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Recensione Planet Coaster

Nov 27, 2016

Ingegneri di ottovolanti

Il lato finanziario è quindi l’aspetto più semplice da gestire durante la partita, tuttavia è sempre meglio trascorrere i primi momenti di gioco sperimentando grazie a un’utilissima modalità sandbox. Purtroppo Planet Coaster non ha un vero tutorial che introduce tutti gli elementi e strumenti disponibili, ma solo alcuni video che mostrano i comandi più basilari e la costruzione di una semplice montagna russa.

Grazie all’interfaccia molto semplice e intuitiva è comunque molto facile iniziare a costruire fin da subito il proprio parco in maniera elaborata. I percorsi per i visitatori si definiscono facilmente e possiamo deciderne la lunghezza, la larghezza e la curvatura oppure seguire la griglia per posizionarli in maniera precisa. Evitare strettoie è fondamentale per permettere uno spostamento ordinato dei visitatori, anche se ciò, a parte l’aspetto estetico, non influisce sulla loro velocità di movimento.

Ovviamente senza attrazioni il nostro parco non attirerà molti clienti e quindi è necessario iniziare a posizionarne qualcuna per caratterizzarlo. Queste si dividono fra 28 giostre e 28 montagne russe che si ripartiscono fra quelle tranquille destinate alle famiglie e quelle adrenaliniche rivolte a un pubblico più adulto.

Planet CoasterPlanet Coaster
Costruire un edificio a tema dà sempre una certa soddisfazione

Ogni attrazione presenta inoltre tre diversi parametri: divertimento, paura e nausea. Spostamenti veloci e repentini cambi di direzione ovviamente aumentano il divertimento ma anche la paura e la nausea. Più il primo valore è alto meglio è, mentre la paura dev’essere presente ma non non in maniera esagerata e infine la nausea prodotta dall’attrazione dovrebbe sempre mantenersi bassa. Con gli ottovolanti questi parametri dipendono direttamente da come progettiamo il percorso; invece nelle giostre possiamo variarli in modo minore definendo la durata e lo schema delle animazioni.

Il controllo che abbiamo sulle attrazioni è totale a partire dal tempo di attesa prima che la corsa inizi, indipendentemente dal numero di persone a bordo, o viceversa far cominciare la corsa solo quando la giostra o l’ottovolante è abbastanza carico. Per le attrazioni più amate è inoltre utile costruire un percorso destinato alla fila abbastanza lungo per non perdere potenziali clienti. Poi, se vogliamo, possiamo anche mettere in vendita i pass vip che permettono ai visitatori di saltare parte della cosa e perfino sostituire la musica di sottofondo dell’attrazione con quella salvata nel nostro computer.

Planet CoasterPlanet Coaster
Ho chiamato questo ottovolante The Quarry

Planet Coaster però dà il meglio di sè con l’editor delle montagne russe. Anche in questo caso il divertimento, la paura e la nausea generati dalla nostra creazione sono fondamentali ma soprattutto molto complessi da gestire. Un binario che cambia improvvisamente e bruscamente direzione, che si butta in picchiata o che esegue continui avvitamenti non è il modo migliore di costruire un ottovolante, perché risulterà troppo spaventoso e nauseabondo per ottenere un giudizio positivo da parte dei visitatori, che quindi lo snobberanno.

Bisogna quindi ragionare quando si posiziona ogni singolo pezzo e deciderne attentamente la lunghezza, la curvatura, la torsione e la pendenza e infine testare di volta in volta il proprio lavoro. Fortunatamente possiamo anche far combaciare i binari fra loro grazie al comando di autocompletamento ed evitare così assurde curve e flessioni durante la corsa se ci si affida solamente ai propri occhi.

Una volta iniziato il test sono mostrati in tempo reale i tre diversi parametri dell’ottovolante, che è poi possibile controllare nel dettaglio applicando al percorso una colorazione che va dal verde al rosso e allo stesso modo è possibile vedere la velocità e la forza G rispetto ai tre assi in ogni punto. Ciò consente di correggere i punti più problematici, modificando il binario e aggiungendo freni più o meno efficienti.

Planet CoasterPlanet Coaster
Pian piano il nostro parco a tema western prende vita!

Questo sistema è molto più complesso di quanto non sembri e riuscire a costruire un ottovolante fruibile e capace di seguire lo schema che abbiamo in mente richiede pazienza e tempo, soprattutto nelle prime ore di gioco. Pian piano però si riuscirà a dar vita a corse sempre più elaborate, grazie anche alla grande varietà di ottovolanti. Si parte dalle più semplici montagne russe in legno, in cui è necessario portare il carrello al punto più alto e lasciare che la gravità faccia il resto, fino ad arrivare ai modelli più recenti e adrenalinici che consentono giri della morte e avvitamenti a 360°; insomma ce n’è per tutti i gusti e certamente la varietà offerta evita di costruire un parco con le stesse identiche attrazioni.

Infine per rendere la propria montagna russa ancora più elaborata si possono sfruttare gli attivatori e gli effetti speciali. Fumo, fuoco, esplosioni, scintille e non solo possono essere attivati quando i vagoni arrivano a un determinato punto della corsa ed ecco che quando l’ottovolante raggiunge lentamente il picco prima dell’ultima discesa incominciano delle fiammate che aumentano il divertimento – o anche la paura se posizionate male – dei visitatori.

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