• 18 Aprile 2024 21:06

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Qualità della vita 2018, da Armani a Stefano Boeri: i big di moda e design confermano la leadership di Milano

Dic 18, 2018

Moda, design, food. Prima di essere la capitale della Qualit della vita 2018, Milano stata una delle capitali internazionali in questi tre settori, combattendo a colpi di nuovi format e progetti innovativi la concorrenza di metropoli del calibro di Parigi, Londra, New York. La sua leadership globale in questi settori si affermata in modo definitivo in questi ultimi anni, sotto la spinta di una nuova sinergia tra istituzioni e privati.

Guarda tutte le classifiche interattive @lab24: dal 2018 fino al 1999.

Giorgio Armani, sebbene sia originario di Piacenza, uno dei simboli della creativit e dell’imprenditoria di moda made in Italy e il suo headquarter da sempre Milano. Una citt che, in occasione del 40esimo anniversario di carriera, ha omaggiato con l’apertura di un museo (l’Armani Silos). E della quale apprezza il nuovo primato: Il misto di pragmatismo e creativit, di commercio e invenzione quel che rende Milano unica, spiega al Sole 24 Ore. Dinamica e determinata – aggiunge Armani – sta vivendo un momento di fermento estetico ed attualmente un importante punto di riferimento del design e del progetto. Sempre rivolta al futuro, una citt in continuo cambiamento, di vera innovazione. Sono lieto che le venga riconosciuto il primato di citt italiana pi vivibile.

d’accordo Carlo Capasa, presidente della Camera della moda italiana che ha sede proprio in piazza Duomo e si occupa di organizzare la fashion week: A Milano c’ grande energia che nasce dal matrimonio tra pubblico e privato. Una sinergia che noi del settore moda abbiamo sperimentato direttamente, con gli investimenti dei privati nella citt: dalla Fondazione Prada al Silos di Armani. L’obiettivo, secondo Capasa, deve essere un miglioramento continuo: L’ambiente deve essere al centro – dice – ma bisogna concentrarsi anche sull’offerta culturale, che secondo me migliora le persone, e sulle periferie sulle quali bisogna lavorare dal punto di vista urbanistico e sociale.

Milano non solo la citt della moda. Agli occhi del mondo anche la capitale del design e dell’arredo, complice il Salone del Mobile che ogni anno attira in citt centinaia di migliaia di addetti ai lavori e semplici appassionati. Per Claudio Luti, che presidente del Salone e presidente di Kartell, la prima posizione di Milano nella classifica del Sole 24 Ore una vittoria anche personale:  Non una sorpresa per me. Da sempre anche nei momenti pi bui ho sostenuto Milano e il suo valore, spiega. Sono convinto che Milano sia punto di riferimento e luogo privilegiato in cui si pu non solo lavorare e sviluppare business ma anche vivere e fare turismo.

Secondo Luti, Il nuovo rinascimento che sta vivendo oggi Milano frutto di un lavoro di sistema che ha saputo trasformare una citt in un brand spendibile nel mondo Il patrimonio della nuova Milano composto oggi da cultura e arte della tradizione con spazi come Brera, Palazzo Reale, la Scala, la Triennale, eventi come il Salone del mobile e la settimana della moda, universit tra le pi internazionali per provenienza di studenti stranieri, fondazioni e istituti di ricerca, ma anche da nuovi elementi di intrattenimento e ospitalit come il mondo della buona cucina (qui hanno hanno messo radici i pi stellati chef del mondo) , il mondo degli alberghi di alto livello e i progetti di architettura che hanno cambiato lo skyline di una micro metropoli delle dimensioni di un quartiere di una grande citt internazionale ma capace di emozionare e creare empatia.

Tra i progetti che hanno contribuito a cambiare lo skyline di Milano e a renderla pi appealing agli occhi del mondo c’ senza dubbio il pluripremiato Bosco Verticale, firmato da Stefano Boeri. Anche l’architetto, che anche presidente della Triennale di Milano, non ha dubbi: il valore di Milano cresciuto negli anni, complice la capacit di trasformazione che la citt ha dimostrato di avere. Una caratteristica che rende unica Milano – spiega Boeri – la densit di eccellenze, di eventi, di cultura in una metropoli molto piccola. Sono le stesse eccellenze che si possono trovare a Londra o a Parigi, ma con pi fatica e in spazi lontani, difficili da raggiungere, mentre a Milano si pu raggiungere tutto in bici o a piedi nel giro di mezz’ora. E poi Milano ha avuto la capacit di trasformarsi in poco tempo, grazie all’intelligenza diffusa che, in occasione di Expo 2015, ha saputo far convergere su un’unica data decine di progetti anche di natura tra loro diversa, dagli edifici di Porta Nuova alla Fondazione Prada alla nuova linea della metro. L’importante, adesso, non crogiolarsi nei risultati ottenuti negli ultimi anni e, invece, andare avanti: Restano molte cose da fare – continua Boeri -. Tre sono le criticit maggiori: le sacche di povert tra la popolazione, anche vicino al centro; l’inquinamento, a cui si sta cercando di rispondere anche con un progetto di forestazione. E la solitudine, un tema pi complesso da affrontare. Certo la diffusione di luoghi ed eventi aiuta a contrastarla, ma rimane una povert di relazioni tra individui che va affrontata.

© Riproduzione riservata

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close