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Ue, Conte: “Appoggeremo presidente che ridiscuta le regole. Mercoledì l’assestamento di bilancio”

Giu 20, 2019

MILANO – L’Italia intende appoggiare un presidente della Commissione europea che possa mettere in discussione le regole. Si presenta così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte arrivando al vertice del consiglio europeo a Bruxelles: “Il nostro candidato ideale alla presidenza della Commissione Ue è quello che si predispone a cambiare le regole”, ha detto. Quanto alla possibilità che la scelta ricada su Angela Merkel, che secondo i rumour europei sarebbe in corsa anche per la guida del Consiglio europeo, Conte è rimasto cauto: “La cancelliera Merkel ha grande esperienza politica. L’ultima volta che ne abbiamo parlato non mi è sembrata disponibile”. Quanto alla partita sui conti pubblici il presidente del consiglio ha annunciato: “Mercoledì in Cdm faremo definitivamente l’assestamento di bilancio per certificare che i conti vanno meglio del previsto”.


Giorgetti: “Io commissario? Prima evitare la procedura di infrazione”

Da Palazzo Chigi della partita dei commissari ha parlato anche il sottosegretario Giancarlo Giorgetti: “E’ l’epoca del commissario mercato, come c’è il calcio mercato”, ha risposto a chi gli chiedeva se il suo nome fosse in campo per la Commissione europea. “Non so, non decido io”, ha risposto. “Ne parlano tutti, io non ne parlo. La vicenda non mi sembra però di stretta attualità: tra qualche settimana c’è la procedura di infrazione da evitare. L’obiettivo ora è quello lì”.

Rep

La risposta alla Ue

L’intervento del presidente del Consiglio arriva a poche ore dalla pubblicazione della risposta all’Europa sui conti pubblici, dopo che la Commissione all’inizio del mese ha raccomandato al Consiglio di far scattare per l’Italia la procedura di infrazione per deficit eccessivo per la violazione della regola del debito. L’Italia rispetterà il patto di stabilità nel 2019 e nel 2020 prevede un’ulteriore riduzione del deficit strutturale pari allo 0,2% del Pil, ha scritto Conte.

Moscovici: “Regole da rispettare”

“Stiamo analizzando la lettera”, ha risposto in mattinata un portavoce della Commissione. Mentre il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, dice: “Prenderemo anche in considerazione la risposta di Conte ieri, ma in questo momento una procedura per debito è giustificata, quindi andiamo a lavorare, in maniera costruttiva, per evitarla. Ma non lo si fa attraverso scambi, commenti sulle regole: lo si fa sul rispetto delle regole che sono intelligenti e favoriscono la crescita”.

Conte: “Vincoli rispettati”

“Il quadro di finanza pubblica dell’Italia è coerente con il rispetto, per il 2019, delle regole del braccio preventivo del patto di stabilità e crescita”, ha scritto Conte nella lettera indirizzata agli altri 27 paesi membri Ue, al presidente della Commissione Jean Claude Juncker e al presidente del consiglio europeo Donald Tusk. Conte ha aggiunto che “per il 2020, il governo ha ribadito che intende conseguire un miglioramento di 0,2 punti percentuali nel saldo strutturale di bilancio. In linea con la legislazione vigente, il programma di stabilità” prevede un aumento delle imposte indirette pari a quasi l’1,3 per cento del pil, che entrerebbe in vigore nel gennaio 2020.

L’attacco alla Germania

Un testo con cui il presidente del Consiglio Conte non ha rispamiato attacchi anche nei confronti degli altri Paesi europei, con un riferimento neanche troppo implicito nei confronti della Germania. “L’Italia – scrive Conte – con la sua forte specializzazione per la manifattura, è danneggiata negli sforzi compiuti per crescere a un ritmo più sostenuto che possa garantire un rapido declino del suo debito, se le politiche macroeconomiche di alcuni grandi partner sono prevalentemente dirette a conseguire ampi surplus di parte corrente e di bilancio, piuttosto che ad attivare politiche di investimento, di innovazione, di protezione sociale e di tutela ambientale. L’Italia e l’Europa, conclude il premier, “sono tanto più danneggiate se questi surplus istigano reazioni protezionistiche da parte dei nostri più importanti partner commerciali”.

Una lettera comunque, come anticipato oggi da Repubblica, sostanzialmente vuota e priva degli impegni concreti invocati a più riprese dall’Europa per scongiurare la procedura. Pur senza il riferimento a una cifra, Bruxelles aveva chiesto a più riprese misure “correttive”, per assicurare il rispetto delle regole europee sui conti pubblici e assicurare la discesa del debito.

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