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Marco Bertotto: “Parole ciniche, per M5S è meglio lasciare morire i profughi”

Apr 22, 2017

PALERMO – “È una critica cinica e strumentale da parte di una politica assente e ipocrita, roba da sepolcri imbiancati direi”.

Marco Bertotto, responsabile advocacy di Medici senza frontiere, l’Ong che ha da poco messo in mare una seconda nave dedicata ai soccorsi umanitari, risponde seccamente agli attacchi del M5S.

Bertotto, adesso anche Grillo e Di Maio si sono uniti al coro di quanti in queste ultime settimane hanno messo in dubbio la genuinità del vostro operato. Come legge questa nuova presa di posizione?

“Non ci interessa da quale parti arrivino queste critiche ma non possiamo non sottolineare l’ipocrisia di fondo legata alle responsabilità dei governi della Ue che hanno creato questa inaccettabile situazione per cui ogni anno migliaia di persone muoiono in mare. Quanto agli attacchi politici alle Ong mi pare arrivino da chi avrebbe la responsabilità di affrontare il vero nodo della questione e invece mira alle organizzazioni che sono solo l’ultimo anello della filiera e ogni giorno salvano centinaia di vite umane”.

Come è avvenuto nel weekend di Pasqua quando sono arrivate 8.000 persone, un numero talmente alto che ha nuovamente suscitato dei sospetti sul vostro operato.

“A Grillo e a tutti gli altri che criticano senza sapere di cosa parlano o solo per motivi strumentali chiedo: ma qual è l’alternativa? Ci vogliono dire che è meglio far morire le persone in mare? Le navi delle Ong operano all’interno di un sistema che anche noi riteniamo assurdo, un cerotto per cercare di arginare una enorme ferita sanguinante, ma fino a quando non attiveremo canali legali e sicuri non ci sono alternative. Qui non stiamo dibattendo dell’accoglienza ma di vita e di morte. Possiamo discutere di tutto ma facciamolo quando questa gente è a terra”.

Sia il rapporto di Frontex, sia l’indagine conoscitiva della Procura di Catania, sia gli attacchi politici puntano molto sull’aspetto dei finanziamenti. Con quali soldi le Ong riescono a tenere in mare tutte queste navi?

“I nostri bilanci sono pubblici, non prendiamo un euro di soldi pubblici e contiamo su molte donazioni private di finanziatori ai quali rendiamo conto alla luce del sole. Forse chi ci critica dovrebbe chiedersi come mai ci sono tanti cittadini italiani disposti a darci qualcosa per salvare tante vite in mare. Che ben vengano le indagini conoscitive dei magistrati che non mi risulta abbiano mosso nessun rilievo penale e quelle della commissione parlamentare. Quanto a Frontex, da cui è partito tutto, voglio solo ricordare che nel 2014 mise in atto una analoga campagna per far chiudere Mare Nostrum. Vogliono smontare la rete del soccorso in mare”.

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