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Mobilità elettrica diffusa, Partono da Milano i dilemmi: Peugeot 208 apripista

Nov 13, 2019

Quelli di Peugeot sanno di essere forti, oggi giorno, sul mercato dell’auto. Forti non tanto per aver legato PSA con FCA, ma per ottimi prodotti già in gamma, come pare essere la nuova e-208. Auto elettrica compatta, che sa di nuovo ma anche di certo, che sdogana definitivamente le elettriche nel segmento B. 208 è capace di proporsi dal debutto insieme alle sorelle di altre varianti motoristiche con minime differenze, motore a parte, lasciando la scelta agli automobilisti. Libertà di scelta, differenze che si limano. Non è da tutti avere una compatta vincente, percepita come potenziale reginetta di segmento, anche elettrica e molto prestante (secondo quelli che sono i primi riscontri delle prove).

Proprio la e-208 che si fa molto vedere a Milano in queste settimane, per scelta della Casa, apre anche una serie di temi importanti inerenti alle criticità oltre che ai vantaggi dell’auto elettrica per tutti. Perché se tutti ne possono facilmente notare doti, bellezze o prestazioni date per buone (come leggete anche in vari nostri articoli, link) proprio lei, magari diffondendosi in quantità grazie agli incentivi (nazionali fino a € 6.000 locali fino a € 8.000) apre a delle questioni non da poco. Questioni di cui si dibatte sempre più seriamente e la Casa non ha voluto nascondere in occasione di un dibattito nominato e-Mobility City Talk, introdotto dal giornalista Nicola Porro nello spazio milanese che proprio la e-208 occupa, in centro (Casa Peugeot, in via Palestro).

Al netto di tutte le considerazioni e spiegazioni che chi acquista un’auto elettrica in Italia deve conoscere, come le formule di noleggio e i controlli del caso, per capire se installare o no una stazione ricarica privata, (altrimenti con la rete normale, ci vuole più di un giorno) ci sono altri aspetti. Quelli che superano convenienza ed ecologia di una tratta urbana, argomentate varie volte su queste pagine. Fronte ambientale, ultimi gli studi di Politecnico e Mazda, chi spingono fortemente i motori termici anche per l’inquinamento.

Comunque vadano, il cammino di crescita delle auto elettriche e le emissioni effettive a lungo termine, quello che di sicuro farà differenza in breve per le strade è il ruolo di modelli popolarmente diffusi, come potrebbe essere questa e-208. La francese è forse tra le prime sul mercato nostrano realmente “di peso”. Un modello classico che diviene elettrico (dopo solo a Smart). Per troppi anni, come EV valido si è citato qualche modello Tesla o altre auto comunque di nicchia, lontane dalla gente comune e di limitate ambizioni, per volumi. Questa Peugeot, come altre in arrivo ma prima di parecchie rivali (es. italiane) è ora pronta e appetibile, per molti.

Tra le molte dichiarazioni dei presenti al dibattito sulla mobilità in evoluzione, proposto da Peugeot a Milano, preoccupano quelle del Mobility Planning Area Director di AMAT (ovvero Comune di Milano): ha confermato che già ora la quantità di colonnine presenti nel capoluogo lombardo (quello dove più si riverseranno nuovi EV grazie al forte incentivo) sono insufficienti, occupate. Non da buontemponi o altro che tolga lo spazio pubblico di ricarica, alle auto elettriche, ma proprio perché non bastano agli EV già in strada. Questione forse anche di metodo e forme uso, da affinare, ma tanto è. Nella grande Milano che anticipa le tendenze. La stessa Milano che obbligherà gli sharing a usare solo EV, giustamente, per poi far pagare anche a quelli l’accesso in Area C.

Intanto complimenti al gruppo PSA e non dimentichiamo che quella macchinetta lì, che sembra una normale 208 (spaziale rispetto all’antenata 205) non è detto in pochi mesi si trasformi, diventando la nuova Punto elettrica di casa Fiat. Dicono quasi tutti di no per ora, in PSA e se vogliamo dirla tutta, il pianale e-208 è condiviso con i cinesi di Dongfeng (per auto “locali” che noi qua nemmeno vediamo).

La paura di uniformarsi troppo nella tecnica non c’è sul fronte EV, perché sarà quasi scontata in alcune fasce di mercato. La mobilità futura include nei dibattiti dei profesionisti come nei bar un sacco di discorsi, di teorie con ipotesi diverse, che si tramutano in una miriade di alternative per l’auto “giusta”. Nessuna valida in assoluto, ma ciascuna più adatta alle esigenze di uno o dell’altro.

E allora a Milano avanti con le elettriche come e-208 (casuale che Ferrari la sua ultima novità la abbia dedicata a Roma) verso tutta l’Italia di chi ha voglia di mettersi nello spazio adeguato una colonnina decente. In casa si parla di almeno 7 kW, mentre in strada molto lo faranno i poteri forti, di aziende e politica, per farne trovare di libere a tutti. Libere ma non sempre per caricare al 100%. A proposito, per bocca di Enel X, azienda chiamata a diffondere su tutto il territorio nazionale le nuove e necessarie colonnine (pubbliche e private) per gli EV, la missione è quella di aiutare non più nel concetto “endotermico” di fare il pieno alla macchina. Si profila piuttosto una sosta-ricarica frequente, un “biberonaggio” secondo opportunità. Ovvero appena possibile nelle occasioni di sosta, anche se breve, anche se non completa.

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