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Volpi e Fiorani indagati per la tratta dei baby calciatori. Quando gli africani diventano: “Soldi veri”

Feb 12, 2019

Chissà cosa ne pensa Matteo Salvini, che con il multimilionario Gabriele Volpi, a Recco d’estate prende spesso il caffè.

Il ministro dell’Interno ha spesso ironizzato sulla definizione di “risorse” dei migranti africani.

Eppure, per qualcuno quei ragazzini africani erano addirittura “soldi veri”, come svela un’intercettazione. Un tesoretto su cui investire, trovando anche dei genitori affidatari di comodo, anche a costo di violare la legge sull’immigrazione clandestina.

È questa, infatti, l’accusa che la procura e la squadra mobile di Spezia muovono a 15 persone, accusate di aver creato un sistema, una vera e propria tratta di baby calciatori, che ruotava attorno allo Spezia Calcio, squadra di serie B, e al Football College di Abuja, in Nigeria.

Fra gli indagati il patron e presidente onorario della squadra Gabriele Volpi, leader della logistica portuale per le compagnie petrolifere in Nigeria, e con lui Gianpiero Fiorani, ex ad della Popolare di Lodi dell’epoca dei furbetti e delle scalate bancarie. Oggi Fiorani è il braccio destro di Volpi per tutte le sue attività imprenditoriali a iniziare dal ruolo di azionista in Carige, al settore immobiliare e a quello sportivo. Scrive la procura di Spezia che Fiorani è “manager di tutte le società riconducibili al Volpi, in nome e per conto del quale impartiva direttive relative anche alla illecita immigrazione dei calciatori minorenni nigeriani”.

Volpi e Fiorani indagati per la tratta dei baby calciatori. Quando gli africani diventano: "Soldi veri"

Volpi e Fiorani

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Oltre a loro sono indagati anche Luigi Chisoli, presidente dello Spezia e Luigi Micheli, amministratore delegato. Entrambi sono stati interdetti, e gli aquilotti sono ora nelle mani del vicepresidente Andrea Corradino, che è presidente di banca Carispe nonché avvocato penalista di Volpi. Interdetto anche il presidente della squadra dilettantistica Valdivara 5 Terre alla quale si appoggiava, secondo l’accusa, il “sistema Spezia”. Si tratta di Giovanni Plotegher, genero dell’ex senatore Luigi Grillo.

La tratta secondo gli inquirenti avrebbe permesso, fra il 2014 e il 2017, di fare arrivare alla squadra dilettantistica 13 ragazzi nigeriani “producendo al consolato italiano in Nigeria una documentazione apparentemente finalizzata al rilascio di un visto d’ingresso per motivi di turismo, ma in realtà strumentale e preordinata a consentire in tal modo l’ingresso nel territorio dello Stato dei minorenni stranieri già destinati a rimanere in Italia, dove infatti si trattenevano anche dopo la scadenza del visto per motivi di turismo e venivano perciò dati in affidamento con il rilascio di un nuovo permesso di soggiorno”. Una volta maggiorenni i giocatori venivano tesserati dallo Spezia che poi li rivendeva con notevoli plusvalenze (5 milioni e 950 mila quelle contestate al momento).

Il ruolo centrale di Fiorani sarebbe confermato da un’intercettazione fra Micheli e un altro consigliere dello Spezia, Maurizio Felugo, ex campione di pallanuoto e presidente della Pro Recco, società al centro di un’altra indagine nella quale Volpi è sospettato di aver pagato in nero con valigette di contanti provenienti dalla Svizzera i suoi giocatori). Micheli dice: “ho sentito Maurizio ieri (ndr. Felugo) e.. guarda Maurizio che ci dobbiamo vedere con Gianpiero (ndr. Fiorani).. perché è inutile parlare con Volpi se prima non si parla con Gianpiero che ti dice..” .

Altre pedine fondamentali della tratta sarebbero Renzo Gobbo attuale allenatore del Bastia in Francia e in passato responsabile del college di Abuja. E poi Silvano Bellinato – ceo di Intels la società nigeriana di Volpi – che al consolato presentava il college come un progetto “sportivo/educativo”.

Volpi e Fiorani indagati per la tratta dei baby calciatori. Quando gli africani diventano: "Soldi veri"

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Micheli e Felugo intercettati “parlano… del fatto che i parenti nigeriani firmavano qualsiasi cosa gli si chiedesse pur di portare i ragazzi in Italia”. Quando la Federcalcio, riceve gli esposti di alcune società dilettanti apre un’inchiesta. E nello Spezia iniziano a preoccuparsi. Dice Micheli in un’intercettazione: ““… è inutile che tengono Abuja se non abbiamo le idee chiare come fare a tesserarli… cioè.. hai capito? perché tanto.. parliamoci chiaro.. o riusciamo a fare le plusvalenze o il giocattolo si rimpicciolisce sempre di più..”.

In altre intercettazioni emerge come i dirigenti si mettano d’accordo per fornire versioni false alla Federcalcio. Quest’estate però il gruppo litiga. Elena Achilli che assieme a Roberto e Giorgio Sannino si era occupata degli affidi dei minori minaccia con Gobbo, anche lui tagliato fuori, “di rivelare tutto alla federazione e di fare retrocedere la squadra”. Altri due indagatti, Sannino e Claudio Vinazzani dicono di “avere documenti contro lo Spezia…se viene fuori la questione saranno guai per la tratta di minori”.

Questi i nomi di tutti gli indagati: Gabriele Volpi, Gianpiero Fiorani, Luigi Micheli, Giovanni Grazzini, Luigi Chisoli, Marco Palmieri, Maurizio Felugo, Claudio Vinazzani, Renzo Gobbo, Silvano Bellinato,, Giovanni Plotegher, Giuseppe Mobilio Addiego, Giorgio Sannino, Roberto Sannino, Elena Achilli.

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