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Tasse, multe, tariffe: Italia spaccata in due, nei Comuni del Sud si fa più fatica a incassare

Apr 3, 2018

MILANO – Quanti soldi i Comuni sono in grado di incassare da tasse, tributi, tariffe o multe sul totale loro dovuto e iscritto a bilancio? E quanto sono in grado di pagare i loro fornitori? L’Italia – dice una fotografia scattata da Crif Ratings – si divide in due: bene al Nord, in difficoltà al Centro Sud. In media, nelle amministrazioni del Friuli-Venezia Giulia pendono sul capo di ogni cittadino accertamenti tributari (cioè il conto per Imu, Tasi, addizionale Irpef) per 461 euro. E i Comuni ne riescono ad incassare 447. Trentino-Alto Adige, Liguria, Valle d’Aosta, Lombardia e Veneto sono altri buoni performer. Ma se si scende lungo lo stivale, il quadro cambia e ad esempio in Calabria o Sicilia si incassano 474 e 548 euro sui 548 e 634 rispettivamente dovuti.

Entrate tributarie Entrate Extra Tributarie Spesa corrente
Accertamenti Pro Capite Riscossioni Pro Capite Accertamenti Riscossioni Impegni Pagamenti
Piemonte 663 637 215 180 824 808
Valle d’Aosta 651 663 380 353 1763 1679
Lombardia 604 585 319 285 906 877
Liguria 886 852 272 235 1140 1136
Trentino Alto-Adige 473 469 483 465 1275 1278
Veneto 561 546 193 179 727 712
Friuli-Venezia Giulia 461 447 249 251 1247 1272
Emilia-Romagna 720 691 224 213 911 903
Toscana 730 698 288 260 952 941
Umbria 672 621 171 173 824 807
Marche 608 574 217 213 847 834
Lazio 797 646 257 185 1137 1024
Abruzzo 619 560 202 175 865 800
Molise 487 458 208 180 811 760
Campania 422 369 99 72 520 476
Puglia 574 536 81 68 693 662
Basilicata 547 529 190 136 827 826
Calbria 548 474 198 129 792 761
Sicilia 634 548 135 77 920 837
Sardegna 517 468 144 126 1064 1037

Nota. In alcuni casi il valore delle riscossioni supera quello degli accertamenti perché ricalca il criterio “di cassa”: possono essere inclusi incassi relativi ad accertamenti degli anni precedenti.

“Per quanto riguarda la riscossione di tasse/tributi la situazione mostra un’Italia divisa sostanzialmente in due”, dicono gli autori dello studio sui bilanci comunali, Marco Bonsanto e Davide Tommaso di Crif Ratings, “con le regioni del Nord che mostrano una buona capacità di riscossione (in media di circa il 100%) mentre quelle del Centro-Sud arrancano con percentuali più basse (in media del 93%). Unica regione del Sud che ha percentuali simili a quelle del Nord è la Basilicata. Sicilia e Calabria guadagnano la maglia nera in questa classifica con le percentuali più basse (in media inferiori al 90%)”.

Ovviamente ogni voce del bilancio a una storia a sé. Quelle più difficili da incassare sono – secondo la ricerca – la Tari e l’Imu. Nel caso dei rifiuti, dati ulteriori sono stati oggetto di una Commissione d’inchiesta sui rifiuti del Parlamento. Ebbene, nel 2015 sono emersi tassi di mancati incassi allarmanti: in media lungo la Penisola del 24,43%, ma con Comuni-limite come Napoli (62,29% di incassi mancati, 86 milioni su 228 milioni di proventi da bilancio preventivo), Terni, Latina, Rieti o Viterbo (tutti sopra il 30%), Avellino (46%), Caserta e Matera intorno al 50%, Cosenza al 59% solo per citarne alcuni.

“Migliore risulta essere invece la capacità di riscossione delle entrate tariffarie”, dice di nuovo il Crif. “La situazione mostra sempre un’Italia divisa in due ma in questo caso, le regioni del Centro-Nord, con esclusione del Lazio, mostrano buone percentuali di riscossione (in media di circa il 100%). Al Sud la Sardegna mostra percentuali simili a quelle del Nord mentre viene confermata la maglia nera nella classifica per Calabria e Sicilia (in media inferiori al 80%). Le tariffe più difficili da riscuotere sono le infrazioni da codice della strada”.

L’analisi si estende anche alla capacità di pagare le spese correnti, come la differenza tra i pagamenti (sia in conto competenza che residui) e gli impegni inclusi in bilancio nelle spese correnti. Maggiore è la percentuale migliore è il grado di pagare tempestivamente i fornitori di servizi fondamentali per il Comune. “Le regioni del Nord-Est, la Lombardia, la Toscana, la Basilicata e la Sardegna mostrano percentuali elevate (in media di circa il 100%) mentre Valle d’Aosta e Abruzzo risultano essere le regioni con percentuali di pagamento delle spese correnti più basse (in media il 95%)”.

Altro dato interessante che emerge dall’indagine è quello che mette a fuoco il peso di tasse, tariffe e debito sui cittadini/utenti dei Comuni. “Si nota che i cittadini che in media pagano più tasse/tributi sono quelli residenti in Piemonte, Val d’Aosta, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Abruzzo e Campania (in media circa 730 euro a testa). Meno vessati invece i residenti di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino Alto Adige, Molise, Calabria e Sardegna (in media circa 490 euro a testa). La pressione tariffaria pro capite risulta essere elevata in Valle d’Aosta, in Trentino Alto Adige e in Abruzzo (in media circa 530 euro a testa). Molto più fortunati i residenti di Veneto, Umbria e gli abitanti del Sud (in media circa 165 euro a testa). A chi nasce o vive in Piemonte, Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Campania e Calabria spetta una porzione di debito pubblico maggiore (circa 1.000 euro pro capite in media).

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