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Primo maggio, i leader sindacali a Portella della Ginestra: “Si fa poco per creare lavoro e prospettive per i giovani”

Mag 1, 2017

ROMA – Una corona di fiori al cimitero di Piana degli Albanesi. I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, hanno voluto aprire le celebrazioni per la festa del Lavoro ricordando le 11 vittime dell’eccidio di Portella della Ginestra, la località siciliana dove il 1 maggio del 1947 gli uomini del bandito Salvatore Giuliano aprirono il fuoco contro i contadini che manifestavano per l’occupazione delle terre incolte detenute dal latifondisti.

“Settanta anni fa – ha detto la leader della Cgil Susanna Camusso – la strage di Portella della Ginestra segnò il tentativo delle classi dirigenti di allora di fermare il lavoro, la distribuzione delle terre, di affermare la subalternità dei lavoratori. Non bisogna dimenticarlo perché è troppo facile costruire una narrazione per cui la responsabilità delle imprese diventano responsabilità dei lavoratori. Oggi questa giornata serve per rimettere in cima il lavoro e la dignità delle persone e per sottolineare che ben poco si fa per creare lavoro e prospettive per i giovani”.

“È un primo maggio di impegno e non di festa perché c’è poco da festeggiare – ha commentato Barbagallo – Siamo qui per rivendicare l’opportunità di far riprendere l’economia del Paese mettendo al centro del dialogo l’articolo 1 della Costituzione, cioè che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. E vediamo di non affondarla sul lavoro”. Rispondendo ad una domanda sulla crisi Alitalia il segretario della Uil ha aggiunto: “Il sindacato deve lottare contro il malaffare, i sovra-costi, le scelte sbagliate. Le imprese falliscono e a noi, lavoratori e sindacati, chiedono il conto per tentare di risollevarle. Noi siamo pronti a discutere seriamente ma la smettano di prenderci in giro”.

Alla commemorazione ha partecipato anche la presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi, alla quale i cittadini presenti alla manifestazione hanno chiesto che sia fatta finalmente piena luce sulle eventuali responsabilità della politica nella strage. “Abbiamo chiesto tutto quello che c’era e abbiamo pubblicato tutto quello che abbiamo”, ha risposto Bindi. “Noi chiediamo gli atti istruttori della Procura di Palermo sui mandanti che sono archiviati”, ha replicato Francesco Petrotta dell’Associazione Portella. Sul posto anche Serafino Petta, 86 anni, sopravvissuto all’eccidio.

A Roma le manifestazioni per il primo maggio sono state invece anticipate alla notte, quando un gruppo di giovani studenti, lavoratori e disoccupati ha protestato presso il Carrefour di via Casilina contro il lavoro notturno e le festività. Con questa iniziativa ed altre che si terranno in diverse città nel corso della giornata, gli organizzatori, riuniti sotto la sigla Riscatto, spiegano di voler “rivendicare, proprio nel giorno della festa del lavoro e dei lavoratori, un presente e un futuro radicalmente differenti”. “Oggi si festeggia un diritto che non è garantito nel nostro paese, il diritto ad un lavoro di qualità, ben pagato, sicuro, per non parlare della dignità di chi lavora. Il caso dei Carrefour 24h è quello di una catena di supermercati che, dietro a luccicanti campagne di marketing, punta al massimo profitto inseguendo un modello che prevede turni massacranti, spezzettamento dell’orario lavorativo in una perenne precarietà lavorativa ed esistenziale che svilisce la qualità del lavoro”.

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