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Wall Street sostiene le Borse Ue, lo spread rivede quota 200. Nuovi minimi per il petrolio

Mar 30, 2020

MILANO – Ore 10:00. Giornata nervosa sui mercati azionari, con i listini asiatici che hanno trattato deboli mentre i future su Wall Street ondeggiano per puntare verso il basso dopo un avvio positivo. Anche le Borse europee aprono in rialzo, poi ben presto girano in rosso.

Francoforte perde l’1,7%, Londra arretra del 2,2% e Parigi del 2,6 per cento. Milano sale inizialmente ma ben presto gira in rosso e il Ftse Mib arriva a perdere il 2,5% con i titoli bancari venduti dopo che la Bce ha intimato lo stop ai dividendi per preservare capitale in funzione dell’erogazione di credito. Unicredit e Intesa Sanpaolo, i maggiori istituti nazionali, perdono quasi otto punti percentuali a metà mattina. Balzo della Juventus dopo l’accordo per il taglio degli stipendi dei giocatori che fa risparmiare al club 90 milioni.

Con gli Usa primo Paese (e prima economia) al mondo per contagi da coronavirus, continua ad esser forte l’attenzione verso i “beni rifugio” quali i titoli di Stato e lo yen giapponese.

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Lo spread tra Btp e Bund tedeschi si muove in rialzo e torna a superare quota 190 punti base dopo aver chiuso la scorsa settimana in area 180. L’euro apre sotto 1,11 dollari e il biglietto verde avanza su sterlina, euro, kiwi e dollaro australiano. La sterlina arretra dello 0,7% 1,2371 dollari, il dollaro australiano scende dello stesso margine, mentre l’euro cala leggermente a 1,1075 dollari. Euro/yen giù a 119,11 e dollaro/yen perde lo 0,4% a 107,55.

Vendite questa mattina in Asia: Tokyo segna un ribasso dell’1,57% finale mentre Shanghai perde lo 0,89% e Hong Kong tiene a -0,69 per cento. Complessivamente, nota Bloomberg, gli investitori aspettano ancora segnali di inversione di tendenza dal punto di vista dell’emergenza sanitaria, prima ancora che parlare di ripresa delle attività: l’indice Msci che traccia il valore delle azioni globali è in calo del 23% da inizio anno ed è pronto a chiudere il peggior trimestre dalla fine del 2008.

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La Banca centrale cinese ha deciso di tagliare a sorpresa di 20 punti base, al 2,20%, il tasso sui reverse repo a 7 giorni per allentare le pressioni sull’economia con le tensioni legate alla pandemia del coronavirus. L’istituto ha pure iniettato 50 miliardi di yuan sui mercati (7 miliardi di dollari) coi reverse repo a 7 giorni, rompendo un digiuno di 29 giorni di trading di fila. Il “riacquisto inverso” (reverse repo) comporta l’acquisto di asset con l’accordo sulla rivendita a un prezzo più alto in un futuro predeterminato.

Rep

Continua a calare il prezzo del petrolio

Chi continua a pagare carissimo il prezzo di questa congiuntura internazionale è il petrolio. Le schermaglie tra Russia e Arabia Saudita e il fatto che la pandemia si stia diffondendo negli Stati Uniti, primo paese al mondo per contagi, con effetti devastanti sui consumi affossano i prezzi del greggio. Due i momenti simbolici toccati durante la notte italiane: il Wti – il barile di riferimento per il mercato americano – è passato sotto i 20 dollari a un certo punto. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti cedono poi 98 cent a 20,53 dollari e quelli sul Brent scendono di 1,43 dollari a 23,50 dollari, ai minimi dal novembre 2003.

Rep

Il prezzo dell’oro è in rialzo dello 0,3% a 1,621,85 dollari l’oncia.

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