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Pensione di cittadinanza, l’assegno potrà essere erogato anche in contanti e non su card

Mar 14, 2019

ROMA – Sono quattordici gli emendamenti che le relatrici Elena Murelli (Lega) e Dalila Nesci (M5S) hanno presentato al decretone su reddito e pensione di cittadinanza. Misure che pur essendo già partite, in realtà attendono ancora il voto del Parlamento. Ecco i più significativi.

La pensione di cittadinanza potrà essere erogata anche “con le modalità ordinarie di erogazione della pensione” e non tramite la carta del Reddito di cittadinanza. E’ quanto prevede un emendamento al decretone presentato dalle relatrici. Gli assegni previdenziali possono essere riscossi alle Poste o in banca, in contanti (se inferiori a 1.000 euro) o tramite accredito su conto corrente postale o bancario. Essendo la pensione di cittadinanza inferiore alla soglia dei mille euro, il pagamento potrà quindi essere, in base all’emendamento, anche cash.

Anche i cosiddetii “working poor”, cioé coloro che pur lavorando guadagnano meno del reddito di cittadinanza (780 euro), saranno considerati disoccupati e quindi potranno entrare a pieno titolo nelle politiche attive per l’occupazione previste nel programma del reddito di cittadinanza. Potranno quindi essere chiamati dai Centri per l’impiego per un nuovo lavoro, migliore rispetto a quello che hanno.

E per far fronte alle false dichiarazioni arriva una nuova stretta contro i ‘furbetti’ dell’Isee, che punta a evitare l’accesso al reddito di cittadinanza di ‘finti’ genitori single. Le relatrici hanno infatti presentato un emendamento al decretone per “evitare comportamenti opportunistici”. Si prevede infatti che in presenza di figli minori vada presentato l’Isee che tiene conto della situazione di entrambi i genitori anche quando non siano né sposati né conviventi. Questo obbligo salta se uno dei due si è sposato o ha avuto figli con altri o se c’è un assegno di mantenimento stabilito dal giudice.

Cambiano anche le modalità di comunicazione. I beneficiari del reddito potranno infatti essere chiamati dai centri per l’impiego o dai Comuni anche attraverso un sms e con una mail. Questo il contenuto del terzo emendamento in cui sono previste “modalità di convocazione anche con mezzi informali” che andranno comunque stabilite “con un accordo in sede di conferenza Unificata”.

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