Veniva venduto al doppio del prezzo il prosciutto (23,90 al chilo invece di poco meno di 15 come da volantino), caffè e persino il cibo per i gatti. E nel negozio non c’era alcun volantino che permettese al cliente di fare il confronto: l’unica possibilità era farlo tramite i siti internet della catena, cosa che hanno in effetti fatto i finanzieri constatando l’imbroglio, compiuto all’oscuro della casa madre Conad.
Specula sul coronavirus raddoppiando i prezzi: denunciato gestore di supermercato nel Canavese
I finanzieri hanno accertato che i prezzi non rispettavano le offerte del circuito commerciale di cui fa parte il punto vendita: si parla di incrementi anche fino a oltre il 200 per cento rispetto a quanto dettato dal marchio. La lista è lunga: dalle arance ma anche la bottiglia di olio di oliva che invece di 3,59 euro finiva nello scontrino a 5,45 euro, o la passata di pomodoro che, da listino sotto all’euro, ne costava 1,66.