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Visco: “Calo spread spinge la crescita, nel 2019 crescita a +0,1%”

Lug 12, 2019

MILANO – A poco più di un mese dall’ultima stima ufficiale Banca d’Italia taglia ancora le previsioni di crescita del Paese allineandosi anche alle rilevazioni di altre grandi istituzioni. “Nonostante il lieve miglioramento nel primo trimestre di quest’anno, in Italia l’attività economica ristagna, risentendo soprattutto della perdita di vigore del ciclo industriale”, ha detto il governatore Ignazio Visco, all’assemblea dell’Abi. Visco ha evidenziato che “nella proiezione centrale riportata nel Bollettino la crescita del Pil è pari allo 0,1 per cento nel 2019 e a poco meno dell’1 nella media del biennio successivo”.


“Politica virtuosa di bilancio abbassa lo spread e spinge la crescita”

Visco ha quindi rimarcato come una politica di bilancio responsabile possa dare comunque una spinta alla crescita. “I mercati hanno risposto positivamente alle recenti decisioni del governo e della Commissione”, ha detto a proposito della correzione di bilancio presentata nelle scorse settimane. “È la dimostrazione che è possibile innestare un circolo virtuoso tra politica di bilancio e condizioni finanziarie dal quale può derivare un impulso forte e duraturo dell’attività economica”.


Sulla sponda governativa però il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha però ribadito che le stime del governo restano valide “Riteniamo che la previsione della

crescita del Pil per il 2019 allo 0,2% reale e all’ 1,2% nominale sia ancora valida seppure permangano rischi al ribasso”. “Un anno fa ero qui (all’assemblea

Abi, ndr) a descrivere uno scenario significativamente diverso dall’attuale, e sono sfumati, di fronte alla realtà dei fatti e delle azioni, i dubbi immotivatamente diffusi sulle coerenze politiche del nuovo governo con il quadro delle regole europee”, ha aggiunto.


Patuelli: “No fughe in avanti, Italia torni protagonista”

“Le fughe all’indietro come Brexit non portano maggior benessere, ma confusione e incertezze: nessuno può vincere da solo in un mondo globalizzato. La Ue è un condominio privo della regola fondamentale, la Costituzione: deve essere ripensata e riformata profondamente”. Ha invece detto il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, intervenendo all’assemblea dell’Associazione bancaria in corso a Milano. “L’Italia – prosegue Patuelli – deve essere co-protagonista di una nuova Europa più democratica e solidale, che cresca unita e rispettosa delle differenze che sono ricchezze del pluralismo di culture, economie e società”. “L’Abi – dichiara ancora il numero uno dell’associazione – chiede regole che garantiscano la concorrenza negli investimenti e nel lavoro, in un’Europa meno burocratica e più orientata alla ripresa dello sviluppo e dell’occupazione”.

Patuelli ha quindi insistito su tema del debito pubblico. “Sempre crescente dalla fine degli anni Sessanta”, ha detto “è la principale palla al piede dello sviluppo e dell’occupazione” e “il suo continuo incremento è la principale causa dello spread” che “impoverisce gli italiani”. “Non ci rassegniamo ad una economia italiana che cresce troppo poco, quando cresce, mentre aumenta sempre il debito pubblico” né a “uno spread elevato che appesantisce i fattori produttivi”, ha aggiunto.

Concentrandosi il tema strettamente bancario, Patuelli ha ribadito la propria opposizione al bail in. “E’ necessario un più solido clima di fiducia non più minato da regole inapplicabili come il bail in, come ha affermato anche la Banca d’Italia”, ha detto. “L’articolo 47 della Costituzione – sottolinea – tutela il risparmio: devono essere inattaccabili tutti i depositi che non debbono essere impropriamente scambiati per investimenti”.

Inoltre, ha aggiunto, per le crisi bancarie in Ue “è necessario che l’Antitrust europeo divenga un’Autorità indipendente, non inserita in un organismo politico com’è la Commissione, e che venga meglio definito il concetto di “aiuto di Stato”, riconoscendo nuovi ruoli ai sistemi di garanzia dei depositi”.

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