più di Lappi. Ecco cosa vuol dire essere Piloti da WRC Plus!

Neuville non nasconde un certo disappunto quando il “piccolo” Rovanpera migliora di oltre 3 secondi il suo tempo, al contrario di Makinen che esulta come se avesse scoperto il Pelé del Rally.

Ci rimane peggio “Seb” Ogier, l’esaminatore che si deve inchinare di fronte all’esaminando. È più lento, rispetto a Rovanpera, di quasi 4 secondi, e di un paio di decimi anche rispetto e Neuville. Dopo un intero Rally ping-pong con Rovanpera, Ogier cede al giovane e irriverente compagno di squadra, questa volta definitivamente, il terzo posto assoluto. Non sorride, se non quando pensa all’ordine di partenza del Messico.

Sembrerebbe finita… ed è proprio così. A Tanak, quarto, non riesce l’exploit, e Evans, come si doveva immaginare, se ne frega e protegge il primato assoluto non riuscendo a conquistare uno solo degli ultimi punti in palio.

Evans Elfyn

La morale del Rally di Svezia numero 68 all’uscita del Power Stage è semplice e chiara.

Elfyn Evans, 31, di Dolgellau, Galles, vince 5 prove speciali su nove e si aggiudica il secondo Rally della carriera, questa volta fuori dalle mura di Casa. Ott Tanak rientra e supera il pauroso incidente del Monte-Carlo ottenendo un secondo posto beneaugurale. Kalle Rovanpera, diciannove anni, da Jyväskylä, Finlandia, già Campione del Mondo ERC 2 Pro, vince la sua prima Speciale da “grande”, più di una Speciale poiché si tratta del Power Stage, e per la prima volta nella sua pur breve carriera sale sul massimo podio del WRC. Tre Toyota nei primi 4 classificati, due sul podio.

Ott Tanak. Già essere riusciti ad allinearsi alle necessità del Rally dopo il drammatico, e per fortuna solo spettacolare, incidente del “Monte”, e concludere la prova al secondo posto assoluto, è un risultato rassicurante. Dire che Tanak e la Hyundai non fossero all’altezza di Evans non è completamente corretto, poiché si deve ammettere che l’Evans visto in Svezia è un altro Pilota, probabilmente sospinto da un’”altra” Toyota. Tanak ha comunque tratto un buon profitto dal rientro, e non poteva esserci, tutto sommato, migliore attitudine e responsabilità per rimettersi sui binari del Campionato e cominciare a risucchiare lo scomodo “zero” dell’inizio.

Kalle Rovanpera, Toyota Yaris WRC

Kalle Rovanpera, Toyota Yaris WRC

Kalle Rovanpera. Continuo ad essere sbalordito, nonostante la pioggia di premesse e di indizi chiarissimi. Alla seconda Gara con una WRC “vera”, il diciannovenne astro nascente finlandese ha messo in mostra una disinvoltura disarmante. Quasi a voler sottolineare che da Campione del Mondo WRC 2 a Assoluto potrebbe non esserci, poi, tutta quella distanza che si immagina. Rovanpera si è seduto alla cattedra dell’esame davanti al Maestro per definizione, mettendolo sostanzialmente in grande difficoltà e imbarazzo. Ogier resta di un altro Pianeta, ma non più così poco popolato come poteva essere solo un paio di anni fa.

Thierry Neuville. Un calvario. Poco vale quella Torsby dell’ultimo tuffo del Venerdì per giustificare la trasferta, e non troppo il secondo posto del Power Stage. Alla condanna, peraltro annunciata dalla magnifica vittoria al Monte-Carlo, è seguita puntualmente l’”esecuzione” svedese, ovvero aprire la strada. Il belga ha sofferto e patito una condizione difficile inasprita dalle condizioni meteo anomale. Questo non toglie che la i20 Coupé sia apparsa meno veloce del necessario in questo frangente. Talvolta ci vuole un po’ di fortuna che aiuti a “indovinare” i plenum degli assetti, talvolta questa fortuna si disperde così, nell’insoddisfazione di un risultato non all’altezza delle aspettative.

Esapekka Lappi. Buona gara. Quinto posto. La versatile Fiesta M-Sport ormai paga la spinta di sviluppo di grandi ambizioni e di un Pilota “ferocemente” attaccato al risultato. Lappi è lo specchio della condizione Ford del momento. Non ci si poteva aspettare troppo di più, e non rischiare per migliorare di poco quello che può essere danneggiato con… pochissimo, è tutto sommato una “strategia responsabile”!

Road to Mexico

Dopo due Prove che definire strane o anomale è poco, il Mondiale si appoggia sulla conservata leadership da parte di Neuville, che però è raggiunto a quota 42 punti da Evans. Ogier è terzo a cinque punti, Tanak conquista i primi 20 punti della stagione.

Finita la fase quasi “preliminare” del Campionato, si volta pagina e si corre verso date più “attendibili” sotto il profilo del clima e dei terreni che i “guastatori” del WRC dovranno affrontare. Si va al Rally Guanajuato Mexico, 12-15 Marzo. Tutta un’altra musica.

Foto: Manrico Martella

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