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Milano, l’occupazione simbolica dello storico liceo Manzoni vuoto: studenti e genitori insieme contro la Dad

Gen 13, 2021

Hanno passato la notte nei sacchi a pelo, sdraiati fra i banchi di un’aula al primo piano, fra le mura vetuste nelle quali hanno studiato tanti nomi celebri della buona borghesia milanese. E oggi alle 14, usciranno dalla scuola e termineranno l’occupazione del liceo classico Manzoni, sostenuti dagli applausi di un presidio organizzato in strada dai genitori. Negli anni passati le famiglie non erano certo contente quando la scuola, come sempre a gennaio, veniva ritualmente occupata. Ma questa volta sono tutti uniti e convinti che questa iniziativa fosse non solo necessaria, ma anche giusta.

L’occupazione era iniziata ieri mattina con l’ingresso in cortile, annunciato ma non certo autorizzato, di una rappresentanza di 50 studenti del Collettivo Politico, che da mesi protesta per l’interruzione delle lezioni in presenza. Un’occupazione lampo, durata appena 24 ore, che ha visto anche l’arrivo della Digos e della Celere, ieri mattina, dopo l’iniziale richiesta di intervento da parte della preside Milena Mammani. I genitori saputo che la situazione diventava incandescente già ieri, all’ora di pranzo, si erano recati a scuola, e avevano parlamentato con la preside illustrando le ragioni per cui davano il loro sostegno ai figli: “Hanno tutto il diritto di protestare contro questa situazione insostenibile che dura da mesi – spiega Vittorio, padre di due razze iscritte al triennio – La scuola è un diritto previsto dalla Costituzione, senza le lezioni in presenza ne va della loro preparazione: questa occupazione è in fondo un atto d’amore verso la scuola. Ricordiamoci che ormai è quasi un anno che sono lontani dai banchi e che lo slittamento del rientro in classe previsto per l’11 gennaio è stato comunicato con nemmeno 24 ore di anticipo”. La preside Mammani a quel punto ha cominciato a trattare e ha concesso agli studenti di restare dentro a dormire per una notte.

Non è la prima volta che si fanno avanti, in difesa dei ragazzi, anche i genitori del blasonato liceo classico di via Orazio, nel pieno centro di Milano, a poche centinaia di metri da Sant’Ambrogio e dalla storica pasticceria Cucchi. Scuola da sempre frequentata dai figli dell’intellighenzia meneghina, il Manzoni, nei suoi molti decenni di vita – è stato aperto in questa sede nel 1912 ma era stato fondato nel 1885 – ha visto entrare ogni mattina nel portone di legno sulla facciata decorata a losanghe, molti milanesi illustri che, ancora oggi, hanno a più riprese orgogliosamente rivendicato di aver frequentato il liceo. Dai fratelli Boeri al leader della Lega Matteo Salvini, da Rossana Rossanda a Enrico Mentana, da Alessandro Profumo a Gianni Mura, da Giorgio Ambrosoli a Franco Bassanini, al Manzoni hanno studiato tanti che poi hanno fatto carriera nei più disparati campi della cultura e della politica. Non stupisce dunque vedere con quanta attenzione gli adulti oggi sponsorizzino le battaglie dei figli, che ieri mattina, di fronte alla polizia, si erano atrezzati per dormire eventualmente in tenda in cortile, se la preside non avesse autorizzato la notte nelle aule.

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Manzoniani e manzoniane, oggi ci siamo ripresi/e la nostra scuola! – scrivono gli studenti in un post su Instagram nel quale raccontano l’occupazione – Stamattina abbiamo occupato il cortile del Manzoni in protesta alla chiusura delle scuole e per ribadire il nostro dissenso contro le continue decisioni e promesse fasulle che vengono fatte ogni giorno nei nostri confronti. Come studenti e studentesse è ormai da fin troppo tempo che veniamo trascurati/e, poichè in Italia la scuola non è assolutamente al primo posto tra le priorità. Chiediamo protocolli univoci e chiari che propongano soluzioni reali per migliorare la situazione in cui ci ritroviamo da quasi un anno. Non ci fermeremo finchè la scuola non sarà resa un posto migliore e finchè non verrà riaperta. In sicurezza. Voi ce le togliete, noi ce le riprendiamo: il Manzoni c’è!“.

I genitori non sono da meno, e fino a tarda serata hanno fatto girare centinaia di messaggi sulle chat di classe per rilanciare i documenti dei ragazzi, raccogliendo firme in calce a una lettera che termina con queste parole: “Forza Ragazzi!”. Un documento in cui si spiega la “partecipazione la vicenda dell’occupazione pacifica, nel rispetto delle norme di sicurezza anti Covid, del cortile della scuola da parte di alcuni ragazzi e ragazze – si legge nel documento che ha già raccolto diverse centinaia di adesioni -. Vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà e sostenere con forza l’azione coraggiosamente intrapresa dai nostri studenti e studentesse, che hanno deciso di occupare simbolicamente uno spazio della loro scuola quale forma di protesta nei confronti della decisione di Regione Lombardia di rinviare, per l’ennesima volta, la riapertura delle scuole superiori, e del Governo che non fornisce risposte chiare e linee guida e di indirizzo univoche. Siamo consapevoli che l’emergenza sanitaria tutt’ora non permetta abbassamenti della guardia: le misure restrittive sono doverose, ma condividiamo e facciamo nostro lo scoramento dei ragazzi. Sosteniamo quindi la loro protesta”.

Oggi alle 14, davanti a scuola, l’abbraccio fra i genitori e i studenti, reduci dalla storica notte dell’occupazione condivisa.

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