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Palermo, ristoratore coraggio registra l’usuraio e lo fa arrestare dalla Guardia di finanza

Dic 13, 2018

Il suo sogno era gestire un vero ristorante, ma presto era finito nelle mani di un usuraio, che si stava impossessando della sua villetta estiva. La vittima ha trovato il coraggio di ribellarsi, addirittura registrando le conversazioni con il suo aguzzino e poi consegnandole alla Guardia di finanza. Stamattina, l’usuraio, un pescivendolo di Brancaccio, I.R., di 37 anni, è stato arrestato dagli investigatori del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo diretto dal colonnello Cosimo Virgilio. Le accuse contestate dalla procura sono quelle di usura, tentata estorsione, abusiva attività finanziaria e intralcio alla giustizia. La moglie del pregiudicato è stata denunciata a piede libero.

Le registrazioni del ristoratore coraggio parlano di un prestito di 13 mila euro, su cui era calato un tasso di interessi dell’800 per cento annui. Il pescivendolo aveva modi parecchio sbrigativi, spesso inseguiva anche in strada le vittime per la riscossione delle rate mensili. Nel corso dell’indagine è emerso soprattutto il suo giro dei ricatti, che coinvolgeva anche altre persone, a cui venivano imposti tassi annui a partire dal 4,83 per cento. Ma nessuno aveva mai denunciato, solo il ristoratore ha trovato la forza di farlo. E adesso la Guardia di finanza lancia un appello a tutte le vittime: “Collaborate con fiducia”. L’inchiesta ha fatto scattare anche un sequestro di beni per l’ultimo usuraio arrestato: un’abitazione e un magazzino a lui intestati.

Le verifiche del comando provinciale della Guardia di finanza, diretto dal generale Giancarlo Trotta, proseguono. C’è da scoprire l’identità del misterioso “zio Pino” di una qualche caratura mafiosa che era spesso citato dall’usuraio.

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