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Reggio Calabria, arrestato l’uomo che ha cercato di dare fuoco alla ex moglie

Mar 14, 2019

REGGIO CALABRIA – Un blitz fulmineo, a pochi passi dal centro di Reggio Calabria. Dopo meno di un giorno e mezzo di ricerche, attorno alle 21.50, è stato arrestato così Ciro Russo, il 42enne di origine napoletana che ieri mattina ha tentato di uccidere l’ex moglie, Maria Antonietta Rositani, 42 anni, dandole fuoco. Gli agenti della Squadra Mobile e delle Volanti della Questura di Reggio Calabria lo hanno scovato in centro città, nei pressi di una pizzeria, dove probabilmente stava andando a comprare la cena.

“Non ha avuto il tempo o la possibilità di tentare di fuggire o di reagire – spiega il capo della Squadra Mobile di Reggio Calabria, Francesco Rattà – i nostri uomini gli sono piombati addosso senza che avesse tempo o modo di muoversi o di abbozzare una reazione. Siamo arrivati molto preparati, sapevamo di avere di fronte un soggetto pericoloso, per cui siamo giunti sul luogo in cui pensavamo di localizzarlo ben attrezzati sia a livello psicologico, sia a livello positivo”. In sintesi, tutti sapevano che quella cattura sarebbe stata un’operazione a rischio. Alto, robusto, violento e tendenzialmente imprevedibile, per gli agenti della Mobile e dello Sco scelti per il blitz, Russo – ne erano coscienti – non sarebbe stato un “cliente” facile. Ed erano pronti ad ogni possibile reazione. “Ma eravamo vicini, lo sapevamo che lo avremmo preso” commenta uno degli operativi.

Già dal pomeriggio gli stavano con il fiato sul collo. Interrogatori, soffiate, perquisizioni nelle prime ore di indagini avevano confermato la sua presenza a Reggio e permesso agli investigatori di individuare conoscenti e amici di Russo, capire chi di loro avrebbe potuto contattare e identificare la zona in cui bazzicano. Qualche segnalazione ha permesso poi di isolare l’area della città in cui l’uomo, dopo aver tentato di uccidere l’ex moglie, si era fatto vedere e nel giro di poche ore le immagini delle telecamere di zona lo hanno confermato. Ed è proprio lì che questa sera è stato fermato.

Si tratta di un quartiere residenziale, stretto fra il comando dei carabinieri e il Grande ospedale metropolitano, che si sviluppa lungo uno stradone e poi arrampica verso le colline, ramificandosi in un dedalo di vie. “Probabilmente si è fermato a Reggio Calabria perché non è riuscito ad andare via. Magari aspettava che si calmassero le acque e si allentasse l’attenzione” spiega Rattà. Portato in Questura dopo la cattura, Russo è stato formalmente fermato per tentato omicidio e subito sottoposto a interrogatorio dai magistrati della procura di Reggio Calabria. Difficilmente però potrà negare le proprie responsabilità. Non solo è stato identificato dall’ex moglie, che prima di essere trasportata in ospedale ha dato precise indicazioni agli investigatori, ma sulla mano ha anche una visibile ustione.

È stata medicata, ma per gli investigatori non lo ha fatto un professionista. Tutti elementi da verificare perché – sottolinea il capo della Mobile – “sono finite le operazioni di ricerca, ma non quelle di indagine”. Adesso bisognerà capire se e in che misura è stato aiutato nella fuga, da chi, dove abbia passato la notte, bisognerà ricostruire l’eventuale rete di protezione che lo ha direttamente o indirettamente supportato.

Intanto le condizioni di Maria Antonietta Rositani restano molto gravi. “La paziente è in prognosi riservata. Ha ustioni su oltre il 50% del corpo, sono ustioni profonde al viso e agli arti in particolare, e ha difficoltà a respirare”, ha detto oggi a una trasmissione di RaiTre Giuseppe Giudice, direttore Centro Grandi Ustioni del Policlinico di Bari dove è ricoverata Maria Rosaria Rositani, “Al momento è vigile e le condizioni sono stabili – ha aggiunto -. La paziente ha già chiesto di denunciare l’accaduto alla Procura della Repubblica”.

Il medico ha concluso: “Per una paziente ustionata la prognosi non viene sciolta prima di un lungo periodo. Con le ustioni le condizioni possono degenerare da un momento all’altro. Nella notte è stata sottoposta ad un intervento innovativo di escarectomia per consentire una guarigione migliore”.

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