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Tap, il paese dei veti. Sbloccata dal governo, bloccata dal Tar

Nov 16, 2018

Il Tar del Lazio tiene ancora fermo uno dei cantieri del gasdotto Tap a San Basilio, la localit di Melendugno dove l’infrastruttura arriver dopo aver attraversato il Mar Adriatico. I giudici amministrativi non hanno deciso sull’istanza di Tap finalizzata a far annullare, previa sospensione, l’ordinanza con la quale a luglio scorso il sindaco di Melendugno, Marco Pot, blocc l’estrazione dell’acqua dai pozzi nell’area di cantiere perch alcune sostanze pericolose come manganese, nichel, cromo esavalente e arsenico, avevano superato, secondo l’accusa, i limiti previsti.

Rinviando ogni decisione all’udienza del 5 dicembre, il Tar laziale ha chiesto ad Arpa Puglia, l’Agenzia della Regione per la protezione dell’ambiente, una relazione sugli accertamenti gi effettuati in merito alla soglia di contaminazione. Ma sulla questione non c’ solo il Tar. Se ne occupa pure la Procura di Lecce che ha aperto una nuova inchiesta per verificare se sussista o meno l’inquinamento delle acque. In sostanza, uno sviluppo del caso dopo l’ordinanza del sindaco. Alla quale la societ costruttrice del gasdotto ha risposto spiegando che le sostanze contestate erano gi presenti nella falda prima dell’inizio dei lavori.

Ora per la Procura ha chiesto ai Carabinieri di accertare se il cantiere sia stato o meno impermeabilizzato e in che modo, e se non si sia determinata una perdita di sostanze pericolose nel terreno e nella falda. In particolare, si ipotizza che a causare il temuto inquinamento possa essere stato il cemento adoperato per costruire il pozzo di spinta nel quale sar calata la “talpa”. Si tratta del mezzo meccanico che dovr costruire il microtunnel verso il mare (15 metri sotto la spiaggia e 20 sotto i fondali), parte essenziale del gasdotto. La “talpa” scava e costruisce in progressione. Per verificare la situazione, la Procura ha incaricato l’Arpa di prendere dei campioni sia di acqua che di cemento da sottoporre ad analisi. Che adesso sono al vaglio dei Carabinieri, i quali stanno raffrontando le conclusioni con le prescrizioni ambientali imposte a Tap in sede di rilascio della Via, la Valutazione di impatto ambientale.

In sostanza, se il Governo ha dato il via libera politico al gasdotto, sia pur con molte tensioni nei Cinque Stelle accusati di “voltafaccia” perch in campagna elettorale avevano assicurato che l’opera sarebbe stata bloccata definitivamente, le vicende giudiziarie ne fermano l’avanzamento. Non a caso il sindaco Pot, contestando il disimpegno del Governo, si pi volte affidato alla frase: E adesso confidiamo nella Magistratura…. Stesso auspicio hanno espresso anche parlamentari pentastellati critici verso le scelte del Governo.

Ma non c’ solo il nodo dei pozzi. infatti in arrivo, nei prossimi giorni, la perizia che il gip di Lecce, Cinzia Vergine, ha commissionato a dei tecnici nell’ambito dell’incidente probatorio finalizzato a stabilire se gasdotto e terminale di ricezione debbano intendersi opere distinte oppure un complesso unico (dal terminale parte poi una nuova condotta per il trasporto del gas al punto di allaccio alla rete Snam a Mesagne, in provincia di Brindisi). Tap parla di opere distinte e quindi non scatta l’assoggettamento agli obblighi della legge Seveso relativa alla prevenzione dai grandi rischi industriali. I ricorrenti sostengono per il contrario. Sicuramente quello dal gip uno degli snodi pi delicati che impatta sul futuro dell’opera.

Appena 20 giorni fa il Governo aveva dato l’ok ai lavori. Per il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che aveva effettuato un nuovo approfondimento, nei punti contestati non sono emersi profili di illegittimit in quanto la Commissione Via – unico soggetto titolato a pronunciarsi – ha ritenuto ottemperate le prescrizioni. E sia Costa sia il premier Giuseppe Conte, rilevando che l’opera stata gi autorizzata dal precedente Governo e che i ricorsi sulle autorizzazioni gi in passato non hanno trovato gli esiti giudiziari sperati dai cittadini, hanno evidenziato che lo stop avrebbe esposto l’Italia ad un risarcimento danni multi-miliardario nei confronti dei privati coinvolti.

PER SAPERNE DI PI /Cos’ davvero il Tap: viaggio nella Puglia divisa sul metanodotto Italia-Azerbajan

A Melendugno, intanto, in attesa che si sciolgano i nodi giudiziari, proseguono i lavori preliminari. Nell’area del terminale di ricezione si sta installando la protezione di sicurezza e realizzando le strade di cantiere. In mare, invece, una nave sta posando il palancolato, la paratia che deve proteggere l’habitat marino dai lavori per il microtunnel. Quanto sta accadendo in Puglia incider sull’avvio operativo del gasdotto che all’estero pronto per oltre l’80 per cento? Nonostante le difficolt, Marco Alver, ad di Snam, socio di Tap al 20 per cento, ha confermato appena qualche giorno fa: gas dall’Azerbajian dal 2020.

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