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Manovra, la lettera del governo alla Ue: “Pil invariato, ma debito calerà al 126% con privatizzazioni”

Nov 14, 2018

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MILANO – Il governo italiano risponderà in giornata alla Ue, che ha dato tempo fino ad oggi per spiegare le deviazioni previste dalla Manovra finanziaria sugli obiettivi di deficit/Pil e riduzione del debito, che hanno portato Bruxelles preventivamente a bocciare il testo per chiederne uno rivisitato. Un Consiglio dei Ministri è previsto alle otto di sera, preceduto da vertici a livello politico.

Le audizioni degli organismi tecnici di lunedì hanno puntato in maniera unanime il dito contro le stime sulla crescita (+1,5% per il governo nel 2019), anche alla luce dei numeri ben diversi prospettati dall’Unione nel recente aggiornamento delle stime macro.

Dai palazzi romani è emerso come il Tesoro avrebbe voluto tendere una mano all’Europa, abbassando le stime sulla crescita per riavvicinarsi a quanto prospettato dagli esperti di Bruxelles. Sebbene il Mef paresse intenzionato a non toccare la stima del deficit al 2,4% del Pil, si è levato il muro di Lega e M5S che hanno chiesto di non toccare i “numeri fondamentali” del testo. Una situazione che ha portato lo stesso ministro Tria a precisare oggi: “Il tasso di crescita non si negozia”. In una nota il Mef ha smentito “voci e indiscrezioni apparse sui giornali secondo cui il tasso di crescita dell’Italia sia stato o sia oggetto di dibattito politico. Le previsioni di crescita sono infatti il risultato di valutazione squisitamente tecnica. Per questo non possono diventare oggetto di negoziato alcuno dentro o fuori dal Governo”.

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A chiedere modifiche è il presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani: “Bisogna cambiare la manovra, e bisogna fare in fretta, c’è tempo fino a questa sera, il buon senso deve prevalere sui capricci, a volte sull’arroganza che punta a difendere posizioni che sono economicamente indifendibili”. Per questo, Tajani ha lanciato “un appello al governo italiano perché modifichi i contenuti della manovra per dare un segnale di cambiamento che permetta di evitare una bocciatura della proposta italiana”.

Il governo italiano ha deciso di violare la regole e “quindi di avviare la procedura di infrazione europea, quindi se volesse dimostrare che questo sforamento non crea solo deficit e debito pubblico, ma determina crescita e quindi renderebbe sostenibile la manovra, dovrebbe avere molta più attenzione alla crescita” è invece la richiesta del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dagli Stati generali del credito di Assolombarda a Milano.

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