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Sardegna, rivolta del latte: governo convoca tavolo di filiera coi pastori. Ma la protesta non si ferma

Feb 11, 2019

Il governo si muove sulla vertenza per il prezzo del latte che negli ultimi giorni ha scatenato la protesta dei pastori in Sardegna. Il premier Giuseppe Conte, in visita a Cagliari, ha annunciato per il prossimo 21 febbraio la riunione di un tavolo al quale dovrebbero partecipare tutti gli operatori della filiera del latte, inclusi rappresentanti dei pastori sardi. L’annuncio è arrivato dopo un incontro con i rappresentanti degli allevatori che si è svolto all’aeroporto miliatre di Decimomannu ed al quale, oltre a Conte, hanno partecipato il ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio e la ministra per il Mezzogiorno, Barbara Lezzi. “Il 21 febbraio alle 11.30 ci sarà un tavolo di filiera – ha detto Conte in prefettura a Cagliari – e adesso saranno allo studio delle misure per venire incontro alle richieste dei pastori”.

Il ministro Centinaio ha auspicato la sospensione dei blocchi stradali in vista della riunione ed ha detto che il governo parlerà con l’Unione europea per verificare la possibilità di forme di sostegno che non rientrino sotto la forma, vietata, dell’aiuto di stato.

“Tutti molti disponibili, ci hanno ascoltato per un’ora, ma siamo lontani dal trovare una soluzione”, ha commentato Felice Floris, leader del Movimento dei pastori sardi, la principale delle organizzazioni che conducono la protesta di questi giorni. “Ringraziamo il governo per l’attenzione – ha proseguito Floris – ma ci servono risposte in tempi brevi. Per questo i presidi si intensificheranno nei prossimi giorni: noi non molliamo”. Tra le proposte arrivate durante il confronto per fronteggiare il problema delle eccedenze di prodotto, riferisce Floris, “c’è quella di spostare dal mercato 20 milioni di pecorino romano da destinare ai bisognosi in Italia, ma anche all’estero, per esempio in Africa”.

Il crollo del prezzo

Il problema della sovrapproduzione rispetto alla richiesta del mercato è la causa principale del crollo del prezzo del latte. Secondo le rilevazioni periodiche Ismea, nelle ultime settimane il prezzo del latte ovino in Sardegna ha subito un ulteriore calo, attestandosi sui 60 cent/litro (iva inclusa). Nel mese di gennaio il prezzo medio registrato è stato pari a 62 cent/litro Iva inclusa, corrispondenti a 56 cent iva esclusa. Nello stesso mese, però, i costi di produzione Iva esclusa hanno raggiunto i 70 cent/litro, segnando un margine negativo per le aziende produttrici di 14 cent/litro. Da qui nasce la protesta che ha paralizzato le aziende, portato a manifestazioni eclatanti come lo sversamento di migliaia di litri di latte nelle strade: la fatica quotidiana dei pastori, in sostanza, non solo non basta a sostenere le famiglie, ma neanche a coprire le spese dell’attività.

In Sardegna sono oltre 12.000 le aziende che producono latte ovino. Diffuse in tutto il territorio, con picchi nelle zone interne del Nuorese e del Sassarese, sono principalmente a conduzione familiare con due o tre addetti oppure di dimensioni maggiori con oltre sette o otto pastori impegnati stabilmente. Il comparto rappresenta storicamente la fonte principale dell’economia locale, con quasi 3 milioni di capi e il 40% dell’intero patrimonio ovicaprino nazionale.

Confindustria Sardegna: “Blocchi inaccettabili”

Le manifestazioni in corso in Sardegna hanno diviso le organizzazioni attive nel settore. Da un lato, Cia, Coldiretti e Copagri sostengono le iniziative degli allevatori; dall’altro Confindustria, in rappresentanza soprattutto delle aziende di trasformazione del prodotto, critica le forme assunte dalla protesta: “Siamo solidali con chi protesta e manifesta in maniera civile e legale, per segnalare problemi che è giusto affrontare e risolvere. Il tavolo di confronto tra le parti non può però svolgersi in questo clima. Le aziende – denuncia Confindustria Sardegna – sono fortemente minacciate ed assediate in un clima che diviene sempre più incontrollato, con crescenti violazioni, ricatti e minacce che mirano, superando ogni limite tollerabile di legalità, a terrorizzare gli imprenditori, i lavoratori, i trasportatori e gli stessi allevatori che non aderiscono alla protesta. Non sono accettabili e giustificabili le incursioni, i danneggiamenti, i vandalismi, i blocchi di questi giorni e di queste ore a danno delle imprese dei nostri territori”.

Oggi, un autotrasportatore è stato bloccato da 15 uomini incappucciati a Burcei. Dopo aver accerchiato il mezzo, hanno costretto l’autista a restare all’interno dell’abitacolo, mentre il gruppo ha aperto le valvole del camion e sversato circa 3mila litri di latte sulla strada. Concluso il blitz, hanno lasciato ripartire l’autocisterna. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato le indagini. La scorsa settimana un episodio analogo era avvenuto a Villacidro. Intanto cresce nell’Isola la solidarietà verso la vertenza degli allevatori. Sull’esempio dei giocatori del Cagliari, anche quelli della Dinamo Basket di Sassari si sono schierati al fianco dei pastori.

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