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Siediti, è il momento di giocare da tavolo!

Nov 8, 2018

Monopoli, Scarabeo e Non T’Arrabbiare hanno segnato la vostra infanzia? Quando vedete un gioco da tavolo vi sale l’ansia da prestazione ricordando le nottate intere nel tentativo di finire almeno una partita? È il momento di aggiornarsi e svecchiare la vostra collezione! Ammettiamolo, siamo abitudinari. Rifare cose che già si conoscono e che qualcuno ci ha insegnato è meno faticoso che aprirsi alle novità.

Nei giochi da tavolo la “zona di comfort” è anche incentivata da alcuni fattori: un nuovo gioco presuppone regole da imparare e per ampliare la propria ludoteca personale occorre sapere cosa cercare, questione tutt’altro che banale. In realtà c’è un’incredibile potenzialità di divertimento, sano e sociale, e per fortuna muoversi nel mondo dei giochi da tavolo, oggi, è molto più facile di quello che si possa credere.

Oltre ai titoli che si trovano sugli scaffali dei grandi magazzini (certo, dei classici, ma pur sempre gli stessi da tanti anni!) ci sono nuove proposte che grazie ai negozi specializzati, alle fiere e al web cominciano ad avere un’ottima diffusione.

Prodotti moderni, ideali per trascorrere piacevolmente una serata insieme ad amici o parenti, il tutto a un prezzo contenuto. Siamo pronti ad aiutarvi nella scelta, per compiere consapevolmente il primo passo… in un mondo più vasto!


L’evoluzione della specie

Come in tutti i campi, l’evoluzione nei giochi da tavolo è evidente e innegabile. Non si fatica certo a convincere qualcuno che una Ford Model A del 1903 è un mezzo di trasporto d’epoca da sfoggiare con orgoglio, ma non certo pratico da usare nel traffico di tutti i giorni, fatto di servosterzi, basse emissioni e optional tecnologici d’avanguardia. Bene: sapete che il Monopoly della Parker Brothers deriva da un brevetto del 1903 e il Risiko! della Giochiclub è l’importazione di un gioco del 1959? Forse è tempo di aggiornarsi: il mercato attuale offre prodotti molto più performanti e al passo con i tempi, che propongono scelte nuove e interessanti, senza dover trascorrere un’intera notte prima di poter determinare il vincitore oppure rischiare l’eliminazione al terzo turno solo perché non “girano” i dadi.

Tra le migliaia di novità (anche troppe) che ogni anno vengono proposte al mercato cerchiamo di capire come scegliere al meglio.

Chi ben comincia…

È importante selezionare, tra i giochi “moderni”, quelli più adatti alla propria esperienza. Assolutamente da evitare l’errore di scaricare dalla Rete la lista dei titoli in vetta alle classifiche di preferenza dei giocatori esperti e appassionati: quello che se ne può ricavare è solo la frustrazione di aver approcciato prematuramente un prodotto complesso, con relativo spreco di tempo e denaro. A questi traguardi ci arriveremo, ma ora si comincia con quelli “introduttivi”, perfetti per passare il tempo con gli amici e movimentare le feste consacrate con i parenti. Come fare a riconoscerli? Quali scegliere? Tranquilli, siamo qua apposta, per aiutare nella stessa maniera in cui Netflix suggerisce un film o una serie: anche nel mondo del gioco, infatti, si tratta di costruire percorsi, facendosi incuriosire da un genere, in base ai propri gusti e interessi, e facendo tesoro delle proprie esperienze personali. Sarà certamente capitato di aver giocato e apprezzato un grande classico, un gioco di una determinata tipologia, quindi si deve evolvere in quella direzione.

Ecco una prima serie di importanti suggerimenti che, partendo da quello che si conosce, permettono di esplorare facilmente un lungo, interessante e senz’altro divertente percorso ludico.


Fiaschi per fischi… del treno

Monopoly(o Monopoli, se lo preferite all’antica) è forse il più iconico fra tutti i giochi da tavolo: c’è il tabellone, ci sono i dadi, ci sono le pedine (indimenticabili, tra quelle in legno, il fiasco di vino, il funghetto, ecc.) e la socialità delle contrattazioni tra giocatori. Il suo naturale erede è già definibile un classico, perché dal 1995 ha venduto milioni di copie in tutto il mondo, anche se in Italia non è ancora diffuso come merita, è I Coloni di Catan, pubblicato in italiano da Giochi Uniti. Con questo gioco parteciperete a partite più brevi e senza eliminazioni, che dichiareranno vincitore colui che per primo totalizza dieci punti grazie alle proprie costruzioni ottenute da importanti risorse naturali. Il tabellone modulare, che si assembla in modo diverso a ogni partita, riproduce un’isola su cui si insediano colonie e città (invece dei famosi alberghi) spendendo specifiche materie prime: al posto delle banconote ci sarà legna, pietra, lana e molto altro. Un dado le genera a ogni turno ma con la particolarità che il risultato può anche contribuire alle risorse degli avversari! Comunque, è fondamentale essere disponibili a contrattare e a scambiare con gli altri “coloni” per ottenere le risorse che la sorte potrebbe negare. Un irrinunciabile gioco per tre o quattro giocatori (ne esiste anche una versione per due giocatori che però possiede componenti e caratteristiche leggermente differenti pur reinterpretando il tema), perfetto per spendere un’ora al tavolo con i propri cari senza far mancare l’agonismo.


Per chi invece preferisce gli sfarzosi viaggi in automobile di Hotel (1974), consigliamo di cambiare mezzo di trasporto, per viaggiare con i treni di Ticket to Ride(edito da Asmodee). Su un grande tabellone, che nell’edizione classica riproduce gli Stati Uniti ma nella versione Europa riproduce il vecchio continente con il nostro (bel)Paese, andremo a collocare coloratissimi vagoncini tra le capitali sulla mappa: l’obiettivo è quello di collegare con il proprio colore determinate città, soddisfacendo così specifici obiettivi segreti, ricevuti all’inizio della partita, in stile Risiko!. Per mettere in gioco le pedine bisogna collezionare combinazioni di carte corrispondenti, pescate e/o scelte da un mazzo o una “esposizione” comune a tutti i giocatori. Facilissimo da imparare, garantisce interessanti scelte per tutta la durata della partita (un’oretta circa). Tra i tre e i cinque partecipanti, si aggiudica la vittoria colui che totalizza il miglior punteggio collocando vagoncini e con il raggiungimento degli obiettivi… occhio alle relative penalità in caso di fallimento!


Parole parole parole (e storie)

Quest’anno lo Scrabble, gioco che ha ispirato l’italico Scarabeo di fine anni Cinquanta, festeggia settant’anni. Da allora, in tanti si sono sfidati nel comporre parole usando le lettere sulle tessere, un successo culturale globale che ha contagiato anche le famiglie della TV: i fan delle prime stagioni de I Simpson ricorderanno Bart inventare la parola «kwijibo» per vincere e far terminare velocemente la partita, scatenando così la furia di Homer, oppure le accese sfide con la madre a casa di Silvano Rogi in Camera Café. La sfida con le lettere è stata poi rilanciata da Il Paroliere, nato da un’idea del 1972, che introduce i dadi (con il caratteristico contenitore-shaker) e soprattutto la clessidra, inserendo un limite di tempo determinato alla creazione delle parole.

Ed è proprio esaltando questa lotta contro il tempo che nasce l’esplosivo Passa la Bomba(anche questo edito da Giochi Uniti). I giocatori devono trovare velocemente parole in cui utilizzare le sillabe suggerite dalle carte per poter (letteralmente) passare una bomba ticchettante agli avversari: il gioco è provvisto infatti di un timer elettronico, con tanto di miccia, che garantisce a ogni manche una durata variabile… occorre dunque essere rapidi perché non è possibile prevedere quando la bomba esploderà (con un divertente rumore, nessuna deflagrazione)! Chi sa il vocabolario a memoria può aggiungere un dado speciale, incluso nella confezione, che limita ulteriormente l’uso delle sillabe nella parola, mentre chi vuole un regalo propedeutico alla scuola per i più piccoli può rivolgersi all’edizione Junior.


Se invece si è interessati ad allargare il quadro, usando le parole invece di crearle, allora vi consigliamoRaccontami una Storia, edito in Italia da Pendragon Game Studio. All’interno di alcuni schemi narrativi preimpostati, si propongono al giocatore di turno carte di varie categorie (Protagonisti, Azioni, Caratteristiche, ecc.) e lui dovrà scegliere con quali di quelle continuare la fiaba, premiando la scelta con una moneta che vale punti alla fine della partita. Perfetto per le famiglie, da usare per inventare storie con i più piccoli per poi raccontarle e arricchirle di dettagli, ma adatto anche a gruppi di amici come gioco di società, divertendosi all’evenienza a creare storie improbabili: a questo scopo, favoriti anche dalla stagionalità del periodo, è consigliata la versione Halloween, che per soggetti e illustrazioni è ancora più intrigante per gli adulti.


Fun & Furious: chi arriva primo?

Nulla esprime la competitività meglio di una gara: tagliare per primi il traguardo è davvero un’esperienza soddisfacente. Questo desiderio di “velocità” si è espresso fin dai primordi nei giochi di percorso. I primi esperimenti al tavolo nascono con il Ludo, derivante dal Pachisi inglese del 1896, poi arrivato a noi il secolo successivo come Non T’Arrabbiare e il Gioco dell’Oca (di fine 1500). Le ultime generazioni di “corse al tavolo” hanno ricercato l’abbandono del dado per il movimento delle pedine, la cui aleatorietà è tanto imprevedibile quanto determinante.Rush & Bash, edito dalla Red Glove, in maniera molto colorata ci propone una sfida ispirata a videogiochi come Mario Kart o a cartoni animati come Wacky Races. In questo gioco ben concepito i dadi sono stati sostituiti da due mazzi, da cui pescare le carte che determinano la quantità di caselle che percorre la pedina. Questi mazzi, diversificati per colore, sono volutamente sproporzionati nei valori: a ogni turno si deve pescare una carta dal mazzo stabilito in base alla posizione della pedina in pista, premiando il recupero di chi è rimasto indietro con carte più veloci. Un concetto di handicap, preso in prestito dai videogiochi che rende divertente per tutti la gara fino al traguardo. Immancabili gli scontri: tra missili, bombe e colpi speciali esclusivi per ciascun pilota, ognuno può ostacolare gli avversari, senza obbligare nessuno al ritiro prematuro dalla competizione. Un gioco multi generazionale, tutt’altro che banale e scontato, per gare esplosive a cui possono partecipare fino a sei giocatori.


Se desiderate l’agonismo di una sfida più sportiva e matura, allora è consigliabileFlamme Rouge, localizzato in Italia grazie a Playagame. Per molti il mondo delle corse in bicicletta potrebbe risultare distante dall’idea di divertimento fresco e moderno, ma non si potrebbe cadere di più in errore: questo gioco è davvero adatto a tutti, anche a chi interessano gli aspetti tattici tipici del ciclismo. Anche qui il meccanismo di movimento è legato alle carte, con un mazzo dedicato a ciascun corridore (divisi tra due tipologie, scalatori e velocisti) che offre un sistema inverso a Rush & Bash: invece di aiutare i giocatori a fondo classifica, vengono qui penalizzati (dandogli delle carte speciali con il valore più basso!) i leader della corsa, introducendo il concetto di fatica tipico delle corse sui pedali. Fino a quattro giocatori possono sfidarsi con questo titolo, premiato come miglior introduttivo dalla giuria del premio Gioco dell’Anno di quest’anno, le cui premiazioni si terranno a Lucca Comics & Games 2018, la famosa manifestazione che si tiene in questi giorni nella bellissima città toscana.


E se ne volessi ancora?

I giochi introduttivi non finiscono qui, ci sono tanti generi ancora da esplorare per completare la missione di trovare il gioco più adeguato ad ammodernare la vostra collezione, cominciando un viaggio nel mondo dell’intrattenimento e del divertimento che per molti diventa anche un hobby e una sana passione. Il mese prossimo esploreremo altri percorsi con altri titoli, andando alla ricerca dei migliori eredi di altri grandi classici. Nel frattempo… buon divertimento!

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