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Potenza, scuole infanzia e primaria: diminuiscono gli iscritti e aumentano le pluriclassi

Mag 16, 2018



La Basilicata per il prossimo anno scolastico perderà circa mille alunni tra infanzia e primaria. L’allarme è stato lanciato dalla Flc Cgil di Potenza, il sindacato dei lavoratori della conoscenza, sulla base dei dati forniti dall’amministrazione scolastica.

“Un quadro impietoso della scuola lucana – afferma il segretario generale provinciale Paolo Laguardia – che da un lato subisce l’ennesima riduzione della popolazione scolastica e dall’altro fa registrare un preoccupante aumento del numero delle pluriclassi”.

Già lo scorso anno il taglio colpì fortemente il segmento della primaria. Dal prossimo anno la riduzione riguarderà anche l’infanzia, che perde 446 alunni (198 a Matera e 248 a Potenza) mentre il calo della scuola primaria si attesta sui 520 alunni (126 a Matera e 394 a Potenza).

A fronte del calo di alunni aumento le pluriclassi. In provincia di Potenza si passa dalle attuali 81 a 84 pluriclassi per il prossimo anno scolastico, di cui sei uniche, cioè comprendenti alunni dalla prima alla quinta. “Tra l’altro – aggiunge Laguardia – con una evidente sperequazione rispetto al materano, dove il numero delle pluriclassi è contenuto nelle 20 unità. Considerato che le classi attivate nell’organico di Potenza sono complessivamente 862 – prosegue – il 10% di esse sono costituite da pluriclassi: questo significa che quasi un alunno su 10 frequentante la scuola primaria è inserito in una pluriclasse, vale a dire all’interno di un modello didattico e organizzativo arcaico, chiuso e asfittico, assolutamente inadatto alle necessità pedagogiche e didattiche dei nostri tempi, in particolare nella fase critica per la formazione rappresentata dalla scuola primaria”

Un modello che “oltre ad essere pedagogicamente anacronistico, drena risorse di organico, dal momento che l’amministrazione al fine di facilitare l’azione didattica nelle scuole dove sono state create le pluriclassi, destina ad esse posti di organico potenziato, spostandoli da altre scuole prive di pluriclassi ma che ne avrebbero altrettanto bisogno, ingenerando una spirale che andrebbe interrotta”.

La proposta dell’organizzazione sindacale, per ovviare al problema pluriclassi, è quella di riorganizzare la rete scolastica in poli formativi: “Prendendo a riferimento le aree Pois che disegnano in maniera più puntuale e precisa il territorio regionale rispetto agli ambiti territoriali – spiega Paolo Laguardia – si possono individuare i centri scolastici aggregatori e i comuni baricentrici su cui strutturare il servizio scolastico, raccordando questa scelta con il piano trasporti, con l’anagrafe dell’edilizia scolastica, con i servizi di mensa erogati dai comuni e con la messa in sicurezza degli edifici scolastici”. Un’ipotesi già avanzata alla Regione Basilicata ma passata inosservata.

“La politica – denuncia il segretario provinciale della Flc Cgil – ancora una volta ha abdicato alle sue prerogative e ci ritroviamo oggi con un problema che continua ad essere sottovalutato e che rischia di crescere esponenzialmente nei prossimi anni, dal momento che le proiezioni demografiche continuano ad essere negative. L’accesso ai nidi e ai servizi all’infanzia e una adeguata formazione primaria sono fondamentali nei processi di apprendimento e nella costruzioni di strumenti di resilienza. È nei primi segmenti di scuola che si sviluppano le potenzialità di ciascuno ed è lì che bisogna intervenire per affermare modelli di

scuola di qualità, sia in termini di strutture che di modelli di apprendimento. Occorre un grande dibattito pubblico sulla scuola – conclude – che sia capace di offrire un’offerta formativa adeguata ai bambini e ai ragazzi della nostra regione, a maggior ragione nei territori a maggiore spopolamento e nelle zone a più alto svantaggio economico-sociale, creando le condizioni per il superamento le disuguaglianze di partenza”.

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