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Masi brinda col Prosecco: acquisito il 60% di Canevel

Set 27, 2016
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La forza del Prosecco sui mercati internazionali convince anche i produttori vinicoli “nobili”. Dopo lo shopping del Prosecco Valdobbiadene di Bisol da parte della famiglia Lunelli (Ferrari), è la volta della famiglia Boscaini che fa ingresso nelle bollicine italiane più conosciute all’estero. E rafforza un portafoglio prodotti ampio.

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A Masi Agricola il 60%

La società quotata all’Aim, Masi Agricola, ha acquisito il 60% di Canevel Spumanti, conosciuta soprattutto per il Prosecco di Valdobbiadene, e una pari partecipazione nella Società agricola Canevel e in Canevel Spumanti Tenuta Le Vigne per circa 7 milioni di euro. Le tre società sono proprietarie di circa 26 ettari di terreni, di cui circa 15 coltivati a viti, nella zona di Valdobbiadene superiore Docg. Il figlio del fondatore dell’azienda vinicola, Carlo Caramel, deterrà il restante 40% delle tre società.

Masi Agricola e Caramel hanno concluso, contestualmente al contratto di compravendita, un patto parasociale contenente le regole di governo societario e la disciplina del regime di circolazione delle partecipazioni nelle tre società oggetto dell’operazione.

Fino a ieri Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola, dichiarava che “il Prosecco ha vinto la sfida dei mercati internazionali, ma non quella del valore. Deve cioè mirare a una fascia di prezzo congrua”.

da sinistra: Anita Boscaini (Masi), Sandro Boscaini (Masi), Carlo Caramel (Canevel), Federico Girotto (Masi) e Alessandra Boscaini (Masi)

da sinistra: Anita Boscaini (Masi), Sandro Boscaini (Masi), Carlo Caramel (Canevel), Federico Girotto (Masi) e Alessandra Boscaini (Masi)

Oggi, dopo l’operazione, Mr Amarone dichiara: “Non abbiamo mai nascosto di cercare aziende familiari dalla solida tradizione. Pur disponendo delle risorse necessarie non facciamo shopping per il gusto di speculare: non ci interessa. Con Canevel abbiamo importanti prospettive di crescita sui mercati internazionali. E la possibilità, nell’immediato, di aumentare la produzione del 30-40%”.

Canevel, vigneto Montefalcone

Canevel, vigneto Montefalcone

Da Serego a Bossi Fedrigotti

Poi Boscaini aggiunge che “questa operazione rientra nel nostro business model che ha già prodotto positivi risultati per i brand Serego Alighieri in Valpolicella Classica e Bossi Fedrigotti in Trentino”. Masi Agricola offre vini del Trentino, del Veronese e del Triveneto. Cosa manca in portafoglio? “Mi piacerebbe il Collio” risponde Boscaini.

Federico Girotto, consigliere delegato di Masi Agricola e di Canevel Spumanti, sottolinea che “ora possiamo accelerare la crescita di entrambi i brand, dotando il gruppo di una categoria, quella del Valdobbiadene Prosecco superiore, che è di traino al vino italiano soprattutto oltre confine. Canevel ha tutti i requisiti che Masi cerca per possibili nuove aggregazioni nell’ambito del proprio piano strategico.”

Secondo Carlo Caramel, attuale espressione della famiglia fondatrice dell’azienda, “per l’azienda Canevel l’aggregazione con Masi rappresenta l’opportunità di entrare a far parte di una piattaforma di elevato standing, che consentirà di sfruttare competenze e risorse addizionali sotto vari profili, soprattutto la forza di Masi nei mercati esteri attraverso una distribuzione altamente qualificata in più di 100 paesi. Da parte nostra mettiamo a disposizione un marchio integro con prodotti ottenuto da vigneti di proprietà o da noi coordinati e una carta-vini ben focalizzata e posizionata prevalentemente nel canale Horeca”.

Ampia gamma

L’offerta di Canevel è ampia e comprende anche Cartizze, Millesimati e Vigneto S. Biagio. Nel 2015 (chiusura di bilancio a luglio) la società ha generato ricavi per 4,2 milioni con una perdita di 63mila euro. La settimana scorsa la società ha proceduto a una scissione parziale degli elementi patrimoniali attivi e passivi a favore di San Biagio srl.

Nel primo semestre del 2016 Masi ha realizzato ricavi netti per circa 30 milioni, un Ebitda di 8 milioni e un utile netto di 3,9 milioni. L’indebitamento finanziario netto è di 0,7 milioni, anche per effetto delle incrementate scorte di Amarone. Girotto spiega che “dopo un primo semestre brillante stiamo registrando un’inversione di tendenza nel terzo trimestre, pur restando fiduciosi di poter chiudere un 2016 in miglioramento. Crescere per aggregazioni può essere un modo per acquisire maggiore stabilità anche nel breve termine”.

Infine, Vaio Amaron 2011 – Amarone della Valpolicella Serego Alighieri – si è aggiudicato i Tre Bicchieri della Guida Vini d’Italia 2017 del Gambero Rosso. E’ il secondo riconoscimento in pochi giorni per le Historic venetian estates di Masi Agricola che ha ricevuto, dalla stessa guida, il massimo punteggio anche per il Fojaneghe 2012 Bossi Fedrigotti. Peraltro Vaio Armaron è nel gotha dei grandi vini secondo Wine Spectator: lo colloca nella Top ten internazionale.

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