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Madrid accusa il colpo del voto catalano. Nel resto d’Europa Borse in rialzo

Ott 2, 2017

MILANO – Ore 9.15.Le Borse europee ripartono in lieve rialzo, con l’eccezione di Madrid che accusa pesantemente il colpo delle tensioni causate dal referendum catalano. L’indice della piazza finanziaria iberica parte con un calo dell’1,4%. Di segno opposto i listini nel resto del Vecchio Continente. Milano guadagna lo 0,13%, Londra lo 0,14%, Francoforte sale dello 0,31% mentre Parigi cresce dello 0,06%.

Un traino arriva dall’ultima chiusura positiva di Wall Street, con Nasdaq e S&P 500 che hanno migliorato ancora i propri massimi. Il dollaro si rafforza leggermente con gli investitori che, pur con una certa cautela, continuano a giudicare positivamente i primi dettagli della riforma fiscale annunciata da Donald Trump la scorsa settimana. A contribuire al rialzo della valuta Usa anche le indiscrezioni circolate nel finale della scorsa settimana, secondo cui il presidente americano spingerebbe per la successione alla guida della Fed per un candidato più orientato ad accelerare una stretta monetaria. Tokyo chiude in lieve rialzo dello 0,22%.

Sui mercati valutari si indebolisce l’euro, che al cambio con il dollaro vale 1,1765 contro l’1,1821 della chiusura di venerdì. Il cambio euro/yen si attesta invece a 132,9. Lo spread tra Btp e Bund apre in rialzo a 173,9 punti con Il rendimento del decennale è al 2,221%. Il voto catalano si fa sentire anche sul differenziale tra Bonos e Bund che si allarga a 113,9, in crescita di oltre sette punti, con il tasso del decennale spagnolo all’1,62%.

Nell’agenda degli appuntamenti macroeconomici atteso l’aggiornamento mensile dell’Istat su occupati e disoccupati, seguito a stretto giro dal report sul lavoro dell’ Eurozona. Bankitalia comunica il dato sul fabbisogno statale a settembre. Nel pomeriggio in arrivo dagli i i dati sull’ism manifatturiero e sulle spese in costruzioni.

Avvio di settimana in calo per le quotazioni del petrolio dopo un mese come quello di settembre che ha visto rialzi di oltre il 9%. I contratti sul greggio Wti con scadenza a novembre cedono 6 centesimi a 51,50 dollari al barile. Il Brent scende a 56,57 dollari. In calo l’oro con il rafforzamento del dollaro. Il lingotto con consegna immediata cede lo 0,5% a 1.273dollari l’oncia.

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