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Recensione DLC The War Machine, Call of Duty: WWII si amplia

Apr 15, 2018

Call of Duty: WWII – The War Machine: Pacchetto DLC 2

The War Machine è il secondo dei pack DLC dopo The Resistance. I nuovi contenuti mantengono intatto il gunplay tipico di COD e propongono nuove mappe che spaziano dal deserto ai siti missilistici.

COD TheWarMachineCOD TheWarMachine

È nuovamente tempo di rivivere i conflitti della seconda guerra mondiale in Call of Duty: WWII con l’arrivo del secondo pacchetto di contenuti aggiuntivi The War Machine. La formula propone quanto già risultato vincente con The Resistance, ossia un solido pack contenente tre mappe multigiocatore, una mappa per la modalità Guerra e un capitolo storia Zombi.

Questa volta nessun remake di mappe già viste, ma contenuti progettati da zero però sempre aderenti ai canoni di arene e scenari che ci si aspetterebbe da un Call of Duty “classico” senza gravità zero o super salti sulle pareti.

Call of Duty WWII Call of Duty WWII

Ad accompagnare i nuovi contenuti c’è anche un corposo aggiornamento che ha rivisto le interfacce dei menu – ora nettamente più pulite e facili da navigare -, ha aggiunto uno scatto illimitato ma più lento, e in particolar modo ha riaggiornato il sistema di Divisioni.

Le modifiche rendono le partite ancora più veloci e accontentano quella fetta di giocatori che si sentiva forzata a scegliere una Divisione solo per poter sfruttare il relativo bonus in combo con l’arma di riferimento. Questi aspetti però non sono oggetto di analisi ai fini della valutazione in quanto disponibili a tutti e non esclusivi di The War Machine.

Mappe multigiocatore

Dunkirk è la mappa multigiocatore più iconica del pacchetto, che riesce a immortalare con attenta cura le fasi conclusive della battaglia di Dunkerque, con la spiaggia teatro dell’evacuazione navale nota come Operazione Dynamo. Imbarcazioni e veicoli sono infatti arenati, come abbandonati in grande fretta.

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Questa porzione di mappa si presta a scontri dalla distanza con i cecchini appostati dietro i loro sicuri ripari di fortuna offerti da mercantili e autocarri. Le truppe più agili potrebbero andarli a stanare, spingendo l’immaginaria linea di demarcazione che divide le due squadre e sfruttando gli stessi ostacoli in mezzo al campo come mezzo per nascondersi e aggirare la minaccia.

Il litorale è affiancato da un pontile più scoperto, salvo qualche riparo offerto da veicoli distrutti. Il secondo punto focale della mappa è dato dalle costruzioni e dall’agglomerato di edifici adiacente il pontile. Qui gli scontri avvengono a medio o corto raggio con mitragliette e fucili a pompa contendendosi il controllo dei due edifici con pareti finestrate: ottimi spot per i cecchini che vogliono avere un controllo dell’area da posizioni più elevate.

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V2, la seconda delle mappe aggiunte, ci porta a Peenemünde in un sito di sperimentazione e sviluppo missilistico con diversi punti di accesso che conducono verso il centro rappresentato dalla base di lancio. La struttura è l’elemento catalizzatore delle azioni di gioco, gli scontri infatti si concentrano quasi sempre all’interno o sopra la base che offre una posizione sopraelevata sia che si giochi a obiettivi come Dominio e sia che si giochi in Deathmatch.

La modalità Postazione, grazie alla rotazione degli obiettivi, permette di sfruttare maggiormente anche le corsie laterali e gli edifici ma il protagonista indiscusso resta il missile balistico V2 con cui si può anche interagire. Una mappa che offre meno approcci rispetto a Dunkirk e di più piccole dimensioni.

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Di minori dimensioni rispetto a Dunkirk è anche Egypt, ma che al pari della più significativa delle mappe cerca di offrire un colpo d’occhio e una caratterizzazione più suggestiva rispetto alla normalità di V2. L’altopiano di Giza si caratterizza per l’immensità della Grande Sfinge accompagnata dai templi in rovina.

Il tempio con tutta la sua intricata serie di cunicoli e condotti occupa la parte centrale della mappa, elemento vitale da conquistare soprattutto giocando a obiettivi come Dominio o per una buona dose di scontri a medio e corto raggio. Le altre zone da conquistare sono poste vicine ai rispettivi spawn.

Oltre agli ingressi sotterranei si trovano passaggi sopraelevati e l’arena mantiene una buona circolarità permettendo di fare il giro largo per andare a infastidire indisturbati gli avversari, schiacciandolie tenendoli lontani dal centro.

Operation Husky

Già in fase di recensione, a novembre dello scorso anno, abbiamo speso buone parole per la modalità Guerra. Gli scontri dal taglio cinematografico e l’azione a obiettivi simili alla modalità Corsa di Battlefield hanno rappresentato un piacevole diversivo rispetto alle modalità ormai classiche di Call of Duty.

Operazione Husky si pone come la quarta mappa giocabile – quinta se siete in possesso del DLC 1 – e vede da una parte gli Alleati sbarcare in Sicilia per raccogliere e trasmettere informazioni su importanti bersagli nemici, fino a scortare a bordo di un caccia i bombardieri pronti a distruggere i bersagli e le forze dell’Asse, intente a impedire che tutto ciò accada.

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Le prime due fasi dello scontro sono piuttosto standard: raccogliere le informazioni si trasforma in un “cattura la bandiera”, dove una volta preso l’obiettivo bisogna trasferirlo alla propria base. Ci sono alcuni piccoli aiuti come trappole da piazzare per chi sta in difesa e bombe molotov da lanciare per chi attacca. La fase di trasmissione è assimilabile alla modalità Postazione, dove per vincere e attivare la fase finale bisogna mantenere il controllo della zona per un determinato tempo impedendo che il nemico contenda l’area.

La parte più inaspettata è rappresentata dagli scontri aerei: forse una transizione meno brusca dall’azione di terra a quella aerea avrebbe dato un maggior senso di coesione, tuttavia si tratta di un tentativo positivo nel dare un volto diverso alla modalità Guerra. I combattimenti aerei purtroppo non offrono la possibilità di fare grandi manovre o di utilizzare modalità di fuoco secondarie, il che rende l’intermezzo aereo una simpatica aggiunta ma non così intensa come il duro scontro portato avanti fino a quel momento.

Nazi Zombi la resa dei conti

Non poteva mancare una nuova mappa di gioco anche per Zombi Nazisti, una delle modalità più apprezzate. Con essa tornano anche Jefferson, Drostan, Marie e Olivia all’inseguimento del dottor Straub in una Berlino messa a ferro e fuoco proprio mentre la Russia inizia il proprio assalto alla città.

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Sfortunatamente per i soldati sovietici, gli zeppelin dello scienziato stanno sganciando orde di zombi per contrastare la loro avanzata. Il Trono dell’Ombra parte subito forte: come un film d’azione il video introduttivo mostra il nostro gruppo lanciarsi da uno zeppelin verso i bagliori del fuoco e le colonne di fumo nero che salgono.

La mappa di medie dimensioni è strutturata in diverse aree accessibili da più di un’entrata, che come sempre andranno aperte accumulando il giusto quantitativo di crediti. Ogni luogo è ben distinguibile dagli altri e si passa da esterni a interni anche molto particolari come un museo e un cabaret abbandonati e distrutti ma che mantengono una loro identità.

Lo scopo di questo capitolo conclusivo è anche fare i conti con Straub e per completare la missione senza lasciare nulla indietro ci sono come di consueto easter egg e puzzle da dover risolvere, Wonder Weapons da ottenere e armi da mischia “nascoste” che insieme al potenziamento che incrementa i danni corpo a corpo possono aiutarvi mentre scorrono i round.

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Siamo di fronte all’esperienza più classica della modalità Zombi Nazisti, ma non per questo meno divertente da giocare in gruppo sia che si voglia completare la storia e sia che si voglia solo far esplodere qualche cranio. Le meccaniche principali del gioco questa volta ruotano intorno alla risoluzione di puzzle legati al risintonizzare una radio facendo dell’osservazione un punto di forza e decifrando poi gli elementi chiave scoperti all’interno delle diverse aree visitate.

Verdetto

Call of Duty: WW2 – The War Machine aggiunge una buona dose di contenuti che possono accontentare sia chi predilige il multiplayer sia chi apprezza andare a caccia di segreti e uccidere zombi. Per quanto riguarda la modalità multigiocatore alcune mappe spiccano di più sulle altre come Dunkirk che riesce comunque a far emergere dal suo design una certa dualità storica da una parte con l’evacuazione della spiaggia di Dunquerke e dall’altra con l’avanzata della grande macchina da guerra nazista.

In termini di gioco la struttura delle mappe è piuttosto classica per un Call of Duty con 2 o più corsie principali e azioni che si imbottigliano verso il centro, ciò è particolarmente evidente in V2, la meno ispirata delle proposte. Operazione Husky aggiunge nuovi obiettivi per la modalità Guerra che si traducono però in formule vicine a quanto già visto con Cattura la bandiera e Postazione, dove controllare una zona senza interferenze nemiche a rallentarci.

Voglia di sperimentare con questa modalità non è però mancata, infatti è possibile come fase conclusiva darsi battaglia aerea pilotando dei caccia. Il team ha dimostrato di supportare il gioco, cercando di coinvolgere i giocatori fino a oggi. La formula può non essere molto diversa dal passato, ma gli incentivi a giocare non mancano.


Tom’s Consiglia

The War Machine è disponibile un mese in anticipo su PlayStation 4.

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