Traffico in agguato
Una volta in viaggio, c’è un motivo in più per essere prudenti: i mesi di lockdown hanno fatto perdere l’abitudine a guidare fuori città e su lunghe distanze. Già normalmente un guidatore preparato ed esperto avverte di non essere nel pieno delle sua capacità già dopo due settimane lontano dal volante o dal manubrio o confinato a circolare solo in città.
Per recuperare al più presto, meglio concentrarsi sulla guida e utilizzare il meno possibile i sistemi multimediali, che spesso sono tanto complessi da richiedere attenzione e grande memoria per ricordare l’uso dei loro comandi.
Non bisognerà stupirsi se, strada facendo, si accumulerà ritardo: nei weekend di giugno è previsto che il traffico autostradale – calato anche dell’80% durante il lockdown rispetto ai periodi normali e risalito in maggio al 50% – si avvicini a quello degli esodi estivi. E, anche se non toccherà i massimi storici, rischierà di andare in crisi lo stesso: tante importanti autostrade sono martoriate da restringimenti di carreggiata.
Infatti, specie sulla rete di Autostrade per l’Italia (Aspi), le carenze di manutenzione hanno portato a crolli e degrado che, anche per interventi della magistratura, si traducono sia in limitazioni di transitabilità sia in cantieri urgenti e di lunga durata.
Dopo iniziali resistenze, Aspi si è mobilitata, andando avanti con i lavori anche durante l’emergenza coronavirus. Ma resta il fatto che la transitabilità di varie parti della sua rete è sensibilmente compromessa.
I problemi maggiori sono attesi in giugno in Liguria, Marche e Abruzzo. Da fine giugno potrebbero aggiungersi Lazio e Campania. Praticamente quasi tutti gli snodi percorsi dai turisti. Che quest’anno, peraltro, avranno poche possibilità di trascorrere vacanze all’estero, dati i divieti e le restrizioni imposte da più di uno Stato agli italiani a causa della pandemia.
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